Manutenzione immobili. Opportunità o svantaggio?
Manutenzione ordinaria e straodinaria. Opportunità o svantaggio? Pianificare gli interventi edilizi per non gestire le emergenze

In un periodo di congiuntura economica non favorevole come quello che stiamo attraversando le persone tendono a rimandare il più possibile nuove spese, specialmente quando queste incidono in maniera importante sul bilancio familiare.
Nell'edilizia la mancanza di una pianificazione della manutenzione degli immobili può portare ad un degrado progressivo, spesso irreversibile, delle strutture, con conseguente aggravio dei costi di ripristino.
Si tende sempre di più a intervenire sul problema solo quando questo inizia a creare un elevato disagio o un danno importante alle proprietà altrui sotto minaccia di cause civili o penali.
In medicina è ormai consolidata l'idea che la prevenzione consenta di intervenire tempestivamente ed efficacemente sulle cause di eventuali patologie, prima che queste procurino danni più rilevanti sulla salute. Lo stesso concetto si può trasporre su qualunque sistema più o meno complesso.
Anche l’organismo edilizio necessita di continua vigilanza e di interventi mirati a salvaguardarne il buon funzionamento. Talvolta un piccolo problema, risolvibile inizialmente con una modesta spesa, viene tralasciato fino a quando non innesca una serie di pericolose complicazioni.
Affidarsi ad un tecnico di fiducia (architetto, ingegnere, geometra, ecc.) è fondamentale per ottenere una diagnosi dell’organismo edilizio e riuscire a pianificare anche con anni di anticipo un intervento manutentivo dello stesso, prima che il degrado delle sue componenti possa portare ad un’emergenza. Inoltre la pianificazione consente di essere preparati alla spesa.
Lo Stato italiano per incentivare i proprietari all’esecuzione di tali interventi, ha negli anni emanato leggi che consentono un recupero parziale (fino al 50%) delle spese sostenute mediante detrazioni fiscali dilazionate in più anni. Questo evidenzia come lo stesso Stato ha a cuore il mantenimento in efficienza del patrimonio edilizio esistente che è costituito in maggioranza da costruzioni obsolete realizzate diversi decenni fa.
Gli interventi di manutenzione straordinaria rientrano tra gli interventi di ristrutturazione edilizia detraibili nella dichiarazione dei redditi2017 (anno di imposta 2016) e riguardano le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, purché non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche alle destinazioni d’uso.
Si riporta di seguito a titolo esplicativo un elenco non esaustivo di interventi di manutenzione straordinaria:
sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale e di tipologia di infisso;
realizzazione e adeguamento di opere accessorie come canne fumarie, centrali termiche, scale di sicurezza, ascensori, ecc.);
realizzazione e adeguamento di impianti (elettrico, riscaldamento, ecc.);
consolidamento delle strutture nelle fondazioni o in elevazione;
realizzazione di opere accessorie, che non aumentino volume o superfici utili, o di volumi tecnici
rifacimento di scale e rampe;
realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio;
realizzazione di recinti, muri di cinta e cancellate;
demolizione e ricostruzione di pareti divisorie;
interventi finalizzati al risparmio energetico;
la redistribuzione degli spazi interni di un appartamento mediante demolizione e ricostruzione di tramezzi.
Nella manutenzione ordinaria rientrano invece tutti quegli interventi minori, non necessariamente per importanza, consistenti nella riparazione di elementi e impianti dell’organismo edilizio per il suo mantenimento in efficienza.
Le opere di manutenzione non devono essere concepite unicamente come una spesa, ma devono essere intese quale valorizzazione dei nostri beni immobili e la loro buona pianificazione equivale a una vera e propria forma di investimento sul nostro futuro.
Nell'edilizia la mancanza di una pianificazione della manutenzione degli immobili può portare ad un degrado progressivo, spesso irreversibile, delle strutture, con conseguente aggravio dei costi di ripristino.
Si tende sempre di più a intervenire sul problema solo quando questo inizia a creare un elevato disagio o un danno importante alle proprietà altrui sotto minaccia di cause civili o penali.
In medicina è ormai consolidata l'idea che la prevenzione consenta di intervenire tempestivamente ed efficacemente sulle cause di eventuali patologie, prima che queste procurino danni più rilevanti sulla salute. Lo stesso concetto si può trasporre su qualunque sistema più o meno complesso.
Anche l’organismo edilizio necessita di continua vigilanza e di interventi mirati a salvaguardarne il buon funzionamento. Talvolta un piccolo problema, risolvibile inizialmente con una modesta spesa, viene tralasciato fino a quando non innesca una serie di pericolose complicazioni.
Affidarsi ad un tecnico di fiducia (architetto, ingegnere, geometra, ecc.) è fondamentale per ottenere una diagnosi dell’organismo edilizio e riuscire a pianificare anche con anni di anticipo un intervento manutentivo dello stesso, prima che il degrado delle sue componenti possa portare ad un’emergenza. Inoltre la pianificazione consente di essere preparati alla spesa.
Lo Stato italiano per incentivare i proprietari all’esecuzione di tali interventi, ha negli anni emanato leggi che consentono un recupero parziale (fino al 50%) delle spese sostenute mediante detrazioni fiscali dilazionate in più anni. Questo evidenzia come lo stesso Stato ha a cuore il mantenimento in efficienza del patrimonio edilizio esistente che è costituito in maggioranza da costruzioni obsolete realizzate diversi decenni fa.
Gli interventi di manutenzione straordinaria rientrano tra gli interventi di ristrutturazione edilizia detraibili nella dichiarazione dei redditi2017 (anno di imposta 2016) e riguardano le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, purché non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche alle destinazioni d’uso.
Si riporta di seguito a titolo esplicativo un elenco non esaustivo di interventi di manutenzione straordinaria:
sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale e di tipologia di infisso;
realizzazione e adeguamento di opere accessorie come canne fumarie, centrali termiche, scale di sicurezza, ascensori, ecc.);
realizzazione e adeguamento di impianti (elettrico, riscaldamento, ecc.);
consolidamento delle strutture nelle fondazioni o in elevazione;
realizzazione di opere accessorie, che non aumentino volume o superfici utili, o di volumi tecnici
rifacimento di scale e rampe;
realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio;
realizzazione di recinti, muri di cinta e cancellate;
demolizione e ricostruzione di pareti divisorie;
interventi finalizzati al risparmio energetico;
la redistribuzione degli spazi interni di un appartamento mediante demolizione e ricostruzione di tramezzi.
Nella manutenzione ordinaria rientrano invece tutti quegli interventi minori, non necessariamente per importanza, consistenti nella riparazione di elementi e impianti dell’organismo edilizio per il suo mantenimento in efficienza.
Le opere di manutenzione non devono essere concepite unicamente come una spesa, ma devono essere intese quale valorizzazione dei nostri beni immobili e la loro buona pianificazione equivale a una vera e propria forma di investimento sul nostro futuro.
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