Mercati, come investire ai tempi del Covid

I mercati azionari sono ancora in ripresa nonostante l’aumento di casi nel mondo e le valutazioni sempre più ambiziose in alcuni settori. I prezzi e i rendimenti dei titoli di stato negli USA e nella zona euro sono cambiati di poco mentre le obbligazioni e i titoli dei mercati emergenti diventano un po’ più solidi a causa di un dollaro debole. Per quanto riguarda la richiesta di materie prime che spaziano dal greggio all’oro il prezzo di quest’ultimo continua a salire. Per quanto riguarda le valute, il dollaro USA rimane sotto pressione. Una forte ripresa economica è dovuta principalmente alle varie soluzioni fiscali varate dagli stati. La maggior parte delle economie mondiali si sta riprendendo fortemente dopo il forte crollo primaverile grazie soprattutto alle massicce iniezioni di liquidità nel mercato. Al contempo il numero dei casi è in aumento in USA, ma l’aumento dei casi non ha ancora spaventato i mercati finanziari. Anche se questo nuovo aumento dei casi probabilmente avrà un nuovo effetto di rallentamento sull’economia.
Nel settore dei servizi è probabile che la normalizzazione venga ritardata per prima cosa a causa delle nuove restrizioni e in secondo luogo a causa della prudenza dei consumatori. Altri settori invece sono in pieno boom, in particolare il settore dell’IT e commercio online, ma anche settori come protezione del clima e servizi sanitari.
Continua la tendenza a rialzo delle azioni soprattutto nel settore tecnologico e questo, con Amazon, Facebook, Google, Apple a fare da traino, spiega come i principali indici azionari USA continuino a crescere. Apple è aumentata di circa 500 miliardi di dollari nelle ultime tre settimane raggiungendo 2000 miliardi di dollari di capitalizzazione...una cifra astronomica. Questo è un segnale per una correzione ovvero una discesa, ma al momento non ci sono segni per un altro crollo drammatico come quello visto in primavera.
È inutile dire che la politica fiscale e monetaria continuerà ad essere favorevole ai mercati azionari e obbligazionari nel prossimo futuro.
Metalli preziosi in aumento, infatti i mercati delle materie prime continuano a crescere.
Al tempo stesso il dollaro USA ha subito una pressione crescente. Quindi quali sono le migliori categorie o asset?
Come costruire un portafoglio in base al periodo e quali settori privilegiare.
Per quanto riguarda le azioni la visione resta neutrale, poiché essendoci molta liquidità va a compensare la debolezza dei fondamentali. Questo significa un apprezzamento dei titoli growth ovvero con potenziale di crescita.
Per quanto concerne le obbligazioni governative il potenziale di rialzo rimane limitato, ma la visione rimane neutrale. Positiva la visione sulle materie prime con un occhio puntato sull’oro e rendimenti positivi legati a una normalizzazione dell’attività economica globale.
Sul credito la view è anche qui positiva in quanto i mercati continueranno a beneficiare dell’abbondante liquidità. Viste le macro asset class ora veniamo ai paesi. Per quanto riguarda le azioni gli Stati Uniti e Mercati Emergenti rimangono i favoriti a causa dell’abbondante liquidità come già anticipato e la debolezza del dollaro che favorisce gli emergenti.
In Europa a causa della solidità della moneta e le valutazioni onerose i rendimenti dei corsi azionari vengono erosi. La seconda categoria vista poco fa è quella delle obbligazioni governative. Favorevole la prospettiva sui titoli USA indicizzati all’inflazione vista la normalizzazione delle attese di inflazione nell’ottica di ripartenza economica.
Inoltre, giudizio favorevole per quanto riguarda il debito emergente in valuta locale poiché i bond in valuta locale beneficiano di un premio a termine più elevato e della debolezza del dollaro statunitense.
Infine, per quanto riguarda le valute, in testa abbiamo l’euro a seguito delle politiche messe in campo dalla Banca Centrale Europea contro la crisi legata al COVID. Stesso discorso per lo Yen giapponese legato agli stimoli dati dalla Bank Of Japan. Neutrale la visione sul dollaro anche se si manterrà debole a causa della politica espansiva delle Federal Reserve americana per dare slancio all’economia.
Parlando del resto del mondo, i dati sul ciclo economico lasciano spazio per un certo ottimismo. Un importante sviluppo positivo è stato il Recovery Fund da 750 miliardi di euro dell’Europa. L’aspetto positivo è il fatto che il 70% dell’ammontare complessivo sarà speso entro i prossimi 2 anni.
Uscendo dall’Europa, la Cina rimane più avanti nel percorso di ripresa e grazie a un dollaro più debole può essere di sostegno per i mercati emergenti e nel settore dei materiali.
In generale, gli stimoli fiscali e monetari messi in campo in tutto il mondo dovrebbero essere sufficienti a compensare l’incertezza relativa alla pandemia. Negli Stati Uniti i sussidi governativi ammontano al doppio del reddito disponibile delle famiglie americane rispetto al livello pre-COVID.
Finora la ripresa globale è stata trainata dal miglioramento nei consumi delle famiglie. La produzione industriale è rimasta sottotono con conseguente diminuzione delle scorte.
Ritornando all’asset allocation come visto in precedenza rimane positiva la posizione sull’azionario aggiungendo al settore importante dell’IT anche quello legato ai beni di consumo di base, visto l’aumento della spesa al consumo che sta caratterizzando la ripresa in alcune parti del mondo.
Passando alle valute, abbiamo una neutralità per quanto riguarda l’euro mentre per il lungo termine il dollaro è visto a ribasso. Perché? Uno riguarda il deficit destinato ad arrivare al 22%. In secondo luogo ci sono i rischi politici. Difatti a novembre ci saranno le nuove elezioni e dato che i sondaggi darebbero un’elevata possibilità di vittoria di Joe Biden contro Donald Trump un cambio di politica potrebbe portare instabilità. Difatti Biden potrebbe mettere in atto politiche non più favorevoli alle imprese per i prossimi quattro anni il che significherebbe elementi a sfavore nei confronti della moneta.
Avviandoci verso la conclusione e ricapitolando le principali asset class trattate nel corso dell’articolo notiamo come l’oro sia l’attivo difensivo più interessante a causa del rischio liquidità dato dagli stimoli economici espansivi. L’oro continuerà a svolgere un ruolo chiave nei portafogli bilanciati. Per quanto riguarda le obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti rimangono il principale sovrappeso per avere un reddito fisso a causa del dollaro USA debole.
Infine, anche altri mercati come quello europeo obbligazionario hanno risposto bene al piano di salvataggio legato al Recovery Fund il quale potrebbe aprire la strada a un mercato obbligazionario più ampio e più liquido.
Di contro i settori più esposti rimangono gli energetici, fanalino di coda e i beni di consumo voluttuari anche se hanno tenuto particolarmente bene.
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