Mese dell'educazione finanziaria


Educarsi alla finanza e alla gestione del risparmio è diventato fondamentale per le famiglie.
Mese dell'educazione finanziaria

Educarsi alla finanza e alla gestione del risparmio è diventato fondamentale per le famiglie.

Tutti hanno bisogno di educazione finanziaria ed è un dato che emerge sia dalle classifiche e dalle statistiche nazionali, sia dalla curiosità che gli utenti riservano ad alcune iniziative finanziarie.

È per questo motivo che il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, istituito nel 2017 all’interno del decreto sulle “Disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio”, ha promosso il mese dell’educazione finanziaria che avrà luogo in tutto il territorio nazionale e si articolerà in oltre 200 eventi.

Il mese si aprirà con la “World Investor Week” e terminerà il 31 ottobre con la giornata mondiale del risparmio.

 

L’evento comprende attività ed eventi di informazione e sensibilizzazione sui comportamenti corretti nella gestione e programmazione delle risorse personali e familiari con la finalità di garantire il benessere economico attraverso l’utilizzo appropriato di strumenti finanziari, assicurativi e previdenziali.

Una riflessione sull’esperienza di oltre 15 anni degli Usa e degli altri Paesi anglosassoni, dall’Inghilterra al Canada e all’Australia, vede la percentuale di adulti con un’educazione basica in materia finanziaria a ridosso del 60%mentre l’Italia è ben al di sotto del 40%, in linea con alcuni Paesi emergenti, secondo la ricerca S&P Global Finlit.

Ad esempio, solo il 45% degli uomini e il 30% delle donne in Italia dimostrano un adeguato livello di educazione finanziaria, ponendo il paese all’ultimo posto per alfabetizzazione finanziaria tra i membri del G7. Disparità tra paesi che si traduce in disparità di genere, per cui si evince che uomini e donne si affacciano all’ambito finanziario in maniera così diversa che genera in sé un gender gap importante, cioè una forte disparità tra uomini e donne.

Se aggiungiamo poi, un pronunciato gender gap rispetto ad altri Paesi, il quadro è completo. Dai risultati Istat, più di un milione di famiglie è mantenuto da donne lavoratrici con un marito/compagno inattivo e queste situazioni ricadono sui figli e sul futuro del Paese. Questo tipo di situazione rappresenta una mancata opportunità di sviluppo sociale delle donne e dipende non solo da un problema di retaggio culturale, ma anche da una difficoltà di accesso alle competenze economico-finanziarie, che non sono fruibili né a scuola né in maniera completa per gli adulti. Il risultato è che anche nel differenziale di genere nell’accesso al lavoro l’Italia è lontana, con una partecipazione al lavoro delle donne che si ferma al di sotto del 50%, il nostro Paese rimane ben al di sotto anche della media europea del 60% (obiettivo fissato per il 2010).

Le statistiche sono scoraggianti anche per quanto riguarda il livello di istruzione generale: in Italia i laureati tra i 25 ed i 64 anni sono il 4% della popolazione, contro il 17% dell’area Ocse. Anche restringendo la fascia d’età tra i 25 e i 34 anni, il confronto è impietoso: 27% contro 44

Per questi motivi, voglio dare il mio contributo al mese di educazione finanziaria, mettendomi a disposizione per tutto il mese di ottobre, gratuitamente per un check finanziario o previdenziale gratutito.

Articolo del:


di Paola Pivanti

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse