Motivazione e Azione: ripartire con il piede giusto


Come la Piramide dei Bisogni di Maslow ci può aiutare per ripartire alla grande
Motivazione e Azione: ripartire con il piede giusto

Per dirla con Steve Jobs “If you are working on something exciting that you really care about, you don’t have to be pushed. The vision pulls you”.

Certo: la “vision”.  Al rientro dalle vacanze la vision spesso é qualcosa di  opaco... se lo é per noi, figuriamoci per i nostri collaboratori!  

Vediamo come possiamo aiutarci a riprendere la rotta, facendoci “aiutare” da chi prima di noi ha elaborato una mappa semplice e chiara.

Avete mai provato ad “usare” la piramide di Maslow come fosse uno strumento di auto aiuto, una mappa per orientare voi stessi e fare il punto sul vostro team?

La ricordate?

Maslow nel 1954 sintetizzò in una piramide l’evoluzione dei bisogni individuali, disegnando così lo sviluppo motivazionale o dei bisogni.

Alla base, i bisogni FISIOLOGICI: sonno, fame, sete, termoregolazione, e così via. Si tratta dei bisogni connessi alla sopravvivenza fisica dell’individuo: i primi a dover essere soddisfatti per istinto di auto-conservazione. Nel nostro quotidiano, i bisogni fisiologici sono correlati all’esistenza di un lavoro, nel senso effettivo del termine e, cioè, di prestazione a fronte di una remunerazione minima, che ci permette di “mangiare” e avere un tetto sulla testa.

Risolti questi, iniziamo a percepire i bisogni di SICUREZZA: protezione in senso stretto, tranquillità, salute, prevedibilità, pace e serenità, ecc. Cerchiamo cioè di garantirci protezione e tranquillità. Quando ci riferiamo al lavoro, i bisogni di sicurezza sono soddisfatti quando il nostro lavoro é continuativo o quanto meno sappiamo qual é la sua durata, per cui siamo “tranquilli” del perimetro in cui ci muoviamo (obiettivi, tempi, budget, etc.). 

Poi arrivano i bisogni di APPARTENENZA e iniziamo ad aver piacere di essere in team. Essere amato e amare, far parte di un gruppo, cooperare, partecipare, ecc. Questa categoria rappresenta l'aspirazione di ognuno di noi a essere un elemento della comunità. Se abbiamo un progetto, da qui cominciamo ad interfacciarci con un gruppo: chi sono, che competenze hanno, perché sono nel team, e così via …

Se poi il gruppo funziona e il progetto fa passi avanti, cominciano ad arrivare i bisogni di STIMA: essere rispettato, approvato, riconosciuto come capo o come parte del team, ecc. Vogliamo sentirci competenti e produttivi, ci piace che qualcuno riconosca il nostro apporto e ci dica “bravo!”.

Ecco il meglio: quando arriviamo a considerare la cima della piramide e, pensando al nostro progetto o al nostro lavoro, sentiamo il cuore che si riscalda nel petto e abbiamo la sensazione di dilatarci come fossimo dei soli splendenti e radiosi, beh, allora stiamo facendo i conti con i bisogni di AUTOREALIZZAZIONE: realizzare la propria identità in base ad aspettative e potenzialità, occupare un ruolo sociale, ecc. Siamo nel “nostro posto”. Nel posto dove ci sentiamo realizzati. Si tratta dell'aspirazione individuale a essere ciò che vogliamo essere, grazie alle nostre capacità fisiche, mentali e psicologiche. Ancor meglio, per Maslow, l’autorealizzazione comporta caratteristiche di personalità, competenze sociali e capacità tecniche, cioè una certa dose di soft-skills.

E’ intuitivo che nella nostra vita, le caratteristiche dei gradini di questa piramide non siano costanti del tempo, ma varino con la nostra crescita personale, le nostre esperienze, il nostro apprendimento, le abitudini che ci creiamo, etc. 

Ma soprattutto, se i bisogni fondamentali (fisiologici e di sicurezza) sono più stabili e, una volta soddisfatti, tendiamo a non percepirli più come tali, i bisogni sociali e relazionali evolvono per ciascuno di noi con nuovi - e spesso più ambiziosi - obiettivi da raggiungere. Ecco perché l’insoddisfazione, sia sul lavoro, sia nella vita pubblica e privata, è fenomeno diffuso.

Pur con la consapevolezza che l’ambiente ci fa nel contempo da stimolo e da specchio della nostra crescita, consideriamo pure che ciascun livello non è sicuramente condizionato da noi esclusivamente, ma ovviamente anche da circostanze esterne. Tant’è.

Quindi, come vi trovate sui vari gradini della piramide?

Provate a valutare ogni gradino della piramide in relazione al vostro progetto o alla vostra “vision”: quanto la situazione nella quale vi trovate soddisfa ciascun livello della mappa di Maslow e perché?... e - nella Tavola di lavoro che segue - andate a scrivere nella colonna “io”, accanto. 

Ora riflettete sui medesimi punti per il vostri collaboratori/partner chiave e anche qui riportate le considerazioni nella colonna “Gli Altri”. 

E perché no, non aggiungere un’altra, per il vostro team: a che punto si trova?

Sicuramente con qualche approssimazione, e in non più di 10-15 minuti saprete qual é la temperatura del vostro progetto e della vostra vision, e - se non é troppo fredda - a che livello dovete lavorare...per rianimarlo! 

Sono a vostra disposizione per un confronto. 

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di Paola Gonella

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