Leggere costantemente per fare la differenza


Leggere è un atto rivoluzionario, ma anche il miglior modo per accumulare un vantaggio competitivo nella vita e sul lavoro.
Leggere costantemente per fare la differenza

Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive. (Ray Bardbury)

Mi piace cominciare questo mio intervento con questa citazione di Ray Bradbury, lo scrittore di Fahrenheit 451, il romanzo distoptico, in cui si immagina una società in cui possedere e leggere libri è un reato e che i libri sono bruciati da un corpo nazionale di vigili del fuoco, ironia della sorte e della letteratura.

Il romanzo distoptico è un genere letterario in cui lo scrittore si immagina una società futura prendendo spunto dai comportamenti attuali e portandoli alle estreme conseguenze logiche fino al punto di disegnarne uno scenario quasi apocalittico e, comunque, non buono; è una di quelle varietà letterarie che mi piacciono molto.

Alcuni dei più famosi romanzi distoptici sono: 1984 di Orwell, la macchina del tempo di Wells o Fatherland di Harris.

Ma non sono qui a farvi una recensione o una lezioncina su tali libri; ho citato, in apertura, la frase di Ray Bradbury perché è emblematica del rapporto che moltissimi di noi hanno con la lettura.

I libri, infatti, riescono a darci gli strumenti per capire e comprendere la realtà che ci circonda, rivelandone le sue imperfezioni e brutture nascoste, mentre, solitamente, ognuno di noi vorrebbe avere e fruire delle cose facili, “senza peli ed inespressive”.

In un altro mio intervento ho parlato dell'importanza di leggere e dei suoi effetti benefici per tutto l'organismo, ma in particolare per il cervello.

Leggere, infatti, mette in moto il cervello, allenando ed esercitando la mente.

Il cervello sui libri è attivo: cresce, cambia e crea nuove connessioni e modelli diversi, a seconda del tipo di materiale che si legge.

Leggere aiuta a sviluppare anche il pensiero laterale, per usare la definizione di Edward De Bono, cioè quelle capacità di risolvere i problemi logici adottando delle soluzioni innovative e creative.

Anche l'intelligenza emotiva, tanto per citare il best seller di Daniel Goleman, si gioverebbe di una lettura continua e costante.

Mentre leggiamo, il nostro cervello immagina mentalmente l'evento, la situazione, i personaggi e i dettagli descritti dall'autore.

È un processo di immersione totale che aiuta ad accrescere la capacità di individuare e comprendere le emozioni altrui, un'abilità cruciale nella navigazione di relazioni sociali complesse.

Leggere è anche il miglior antidoto a quei comportamenti compulsivi legati alla iperconnessione della nostra epoca.

Ogni 30 minuti, infatti, una persona media divide il proprio tempo tra il lavorare su un'attività, controllare la posta elettronica, parlare con i colleghi, tenere d'occhio i social media e reagire costantemente alle notifiche. La lettura non solo migliora la connettività del cervello, ma aumenta anche l'attenzione e la concentrazione.

Basta prendere la buona abitudine di provare a leggere per 15-20 minuti al mattino prima del lavoro (ad esempio, durante il tuo tragitto mattutino, se prendi i mezzi pubblici).

Leggere è oggi non solo un atto rivoluzionario, ma anche il miglior mezzo per minare la “nuova” moneta per il mondo moderno liquido e digitale: le informazioni.

Leggere, però, richiede diligenza, pazienza ed esercizio costante, come una qualsiasi abilità.

Una abilità che aiuta ad avere successo nella vita e negli affari, se è vero, come è vero che quasi tutti gli uomini più ricchi del mondo siano dei lettori “fortissimi”, intendendo con questa definizione chi legge più di 24 libri all'anno.

Ho iniziato questo mio intervento con una citazione e lo voglio finire con un'altra di Jim Rohn: “I poveri hanno grandi televisori, i ricchi hanno grandi biblioteche”.

Fare la differenza, spesso, è fare le cose semplici, ma non facili.

 

 

Articolo del:


di Fabrizio Cipollini

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