Obiettivi o buoni propositi?
“Porsi un obiettivo è la più forte forza umana di automotivazione” Paul J. Meyer
Siamo già nella seconda metà del mese di Gennaio di questo nuovo anno. Probabilmente hai già fatto un bilancio di com’è andato il 2016 e hai fatto una serie di buoni propositi per il 2017. Molte persone lo fanno, solo che poi alcune di loro fanno un passo in più che fa la differenza: trasformano i loro buoni propositi in obiettivi.
Ora tu potresti domandarmi: che significa trasformare i buoni propositi in obiettivi? E perché questo fa la differenza?
Per risponderti ti faccio qualche esempio:
- immaginiamo che tu sia un libero professionista o un imprenditore e, una volta fatto il bilancio dei risultati che hai raggiunto ti senta un po’ insoddisfatto. In casi come questo, in genere, i buoni propositi sono "voglio aumentare il fatturato" o "ho bisogno di aumentare il numero dei miei clienti" o "devo migliorare le performance mie e/o del mio team".... O cose che si avvicinano più o meno al senso di queste frasi...
Se volessi trasformare questi buoni propositi in obiettivi potrebbe essere utile porti alcune domande per definire con chiarezza qual è lo scenario reale e realistico da cui parti e quello reale e realistico che vuoi ottenere.
Ecco qualche esempio di possibili domande sul primo buon proposito. In realtà le domande possono essere molte di più, ma è solo per spiegarti il processo:
- quanto è il fatturato che ho raggiunto nel 2016?
- qual è l’attività che ha generato la maggior parte di questo fatturato? (Questa domanda è importante nel caso in cui tu svolga un’attività con più sfaccettature e/o tu svolga diverse attività)
- quanto tempo ho dedicato alla mia attività per raggiungerlo?
- quanto sono soddisfatto da 1 a 10 di come e quanto ho ottimizzato il mio tempo per raggiungere quel fatturato?
- quali costi ho sostenuto per raggiungere quel fatturato?
- quali sono le azioni che hanno funzionato bene e che hanno generato risultati soddisfacenti?
- quali sono le cose che non hanno funzionato bene?
Queste prime domande ti potrebbero aiutare a renderti conto di alcuni dati specifici dello scenario da cui parti e a identificare il livello o i livelli su cui è più funzionale intervenire. Il mio suggerimento è di scrivere su un foglio di carta le risposte a ciascuna domanda che ti farai, se te le farai.
Le domande successive riguardano i risultati che vuoi raggiungere.
Se vuoi aumentare il tuo fatturato...
- di quanto vuoi aumentarlo in termini percentuali? 10/20/30/40....%?
Più riesci a essere specifico meglio è.
Se hai più aree di attività...
- in quali aree vuoi ottenere questo risultato?
Una volta definito il tuo obiettivo su base annua, perché in questo caso stiamo parlando del fatturato del 2017, identifica di quali risorse hai bisogno per raggiungere il risultato che ti sei prefissato. Sia delle risorse che già hai sia di quelle che ancora non hai e che vuoi acquisire:
- persone?
- competenze?
- attrezzatura?
- partnership?
- risorse di altro genere?
Poi, sulla base di ciò che ha funzionato più o meno bene, e delle risorse che hai individuato come necessarie, definisci quali sono le azioni che puoi e vuoi fare per raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato:
scrivi tutte le azioni che ti vengono in mente facendo una sorta di brainstorming.
Quando termini il tuo brainstorming metti in sequenza temporale quello che hai scritto, cioè, crea il tuo calendario, il tuo programma di allenamento inserendo nel tuo calendario le varie azioni da oggi alla fine dell’anno. Quali sono le azioni che farai prima e quelle che verranno dopo. Quelle che infilerai nel calendario a partire da oggi, domani, la prossima settimana... e quelle degli step successivi. In questo modo avrai creato la tua mappa per partire da dove sei oggi e arrivare dove vuoi arrivare: un obiettivo specifico (cosa), in un tempo specifico (quando), con un piano di azioni specifico (come). Una mappa che ti permetterà di monitorare l’andamento e correggere il tiro, se necessario, strada facendo.
A questo punto hai quasi tutto! Dico quasi perché sia che tu sia un libero professionista, o un imprenditore, o un manager.... C’è ancora una domanda che io ritengo fondamentale e su cui lavoro in prima battuta con i miei clienti sia di Life Coaching che di Business Coaching perché siano consapevoli di cosa accende quella fiamma dentro che li spinge a fare (o a non fare), a perseverare (o a mollare), che li muove all’azione o li fa stare fermi e di quanto quello che vogliono è allineato con chi sono (e vogliono essere) e con i loro valori.
La domanda è... perché?
Perché vuoi quello che vuoi?
Ricordandoti sempre le parole del grande imprenditore statunitense, autore e formatore Jim Rohn:
"Più grande è il perché, più facile è il come".
Ho voluto un po’ raccontarti il processo che puoi fare se vuoi trasformare i tuoi buoni propositi, della tua vita personale e professionale, in obiettivi raggiungibili. Te l’ho sintetizzato. Puoi farlo in autonomia, o con il tuo team o farti guidare in tutto il processo da un Coach.
In ogni caso ti auguro di voler rendere straordinario il 2017 raggiungendo gli obiettivi che vuoi tu.
Ora tu potresti domandarmi: che significa trasformare i buoni propositi in obiettivi? E perché questo fa la differenza?
Per risponderti ti faccio qualche esempio:
- immaginiamo che tu sia un libero professionista o un imprenditore e, una volta fatto il bilancio dei risultati che hai raggiunto ti senta un po’ insoddisfatto. In casi come questo, in genere, i buoni propositi sono "voglio aumentare il fatturato" o "ho bisogno di aumentare il numero dei miei clienti" o "devo migliorare le performance mie e/o del mio team".... O cose che si avvicinano più o meno al senso di queste frasi...
Se volessi trasformare questi buoni propositi in obiettivi potrebbe essere utile porti alcune domande per definire con chiarezza qual è lo scenario reale e realistico da cui parti e quello reale e realistico che vuoi ottenere.
Ecco qualche esempio di possibili domande sul primo buon proposito. In realtà le domande possono essere molte di più, ma è solo per spiegarti il processo:
- quanto è il fatturato che ho raggiunto nel 2016?
- qual è l’attività che ha generato la maggior parte di questo fatturato? (Questa domanda è importante nel caso in cui tu svolga un’attività con più sfaccettature e/o tu svolga diverse attività)
- quanto tempo ho dedicato alla mia attività per raggiungerlo?
- quanto sono soddisfatto da 1 a 10 di come e quanto ho ottimizzato il mio tempo per raggiungere quel fatturato?
- quali costi ho sostenuto per raggiungere quel fatturato?
- quali sono le azioni che hanno funzionato bene e che hanno generato risultati soddisfacenti?
- quali sono le cose che non hanno funzionato bene?
Queste prime domande ti potrebbero aiutare a renderti conto di alcuni dati specifici dello scenario da cui parti e a identificare il livello o i livelli su cui è più funzionale intervenire. Il mio suggerimento è di scrivere su un foglio di carta le risposte a ciascuna domanda che ti farai, se te le farai.
Le domande successive riguardano i risultati che vuoi raggiungere.
Se vuoi aumentare il tuo fatturato...
- di quanto vuoi aumentarlo in termini percentuali? 10/20/30/40....%?
Più riesci a essere specifico meglio è.
Se hai più aree di attività...
- in quali aree vuoi ottenere questo risultato?
Una volta definito il tuo obiettivo su base annua, perché in questo caso stiamo parlando del fatturato del 2017, identifica di quali risorse hai bisogno per raggiungere il risultato che ti sei prefissato. Sia delle risorse che già hai sia di quelle che ancora non hai e che vuoi acquisire:
- persone?
- competenze?
- attrezzatura?
- partnership?
- risorse di altro genere?
Poi, sulla base di ciò che ha funzionato più o meno bene, e delle risorse che hai individuato come necessarie, definisci quali sono le azioni che puoi e vuoi fare per raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato:
scrivi tutte le azioni che ti vengono in mente facendo una sorta di brainstorming.
Quando termini il tuo brainstorming metti in sequenza temporale quello che hai scritto, cioè, crea il tuo calendario, il tuo programma di allenamento inserendo nel tuo calendario le varie azioni da oggi alla fine dell’anno. Quali sono le azioni che farai prima e quelle che verranno dopo. Quelle che infilerai nel calendario a partire da oggi, domani, la prossima settimana... e quelle degli step successivi. In questo modo avrai creato la tua mappa per partire da dove sei oggi e arrivare dove vuoi arrivare: un obiettivo specifico (cosa), in un tempo specifico (quando), con un piano di azioni specifico (come). Una mappa che ti permetterà di monitorare l’andamento e correggere il tiro, se necessario, strada facendo.
A questo punto hai quasi tutto! Dico quasi perché sia che tu sia un libero professionista, o un imprenditore, o un manager.... C’è ancora una domanda che io ritengo fondamentale e su cui lavoro in prima battuta con i miei clienti sia di Life Coaching che di Business Coaching perché siano consapevoli di cosa accende quella fiamma dentro che li spinge a fare (o a non fare), a perseverare (o a mollare), che li muove all’azione o li fa stare fermi e di quanto quello che vogliono è allineato con chi sono (e vogliono essere) e con i loro valori.
La domanda è... perché?
Perché vuoi quello che vuoi?
Ricordandoti sempre le parole del grande imprenditore statunitense, autore e formatore Jim Rohn:
"Più grande è il perché, più facile è il come".
Ho voluto un po’ raccontarti il processo che puoi fare se vuoi trasformare i tuoi buoni propositi, della tua vita personale e professionale, in obiettivi raggiungibili. Te l’ho sintetizzato. Puoi farlo in autonomia, o con il tuo team o farti guidare in tutto il processo da un Coach.
In ogni caso ti auguro di voler rendere straordinario il 2017 raggiungendo gli obiettivi che vuoi tu.
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