Noi e i nostri amici "domestici"

In questo periodo di grande precarietà, in cui tutto sembra voler portarci ad un isolamento generale, grande aiuto ci viene dato dai nostri amici pelosi, dalle nostre amiche piante che, per noi, ci sono sempre, non ci chiedono niente in cambio, se non attenzioni colme di amore.
Piante e animali sono sensibili al nostro tono
La natura, animali e piante, a suo modo si fa intendere quando necessita di qualcosa, ad esempio: cibo, acqua, uscire a fare una passeggiata, giocare, una carezza, una coccola. Piante e animali sono sensibili alle nostre parole, non tanto alle parole ma al tono, al volume, all’amorevolezza con cui ci rivolgiamo a loro, ma anche noi stessi lo siamo. Pensiamo soltanto a come ci sentiamo quando qualcuno ci parla o ci domanda qualcosa in tono gentile, educato e quando lo fa in modo sgarbato, prepotente, magari anche spocchioso!
Proviamo a riflettere a quanto bene fanno alla nostra salute fisica e mentale i nostri amici pelosetti: cani, gatti, conigli, ecc, perché ci costringono a defocalizzarci da una situazione impegnativa come quella in cui ci troviamo quotidianamente, per prenderci cura di loro. La nostra attenzione è volutamente spostata da A a B, quindi nonostante tutto preoccuparci per il loro benessere, garantire loro una buona alimentazione, la passeggiata quotidiana, le uscite anche solo per i bisognini.
Ci fanno sentire meno soli e non ci chiedono nulla in cambio
Senza dimenticare quanto ci fanno sentire meno soli, in particolare per quanti di noi, ora, lo sono e non possono interagire con amici e parenti stretti. In fin dei conti cani e gatti non ci chiedono nulla in cambio, solo il nostro amore verso di loro, non hanno un tornaconto, come può accadere, invece, con certe persone, che sono interessate per raggiungere un obiettivo personale, un vantaggio.
Oramai si sanno i benefici della pet therapy. Attraverso un animale si può fare un’attenta valutazione della propria vita, capirsi meglio, capire quali sono i valori che ci muovono quotidianamente, cosa ci motiva realmente.
Siamo diffidenti o indipendenti quanto un gatto e come lui manifestiamo a nostro modo il nostro affetto?
Siamo giocherelloni quanto un cucciolo, che è curioso e pronto a giocare anche con una semplice foglia secca?
Siamo come un labrador che è socievole con chiunque, un po’ come quelle persone che ci salutano tanto calorosamente già dalla seconda volta che ci si vede?
Siamo ritrosi e riservati come un lupo cecoslovacco, oppure territoriale quanto un maremmano?
Quando si dice che “il cane assomiglia al padrone” è vero, perché l’umano è in grado di influenzare, per osmosi, il proprio cane a livello di emozioni, reazioni. Se siamo a passeggio con il nostro Fido e vediamo in lontananza qualcosa che ci preoccupa, inconsciamente o meno, gli trasmettiamo la nostra sensazione. I cani ci guardano, ci sentono, ci annusano. La paura e le emozioni hanno un odore e loro sentono tutto.
Noi comunichiamo soprattutto attraverso le parole, anche se il linguaggio non verbale, paraverbale hanno una grande influenza. I cani, invece, comunicano soprattutto con distanze, curve, traiettorie, movimento della coda, angolo della bocca, segnali calmanti…e in ultimo con l’abbaio. I cani cercano di capirci, ma, il più delle volte, siamo noi che non capiamo loro, quali siano le loro necessità, esigenze e bisogni e qui si trova l’origine di tante incomprensioni e problematiche.
Cane e uomo formano un binomio che, per funzionare nel migliore dei modi e per potersi divertire insieme, deve basarsi su una corretta comunicazione, una corretta relazione, il corretto soddisfacimento di reciproci bisogni per essere complici insieme.
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