Nuove formule per la vendita di immobili
La crisi del mercato immobiliare e la minore propensione delle banche a concedere credito determina lo sviluppo di schemi contrattuali alternativi
La recente crisi globale ha portato, da un lato, una contrazione del mercato dell’edilizia, dall’altro, una minore propensione delle banche a concedere mutui e finanziamenti.
In tale situazione è diventata essenziale per gli operatori del settore ricercare schemi contrattuali alternativi, che in precedenza avevano un utilizzo residuale, quali il Rent To Buy, la locazione con riscatto finale o la vendita con riserva di proprietà.
Il Rent To Buy è un istituto di origine anglosassone, non specificamente regolato dalla legge italiana, ma realizzabile con un contratto atipico.
In sostanza, l’acquirente ottiene la consegna del bene pagando un importo simile ad un normale canone di locazione, ma metà della somma viene imputata alla locazione, mentre la restante metà costituisce acconto sul prezzo di vendita. Dopo 3 anni si procede alla vendita del bene, eventualmente richiedendo un mutuo che però - a differenza di una normale compravendita - potrà essere di misura inferiore, in quanto una quota del prezzo è stato già versato al venditore.
Nella locazione con riscatto finale, invece, chi utilizza l’immobile corrisponde un canone di locazione, ma le parti pattuiscono fin dall’inizio la possibilità di un riscatto del locatore ad un prezzo concordato.
Infine si può utlizzare lo schema della vendita con riserva di proprietà, disciplinato dagli articoli 1523 e seguenti del codice civile.
In tal caso si ha una immediata immissione nel possesso del compratore, il quale erogherà il prezzo pattuito con pagamento rateale.
D’altro canto, il venditore si riserva il diritto di proprietà finchè il prezzo non sarà interamente pagato.
L’inadempimento del compratore determina la risoluzione del contratto, con diritto per il venditore di rientrarne in possesso, a meno che le rate non pagate non superino l’ottavo del prezzo pattuito: in tal caso il contratto rimarrà comunque valido, con obbligo del compratore di corrispondere tutte le rate.
Gli schemi contrattuali descritti appaiono tutti strumenti utili agli operatori del settore immobiliare per fronteggiare il calo della domanda, venendo incontro alle esigenze degli acquirenti, a loro volta in difficoltà nel reperire liquidità e interessati ad ottenere una diluizione nel tempo del prezzo di acquisto.
In tale situazione è diventata essenziale per gli operatori del settore ricercare schemi contrattuali alternativi, che in precedenza avevano un utilizzo residuale, quali il Rent To Buy, la locazione con riscatto finale o la vendita con riserva di proprietà.
Il Rent To Buy è un istituto di origine anglosassone, non specificamente regolato dalla legge italiana, ma realizzabile con un contratto atipico.
In sostanza, l’acquirente ottiene la consegna del bene pagando un importo simile ad un normale canone di locazione, ma metà della somma viene imputata alla locazione, mentre la restante metà costituisce acconto sul prezzo di vendita. Dopo 3 anni si procede alla vendita del bene, eventualmente richiedendo un mutuo che però - a differenza di una normale compravendita - potrà essere di misura inferiore, in quanto una quota del prezzo è stato già versato al venditore.
Nella locazione con riscatto finale, invece, chi utilizza l’immobile corrisponde un canone di locazione, ma le parti pattuiscono fin dall’inizio la possibilità di un riscatto del locatore ad un prezzo concordato.
Infine si può utlizzare lo schema della vendita con riserva di proprietà, disciplinato dagli articoli 1523 e seguenti del codice civile.
In tal caso si ha una immediata immissione nel possesso del compratore, il quale erogherà il prezzo pattuito con pagamento rateale.
D’altro canto, il venditore si riserva il diritto di proprietà finchè il prezzo non sarà interamente pagato.
L’inadempimento del compratore determina la risoluzione del contratto, con diritto per il venditore di rientrarne in possesso, a meno che le rate non pagate non superino l’ottavo del prezzo pattuito: in tal caso il contratto rimarrà comunque valido, con obbligo del compratore di corrispondere tutte le rate.
Gli schemi contrattuali descritti appaiono tutti strumenti utili agli operatori del settore immobiliare per fronteggiare il calo della domanda, venendo incontro alle esigenze degli acquirenti, a loro volta in difficoltà nel reperire liquidità e interessati ad ottenere una diluizione nel tempo del prezzo di acquisto.
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