Niente paura: tutelarsi dalla cattiva informazione


La cattiva informazione rischia di atonere effetti devastanti sugli investitori distratti o impressionabili
Niente paura: tutelarsi dalla cattiva informazione

In questo periodo in cui notizie nuove di pacca latitano, ecco che il ribasso cinese di ieri, accoppiato con il calo del 20% in due giorni del colosso Evergrande, con conseguente perdita di valori anche nelle borse globali, sbizzarrisce la fantasia dei giornalai incompetenti che evocano e quasi sperano in un crollo come fu quello del 2008 per i bond tossici americani.

Uno fra tutti, parlo dei giornali, apre con un titolo da denuncia: "La Lemhan Cinese", che ha in sé tutta l'incompetenza e la pressappochezza di chi dovrebbe informarci. Evergrande non è una banca, Evergrade non ha cartolarizzato il suo debito contaminando il 30% dell'asset degli strumenti finanziari planetari, Evergrande non ha fornito mutui a cani e porci per alzare il tasso degli stessi.

Paragonare Evergrade ai Bond Tossici è come confondere un raffreddore di stagione col vaiolo.

Che la borsa possa muoversi verso una correzione (che oserei definire salutare) è abbastanza probabile. In 15 mesi i valori sono saliti a dismisura e, in alcuni comparti specifici, con apprezzamenti da doppie e triple cifre. Che questa euforia possa rallentare ed analizzare con maggiore attenzione quali titoli valorizzare lo do sinceramente per scontato.

Portafogli esposti all'azionario sono stati già ampiamente ridotti dal sottoscritto ai miei clienti, puntando invece, strategicamente nel breve medio periodo su titoli obbligazionari correlati positivamente alla crescita dell'inflazione. Anche perché in questo momento, al di là delle panzane dei giornali non specializzati, è proprio sul rincaro dei prezzi al dettaglio, sull'esplosione del costo delle materie prime, sul come coniugare trasformazione con risparmio che si gioca la partita.

Anche su questo tema sarò sintetico e puntuale: occorre investire denaro pubblico, modificare i tetti di indebitamento al rialzo, permettendo alle nostre strutture produttrici di energie di potersi riconvertire senza far pesare il costo ai cittadini. Inoltre, come diceva un grande americano (non per nulla anch'egli assassinato a fucilate), "I Have a Dream": che uno Stato dia i soldi necessari per governare la trasformazione ecologica ed energetica imponendo però con solerte chiarezza che, poichè saranno le casse sovrane a tirare fuori la grana, sarebbe anche il caso che questi soldi si trasformassero anche in un accesso privilegiato e maggioritario sulle future scelte industriali che tali aziende via via realizzeranno. Una sorta di vecchia cara golden share per gli Stati foraggiatori che stavolta però dovrebbero utilizzare con granus salis per il governo della transizione e non per far (poca) cassa, privatizzando dopo il primo giro di corsa.

Ci sarebbero anche altre questioni importanti da affrontare ma ci tenevo a lasciare traccia verificabile sui terroristi dell'informazione che creano suggestioni catastrofiche e controproducenti su notizie che non sono notizie.

Ricordo infine che, per quanto a noi sembri incredibile, in Cina ci sono ancora i Piani Quinquennali, l'Economia pianificata dallo Stato Comunista e una capacità di fuoco monetaria tale da poter rimettere in sesto non solo Evergrande, ma anche il debito pubblico italiano.

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di Goffredo Tripi

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