Messaggi WhatsApp, hanno valore in giudizio?


Ecco un caso in cui i messaggi WhatsApp hanno avuto peso in giudizio
Messaggi WhatsApp, hanno valore in giudizio?

     Lo studio legale ha avuto modo di difendere in giudizio il proprietario di un immobile che si è visto negare il pagamento degli oneri condominiali e di locazione in quanto il conduttore asseriva che non era stato messo a conoscenza della debitoria condominiale.

     Brevemente, è di uso comune "aggirare" i pagamenti condominiali dichiarando in giudizio, con atti di opposizione a decreto ingiuntivo, che l'obbligatorietà del pagamento degli oneri condominiali spetta sempre a locatore. V'è da dire che, è previsto dall'art. 9 L. 27/7/78, n. 392, che il pagamento è dovuto dal conduttore successivamente alla sottoscrizione del contratto di locazione registrato. Inoltre, v'è da confermare che più volte, tali opposizioni possono sfociare nella pretestuosità e, quindi, serbare delle condanne anche per temerarietà.

     Ritornando alla difesa del locatore, lo stesso ha avuto ragione depositando in limine litis, copia delle comunicazioni telefoniche avvenute via whatsApp da dove si evinceva in maniera chiara e precisa la conoscenza da parte del conduttore dell'ammontare della debitoria condominiale nonchè, delle rate di locazione!

    Anche questo ha portato ad annullare l'opposizone confermando l'esecutorietà del decreto ingiuntivo del locatore. 

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di Avv. Costantino Sapone

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