Microcredito: una garanzia poco conosciuta

Il credit crunch in Italia ha ridotto le possibilità di accesso ai finanziamenti bancari, specie per le micro o piccole imprese. Un utile strumento per favorire l'accesso ai finanziamenti è la garanzia statale del microcredito.
Il microcredito copre le esigenze per piccoli investimenti (imponibile inferiore ai 25 mila euro, l'IVA è sempre esclusa dalla richiesta di finanziamento anche se è un costo per l'azienda) permette di pagare fornitori, personale, corsi di formazione, attrezzatura varia, sulla base di preventivi da allegare a un business plan depositato al momento della richiesta di finanziamento alla banca.
Come ogni finanziamento bancario, senza un buon business plan si ottiene poco o niente. Con il termine “buono” si intende un business plan che, oltre la parte numerica, contenga una serie di soft informazioni utili a capire il mercato in cui opera l'azienda e quali strategie persegue, oltre che capacità e conoscenze dei soci e degli amministratori.
Il microcredito è una garanzia accessibile a tutti coloro, ad eccezione delle s.r.l. (unica forma societaria esclusa dalla garanzia), che presentino i seguenti requisiti:
- Azienda costituita da non più di 5 anni
- Avere un numero di personale pari a 5 unità (ditte individuali o professionisti) o 10 unità (società di persone o srl semplificate)
- Società con un indebitamento superiore a 100.000 euro.
La durata del finanziamento non può essere superiore a 7 anni e, inoltre, la banca non può richiedere garanzie reali (pegno ed ipoteca), ma può richiedere garanzie personali.
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