Olismo: il nuovo alfabeto della Salute (parte V)


Il Mondo delle Tecniche Naturali, della Naturopatia con il loro linguaggio seduttivo e alternativo fino a che punto è veramente qualcosa di nuovo?
Olismo: il nuovo alfabeto della Salute (parte V)
In quel punto e solo in quello nulla può essere più così importante; il sotto e il sopra divengono luoghi di un gioco mentale di cui lo spazio, con le sue opposizioni di "qui" e "là", può fare a meno. Tutto il campo sta nella descrizione attenta dei "corpi" che lo definiscono. Spostando la mia attenzione fluttuante sulle mie azioni butto gli schemi in cui ho imprigionato la mia anima e ne scopro imovimenti. Galimberti (17) ha scritto di come la visione Omerica della Psiche non poteva in alcun modo pensare un’Anima disgiunta dal Corpo. Ogni anima, nel modo delle Ombre, è un’anima che rimpiange il Corpo e la Verità che, istantaneamente, sa rivelare. Ulisse che imbraccia l’arco e scocca le frecce che uccidono i Proci è un eroe che istantaneamente trova nel proprio Corpo ciò che fa incontrare passato e futuro. Solo in quell’attimo tutto si realizza, né prima né dopo. In questa prospettiva Troia ci appare come l’accumulazione di tutte le nostre certezze; un’accumulazione, un accatastamento che isola la nostra consapevolezza dalla contaminazione dell’Istante, quella negazione del tempo dove solo ciò che può continuare ad accadere insieme a noi è la verità, quella verità che vediamo solo quando la nostra volontà cede alla partecipazione al <>.
FLASH CLINICI

F mi parla di un sogno che un’amica le ha riportato e che la riguarda; i suoi genitori, morti da tempo, Le devono comunicare delle cose, devono comunicare con Lei. Ma qualche settimana prima il "suo" sogno le diceva che quegli stessi genitori erano presenze, vicinanze "non salutari". Le visioni dell’amica continuano; "F. sbaglia sempre uomini, si mette con uomini che non la considerano. Abbiamo il rimorso- dicono nella visione i genitori di F.- di non aver sistemato le cose con suo fratello e vogliamo che il rapporto fra loro sia migliore". Durante un violento alterco telefonico con un amico che la corteggia in maniera ambigua, F. sente un’ira profonda sconvolgerla, come mai prima. La notte ha l’impressione vivissima di qualcuno che l’abbracci e la rassicuri; nonostante l’ira si addormenta, tranquilla.F. mi dice che durante un week-end in montagna si è "buttata"; ha seguito d’istinto un amico maestro lungo un pendìo e ne ha provato un piacere ed una sensazione strana di sicurezza; una sicurezza naturale, priva di sforzo, dell’autorevolezza dell’"applicazione" di quanto appreso. Tutto sconosciuto, perlomeno fino a quell’istante. Penso ad F.; l’amica, il suo sogno, i genitori che si manifestano e che chiudono il senso di qualcosa che, vissuto in sé, nell’abisso della profondità dell’anima, diviene materiale da interpretare, privandolo di ogni impurità dovuta al <> F. si è buttata nella risistemazione di un negozio che vuole affittare; ha lasciato sullo sfondo i lamenti per un lavoro che sa fare bene ma che non è come vorrebbe. Vede ciò che le piace da sempre in quel maestro-amico e non si danna più per come non è; ha chiarito dentro di sé che non l’uomo per Lei. Ha ricominciato a dormire dopo un’insonnia feroce che la faceva addormentare tardi, risvegliare presto senza poter sognare ed arrivare al lavoro spesso già incazzata col mondo. Le mani tremolanti d’ansia si sono calmate, anche se un sano turbamento per la precisione, a dir suo incontestabile, delle visoni dell’amica le continua a far perdere qualche ora di sonno. I lineamenti del volto sono distesi e piacevoli; il training ed una ricerca della posizione più comoda l’hanno aiutata non poco. Aveva già fatto Shiatsu, che ha ripreso nell’intervallo tra un ciclo di Psicoterapia e l’altro. Ha cominciato a ballare il Tango. Il tutto senza consigli dei terapeuti, che peraltro si sono conosciuti (senza nessun transfert, parlando qualche volta di questa ragazza). Recentemente l’amica-medium ha avuto un incidente (lieve) nella stessa serata in cui si erano recate nel medesimo locale da ballo. Persasi nel viaggio d’andata, F., una volta trovata la strada grazie a degli amici, ne è stata così turbata da rifiutare poi di entrare e ballare, da rifiutare di ritornare con l’amica-medium prima di aver sfogato interamente un ingiustificato ma incontenibile pianto condiviso nel parcheggio, in macchina, con un’altra amica. Le visioni dell’amica-medium sembrano essersi interrotte. L’Alfabetizzazione del mistero credo sia l’ennesimo crimine che la Psicoterapia, questa volta, può evitare di commettere inconsapevolmente <<...Ah! Si, il negozio di F? Era dei suoi genitori; un vecchio lascito.......>>

(CONTINUA)

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di Mario Bianchini Psicologo Psicoterapeuta

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