Mifid II: perché è importante sapere?


“Non vi è alcun cambiamento senza consapevolezza”
Mifid II: perché è importante sapere?
Mifid II è il nuovo regolamento intermediari entrato in vigore a gennaio 2018 in Italia.

La grande rivoluzione introdotta, forse la più importante, è quella che coinvolge la trasparenza.

Tutti coloro che sottoscrivono degli investimenti, pagano delle commissioni per il servizio. Interessante sapere che il 45% degli italiani non conosce il modo in cui questi costi vengono ridistribuiti e il 38% ritiene che la banca non percepisca alcun pagamento.

Oltre l’80% dei clienti di fatto non è consapevole di pagare il servizio.

L’obiettivo principale che si pone la normativa MIFID II è quello di rafforzare la tutela degli investitori migliorando l'accessibilità alle informazioni. Per questo è indispensabile che sia conosciuta.

"Non vi è infatti nessun cambiamento senza consapevolezza."

Vediamo assieme quali sono gli AMBITI di regolamentazione evidenziando i punti principali:

commissioni di retrocessione scorporate tra fabbriche prodotto (società di gestione) e distributore (banca), per garantire una maggiore trasparenza

prodotti adeguati al profilo cliente considerando la tolleranza al rischio di ogni singola persona (affiancamento della finanza comportamentale alla finanza classica). E’ molto curioso scoprire che i rendimenti dipendono in gran parte dai comportamenti, oltre che dal mercato.
Dev’essere garantita l’offerta di una vasta gamma di prodotti (diversificazione) sia per tipologia che per società di gestione (no limitata ai soli strumenti della casa).
L’adeguatezza del portafoglio dev’essere monitorata con cadenza almeno annuale e certificata

Costi espressi in termini assoluti e percentuali, sia al momento della sottoscrizione del prodotto (ex-ante) che complessivamente quelli sostenuti nell’anno (ex-post).
E’ stato infatti dimostrato che gli investitori comprendono più facilmente i valori monetari che quelli percentuali

devono essere garantiti degli standard di conoscenza ed esperienza dei consulenti
(tramite corsi di formazione e valutazioni periodiche)

sono stati introdotti nuovi poteri di vigilanza e sanzionatori
(in particolar modo per la gestione dei conflitti di interesse potenzialmente pregiudizievoli per i clienti)

Detto tutto questo... cosa cambia concretamente per i clienti? Quali sono i vostri diritti?

Il consulente deve conoscere approfonditamente i prodotti e allo stesso tempo il cliente (le sue esigenze, le sue conoscenze ...) per potergli consigliare degli investimenti personalizzati e finalizzati
Deve inoltre spiegare chiaramente all’investitore quali sono le caratteristiche degli investimenti, ed indicargli in modo chiaro i costi, specificando quanto viene riconosciuto alla società di gestione e quanto alla banca collocatrice.

Verificate quindi che prima della proposta vi vengano rivolte molte domande, fondamentale per individuare le esigenze (un medico come può scegliere il farmaco se prima non conosce le condizioni di salute del paziente?)
Ricordate inoltre che avete diritto ad una vasta offerta di prodotti, non accontentatevi di poche case di gestione (o addirittura una come in alcuni casi ancora accade...)

Pretendete chiarezza e documentazione e soprattutto di capire, perché questi sono vostri diritti!

Articolo del:


di Cinzia Crespan

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