Malasanità: come chiedere il risarcimento danni
Sei stato vittima di malasanità e vuoi ottenere un risarcimento per i danni che hai subito? Vuoi procedere con una denuncia contro negligenza sanitaria?
Il nostro ordinamento prevede il risarcimento per coloro che hanno subito dei danni in caso di negligenza, imperizia o imprudenza da parte del medico o della struttura sanitaria.
Si utilizza il termine "malasanità" o “malpractice medica” per indicare i casi di responsabilità medica per interventi o cure eseguite in modo non conferme alla tecnica e alla scienza medica oppure in casi di errata, inadeguata o mancata diagnosi di una malattia da parte del medico con prescrizione di cure inutili o dannose per il paziente. O ancora per mancato consenso informato.
Dati sulla malasanità
Secondo i dati diffusi da Eurostat sulle “morti premature”, ovvero quelle che si sarebbero potute evitare, nel solo 2016 in Europa sono morte 1,5 milioni di persone di età inferiore a 75 anni, tutti decessi che “avrebbero potuto essere evitati attraverso efficaci interventi di sanità pubblica e prevenzione primaria (decessi prevenibili) o tramite interventi sanitari tempestivi ed efficaci (decessi curabili)”.
In merito ai “decessi curabili”, questi sono prevalentemente dovuti a errori medici che riguardano spesso:
• una diagnosi errata o tardiva;
• una mancata prescrizione o esecuzione di esami e analisi che avrebbero preservato un fisiologico stato di salute del paziente;
• un intervento chirurgico eseguito con negligenza, imperizia o imprudenza;
• una errata gestione del paziente nella fase post-operatoria;
• un’infezione contratta al pronto soccorso o nei reparti di degenza.
I reparti dove si verifica il maggior numero di casi di malasanità sono quelli di ortopedia, chirurgia generale, pronto soccorso, anestesia e rianimazione e in ostetricia e ginecologia.
Invece, in merito alla tipologia di errori medici, il caso più comune di malasanità è la trasfusione di sangue infetto.
Sul punto, recentemente la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 852 del 17 gennaio del 2020, ha sancito il principio della ripartizione della prova in base a un “doppio ciclo causale”.
In sostanza, non è più solo il paziente a dover dimostrare l’avvenuta trasfusione di sangue infetto, il contratto di spedalità con la struttura sanitaria accusata e il nesso di causalità tra errore medico e danni psico-fisici subiti (primo ciclo), ma anche la struttura sanitaria coinvolta dovrà accollarsi parte dell’onere della prova.
Nello specifico, l’ospedale dovrà provare che non vi sia stato errore medico oppure che il danno subito dal paziente sia stato dovuto a impossibilità sopravvenuta derivante da causa non imputabile alla struttura sanitaria (secondo ciclo).
Parlando di cifre, nel caso in cui, a causa di una trasfusione di sangue infetto, si sia contratta l’epatite, lo Stato riconosce subito un indennizzo pari ad 80mila euro oppure una rendita pagata dall’ASL stessa.
Altro caso frequente di malpractice medica è l’errato intervento chirurgico di medicina estetica (il più comune è quello per ridurre o aumentare le dimensioni del seno). A ciò si aggiunge che in molti casi è necessario sottoporsi a successivi operazioni chirurgiche estetiche per rimediare all’errore precedente.
In questo caso non ha senso parlare di una cifra univoca di risarcimento poiché questa dipende dal tipo di danno provocato, dalla sua irreversibilità, dall’impatto sulla gestione della vita quotidiana, dalla visibilità del danno estetico (al volto, al seno, ai glutei, ecc…).
Ad ogni modo, è importante sapere che in caso responsabilità medica è possibile agire per ottenere un equo risarcimento.
Come interviene lo Studio legale Laudando?
Lo Studio Legale Laudando offre consulenza ed assistenza legale nel campo della responsabilità medico-sanitaria ed analizza in via preliminare le responsabilità dei singoli medici, sanitari ed eventualmente le strutture ospedaliere per capire se si tratta di episodi di malasanità.
Lo Studio Legale Laudando ha 12 dottori (specializzati per i vari ambiti) che analizzeranno passo dopo passo i documenti medici e verificheranno gli estremi per il risarcimento.
Come ottenere il rimborso in 8 semplici passi
1. Contatta il nostro Studio Legale;
2. Fissa un appuntamento;
3. Porta i tuoi documenti;
4. Firma il mandato e il modello di privacy;
5. I documenti saranno analizzati caso per caso dai nostri specialisti;
6. Dopo una serie di visite e colloqui, il dottore, dopo che avrà un quadro clinico generale ben definito, dirà se ci sono gli estremi per agire in giudizio o meno;
7. Il dottore presenterà una relazione;
8. L’avvocato avvierà un’azione legale con la prima messa in mora alla struttura che ha provocato danni al cliente.
Questa fase NON COSTERA' NULLA al cliente che viene al nostro Studio.
Solo a causa vinta il cliente pagherà gli onorari.
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