Non pre-giudicatemi!


Salireste su un taxi con occhi con grandi ciglia al posto dei fari , coccodrilli e volpi vestiti, galli che galoppano strane creature di fantasia ?
Non pre-giudicatemi!
Affidereste il vostro bambino ad una tassista che si presenta con un ombrellino da Mary Poppins, grandi cappelli ornati di fiori e pon pon coloratissimi, vestita come se fosse appena uscita da un film di Walt Disney ?
"Si" , "No" , "Forse" "Non so..."
"Potrebbe essere divertente!"
"Una tassista che si presenta così forse è un po' matta...un po' fuori di testa ...non mi fido! "
Chissà quale risposta avrei dato io... sicuramente un pò spiazzata dall' immagine, forse incuriosita.
Ed ecco che scatta il pregiudizio, uno dei maggiori ostacoli a tutte le forme di comunicazione e di relazione, nel bene e nel male.
Il pregiudizio non è neutro, è infame. Pre-giudichiamo qualcuno quando abbiamo già deciso chi è quella persona, prima ancora di sapere e verificare se quel qualcuno corrisponde davvero all'idea che ci siamo fatti di lui. E a quel punto non ci relazioniamo a lui per ciò che è, ma per ciò che abbiamo pre-giudicato che sia.
Ecco a voi la vera storia di Caterina Bellandi, la tassista dell'ospedale Meyer.
"La storia è di quelle che si raccontano da sole. Estate 2001, Caterina Bellandi lavora in una grande azienda pratese, un'impiegata come tante con una vita normale, come tante. Non sa che il destino le sta per portare via Stefano, l'uomo della sua vita. Stefano è un taxista, e la sua lotta contro il tumore che lo devasta si chiude con una richiesta che è anche un dono: «Da domani sarai tu - le dice - Milano 25, il mio taxi». Domani arriva subito, e fa rima con dolore. Ma anche con la voglia di non arrendersi, di ripartire da quel gesto d'amore trovato a due passi dalla morte. Caterina diventa tassista e per diversi mesi taglia Firenze in lungo e in largo. Serviranno ancora gli occhi di una bambina salita sul suo taxi, triste per aver perso il fratellino, a trasformarla in una fata, in un personaggio di fantasia. Per qualcuno in una santa. Milano 25 diventa un cartone animato, fra colori, pupazzi, fiori e giocattoli, e lei è Zia Caterina, col suo grande cappello fiorito, le vesti variopinte, ninnoli e bracciali che pendono dappertutto: la sorridente amica di tutti i bambini.
Soprattutto di quelli malati, quelli che devono andare a curarsi in ospedale, al Meyer. Per loro e per i loro genitori le corse sono gratuite, sempre. "*
Buona fortuna Caterina !
* tratto dal web

Articolo del:


di Fabrizia Ingenito

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