One belt, one road – La nuova via della seta


“Belt and Road Initiative” è il progetto lanciato dal presidente Xi Jinping nel 2013 per integrare l’Asia e l’Europa via terra e via mare
One belt, one road – La nuova via della seta
Quella che è andata in scena il 14 e il 15 maggio scorso a Pechino, in occasione del Forum sulla cooperazione internazionale Belt and Road, non è solo un’iniziativa diplomatica, bensì un vero e proprio road show del nuovo 'soft power' del presidente cinese, che ha dato un nuovo corso alla politica estera, pronunciando un discorso a difesa della globalizzazione. Ma anche un'occasione straordinaria per il nostro Paese di essere partecipe e protagonista di un progetto di sviluppo infrastrutturale in una delle aree strategiche del pianeta.

Xi Jinping ha ospitato 28 tra capi di Stato e di governo, tra i quali anche il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, circa 1200 delegati provenienti da 110 Paesi.

"Belt and Road Initiative" (Bri), la nuova Via della Seta, è il progetto lanciato dal presidente Xi Jinping nel 2013 per integrare l’Asia e l’Europa via terra e via mare.

Tale progetto prevede la costituzione di due percorsi commerciali:
Percorso terrestre: comprensivo di tre diverse rotte atte a connettere la Cina con Europa, Medio Oriente e Sud-est asiatico.
Percorso marittimo: diviso in due rotte - una che dalla Cina si snoda attraverso l’Oceano Indiano, il Mar Rosso e infine si collega all’Europa, l’altra che connette Pechino con le isole pacifiche attraverso il mare di Cina.
Nello specifico, per quanto riguarda la via terrestre, la Cina sta pianificando una ferrovia ad alta velocità che partirà da Kunming e si espanda verso il Laos, Cambogia, Malesia, Myanmar, Singapore, Tailandia e Vietnam. Inoltre viene prevista la creazione di un ulteriore network di strade, ferrovie e condotti che partirà da Xi’an per snodarsi ad Ovest verso il Belgio.
Anche il nostro Paese riveste un ruolo importantissimo in tale progetto.

Venezia si identifica come importante snodo commerciale e strategico per il progetto One Belt One Road. La città è il punto di arrivo della tratta marittima che da Fuzhou si dirige in direzione Sud-Est verso Malesia, Thailandia, Indonesia, India, passando per l’Oceano Indiano prima e il Mar Rosso dopo, e dirigendosi infine nel Mediterraneo verso Atene e terminado a Venezia.

Il porto italiano assume particolare rilevanza in quanto la rotta Marittima, facente approdo a Venezia, si figura come la più efficiente, per via della possibilità di ridurre al minimo i tempi e i costi relativi alla movimentazione delle merci. Questi nuovi legami commerciali stimoleranno la creazione di nuove partnership tra imprese locali ed estere, nel settore delle costruzioni e delle tecnologie.

In sintesi, gli obiettivi dell’iniziativa OBOR possono essere evidenziati in cinque punti:
1. Connettere i paesi, facilitando la comunicazione fra i governi;
2. Connettere le infrastrutture, per facilitare il trasporto di merci e il passaggio di persone fra i diversi paesi.
3. Connettere le economie, al fine di aumentare i volumi commerciali.
4. Connettere i capitali, al fine di incentivarne i flussi.
5. Connettere le persone, facilitare gli scambi tra diverse culture e sistemi educativi, incentivare la condivisione delle tecnologie e degli usi.

Tale operazione, comporterà per il nostro Paese dei pro e dei contro. Per quanto riguarda i primi, si deve evidenziare il vantaggio dei trasporti che, oltre a godere di prezzi più economici, saranno anche molto più celeri. Si pensi, ad esempio all’esportazione di beni facilmente deteriorabili a causa di una breve scadenza del prodotto.

Laddove, oggi, via mare, un bene velocemente deteriorabile non può affrontare un lungo viaggio, come ad esempio l’esportazione nella Grande Cina, con l’alta velocità tale problema verrà superato, arrivando il prodotto a destinazione in brevissimo tempo.

Per quanto riguarda, invece i contro, si dovrà fare particolare attenzione ai contratti internazionali stipulandi e stipulati, che dovranno essere costantemente controllati e confrontati con le normative dei vari Stati Esteri. Stessa cosa dicasi per i marchi che dovranno essere stabilmente tutelati.

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di Avv. Claudia Manfredi

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