Non è mai abbastanza


Hai la percezione di non fare mai abbastanza, che tutto ciò che fai non vada bene? Forse sei schiavo dello schema degli standard elevati
Non è mai abbastanza
In un mondo dove tutto scorre veloce e tutti dobbiamo stare al passo, dare il meglio e dimostrare di essere perfetti e infallibili, l’ansia e la tensione non posso che essere naturali compagni di viaggio.
Le persone lottano per essere sempre perfette, non c’è margine per l’errore, le prestazione devono raggiungere livelli elevati e la competizione regna in ogni ambiente.
Se da una parte questa determinazione e dedizione possono sembrare positive, dall’altra possono nascondere una difficoltà emotiva molto profonda.

Quando la percezione è quella di non andare mai bene, che nonostante tutto non si faccia mai abbastanza, che i risultati non ci soddisfino e magari si ha l’impressione che di essere costantemente sotto pressione e di non aver tempo per rilassarsi perché si ha sempre qualche obiettivo da raggiungere ecco che allora, forse, si è intrappolati in uno schema chiamato standard elevati.
Ciò che sembra normale e anche ammirevole come il voler fare tutto bene e il voler raggiungere i propri obiettivi, diventa negativo quando questo porta a compromettere la serenità e a limitare ambiti di vita come quello delle relazioni.
Lo schema degli standard elevati è molto rigido; chi ne è schiavo spesso è impegnatissimo nel lavoro, non ha mai un momento libero per sé o per prendersi una pausa. La vita è FARE e anche le attività divertenti diventano un tour de force. La persona che si trova bloccata in questo schema continua a perdersi nei dettagli del lavoro, a rifare e rivedere le stesse cose per mille volte, si sente perennemente insoddisfatta e si colpevolizza perché poteva fare di più e meglio.
La persona vive in uno stato costante di ansia e di ipercriticismo verso se stesso e verso gli altri, spesso si da regole rigide e non si perdona nessuno sbaglio.
Anche il tempo è vissuto in modo estremamente negativo, provoca ansia perché sembra non essere mai abbastanza: troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle!
Questo sentirsi sempre sotto pressione e in tensione rende la persona irritabile e nervosa. Facile a scatti di ira soprattutto se viene interrotta mentre lavora o se si trova a fronteggiare imprevisti.
Un aspetto interessante di questa trappola è che la persona coinvolta non sembra esserne consapevole, per lei si tratta di standard normali e tutto ciò che ha raggiunto sono semplici traguardi di vita, ciò che ci si aspettava da lei.
Si ha la sensazione che la felicità e la soddisfazione arriveranno solo quando sarà tutto perfetto ma il modo in cui si affrontano le cose rendono impossibile il provare un piacere autentico.
Gli standard severi costano tanto perché se da una parte ci portano ad avere successo e riconoscimento sociale, dall’altro ci obbligano a rinunciare al gusto della vita.
La parte ipercritica ed esigente che tormenta nel lavoro è spesso attiva anche nei confronti degli altri rendendo difficoltose le relazioni.
Ci si aspetta che gli altri (soprattutto le persone più care), siano all’altezza degli standard e se questo non accade è facile per chi soffre di questo schema, cadere nel denigrare.
Anche il tempo che si dedica alla famiglia, la compagna/o o agli amici, risente dello schema; continuando a pensar che arriverà il momento in cui ci si potrà godere delle cose belle il tempo passa e le occasioni anche.

Se vi siete riconosciuti in questi tratti non disperate, la possibilità di uscire da questo schema esiste. Provate ad elencare vantaggi e svantaggi del vivere in questo modo e sforzatevi di cambiare gradualmente la vostra tabella degli impegni cercando di dedicare del tempo a voi stessi e al soddisfacimento dei vostri bisogni. Ricordatevi che non dovete fare tutto da soli, in caso di bisogno rivolgetevi a uno specialista che sicuramente saprà aiutarvi e indirizzarvi.

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di Roberta Ricci

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