Neuroni specchio, l`imitazione, l`autismo (pt. 1)


Cosa sono i neuroni specchio, che funzione hanno, come influiscono nella vita di relazione, cosa accade se sono disfunzionanti o poco attivi?
Neuroni specchio, l`imitazione, l`autismo (pt. 1)
Nella corteccia prefrontale motoria del nostro cervello (porzione di neocorteccia) il 20% delle cellule presenti sono neuroni specchio. Quest’area è implicata alla pianificazione-selezione e esecuzione delle azioni. Altre aree sono localizzate nella zona parietale sinistra (area di Broca) deputate al linguaggio. Con l’attivazione dei neuroni specchio, in esse contenuti, noi siamo in grado, attraverso l’osservazione di un altro che sta compiendo un’azione, di riconoscerla come se la stessimo svolgendo noi stessi. Questo perché nel cervello abbiamo impresso un modello di quell’azione basato sulle nostre stesse esperienze. Inoltre, fondamentale, è il ruolo dei neuroni specchio nel riconoscimento e nella comprensione delle intenzioni sottostanti le azioni dell’altro.
Funzione imitativa dei neuroni specchio. Noi impariamo qualcosa di inedito tramite l’osservazione di ciò che ci circonda siano essi persone o cose. Infatti l’apprendimento dell’uso di oggetti avviene attraverso l’osservazione e successivamente imitandola. Questo accade perché i neuroni specchio si attivano e lo fanno in modo più o meno accentuato a seconda dell’importanza, determinata dalle nostre intenzioni, che noi diamo al contesto. Perciò la motivazione/finalità delle nostre azioni va a determinare la maggiore o minore attivazione dei neuroni specchio e sufficiente l’incisività della nostra azione.
La nostra spinta ad imitare sembra essere fortemente presente sin dalla nascita. E’ una caratteristica pervasiva del comportamento umano che lo distingue dagli altri animali (forse presente solo nelle scimmie antropomorfe). Meltzoff e Moore, 1977, e Piaget, 1945, affermano che nel cervello del neonato deve essere presente un meccanismo innato che consente di imparare, attraverso un comportamento elementare, l’imitazione di alcuni gesti elementari del volto e delle mani dell’adulto che interagisce con lui. Affermano inoltre che il bambino si mostra compiaciuto se un adulto lo imita. Sono i giochi di imitazione. Questo potrebbe essere uno dei maggiori fattori modellanti per il rinforzo dei neuroni specchio nel cervello in fase di sviluppo. Jacqueline Nadel, 2002, ha osservato che i bambini all’età dei primi passi si imitano molto a vicenda quando non si è ancora sviluppato il linguaggio. E Carol Eckerman nel 1996, aveva evidenziato che esistono forti legami tra imitazione e comunicazione verbale, la prima rinforza la seconda. Nei bambini piccoli l’imitazione dell’adulto è per lui come trovarsi davanti ad uno specchio e la finalità sembra essere di facilitare "l’intimità" concreta tra sé e l’altro. Potrebbe essere definita la forma originaria, primordiale, di intersoggettività dalla quale il bambino impara a distinguere il sé dall’altro. Ci sono prove empiriche le quali dimostrano che certi deficit mentali come quelli associati all’autismo possono essere dovuti a una disfunzione, all’origine della vita, dei neuroni specchio. Infatti nei bambini autistici il deficit di imitazione è alquanto visibile. Essi imitano scarsamente le altre persone in quanto non sono in grado di identificarsi con loro. E’ come se fossero ciechi verso i sentimenti degli altri, come se "non si commuovessero per ciò che le altre persone provano" Hobson, 2002. In essi l’aspetto più compromesso è quello sociale perché manca il rispecchiamento.
Nell’adulto il comportamento imitativo è molto presente. Indicativo è il potere dell’imitazione nella trasmissione di atteggiamenti, pratiche, idee e persino interi sistemi di credenze. Dawkins, 1976, afferma che "elementi di una cultura si possano ritenere trasmessi per tramite non genetici e soprattutto per imitazione". Da qui deriva una discussione su libero arbitrio, famiglia, società e media. Quest’ultimi, per esempio, potrebbero diffondere un loro tipo di informazione che però dovrebbe essere vissuto da noi con la maturità e il senso critico i quali viene dall’educazione e da una buona scolarizzazione. Un’idea o un determinato comportamento trasmesso da un individuo ad un altro verbalmente o per imitazione può autoreplicarsi per "infezione" e non corrispondere a verità, Dawkins, 1976 e Blackmore, 1999, vedi le "leggende metropolitane". Si ipotizza anche che nella violenza imitativa, indotta, da quella presentata dai media, possa essere molto determinante nell’attivazione dei neuroni specchio. Essi possono essere significativamente implicati nelle varie forme di identificazione sociale (per esempio nella scelta di un partito politico).
Dalla lettura di: "I NEURONI SPECCHIO", M. Iacoboni, Bollati Boringhieri, 2008

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di Bertilla Maddalena

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