Otto consigli base per investire efficacemente piccoli importi


Come investire partendo da piccoli importi? Ecco otto consigli utili per gestire i propri risparmi
Otto consigli base per investire efficacemente piccoli importi

Otto consigli base per investire efficacemente piccoli importi

1) Utilizzare strumenti finanziari poco costosi; in linea di massima sono preferibili gli ETF (exchange-traded fund), fondi comuni a gestione passiva, facilmente acquistabili su piattaforme di trading, che hanno costi di gestione e sottoscrizione in genere più bassi dei fondi tradizionali a gestione attiva; questi ultimi possono essere comprati e venduti (salvo poche eccezioni) solo tramite il sistema bancario.

2) PAC: un ottimo sistema per mettere da parte piccole somme e fare in modo che fruttino; però, non è possibile creare un PAC (piano di accumulo) utilizzando gli ETF, perchè il PAC presuppone che ci si affidi ad un gestore il quale periodicamente preleva dal conto corrente la somma sottoscritta e la investe in un fondo: pertanto occorre scegliere un fondo (e un gestore) che possa eseguire l'operazione a costi contenuti; un PAC, inoltre, presuppone un orizzonte temporale di investimento sull'ordine di alcuni anni. In base alle aspettative dell'andamento dei vari settori economici e alla tipologia del fondo in cui si è investito si possono (anzi si dovrebbero...) effettuare switch da un fondo ad un'altro (ad es.: da azionario a bilanciato, da bilanciato a obbligazionario e viceversa; da fondi che investono sull'azionario USA a quelli che investono su azionario globale e viceversa): sarebbe, quindi, opportuno valutare in anticipo a quali condizioni il gestore del PAC consente di passare da un fondo all'altro nell'arco temporale previsto per la durata dell'investimento.
In alternativa ai PAC come sopra descritti occorre avere la pazienza e la perseveranza di effettuare in proprio gli acquisti di strumenti finanziari per l'importo periodico previsto, in tal caso si può ricorrere agli ETF.

3) Ricordarsi di accedere almeno una volta a settimana al proprio portafoglio titoli, verificare l'andamento di quelli acquistati, valutare se è il caso di procedere ad una loro sostituzione.

 

Anche per importi contenuti è opportuno:

4) Non dimenticare mai che quanto viene investito rappresenta il proprio risparmio: qualsiasi investimento finanziario ha dei rischi, fra cui il principale è quello rappresentato dalla possibilità di perdere tutto o parte del capitale investito (se il titolo o i titoli acquistati perdono tutto o parte del loro valore); quindi, è necessario diversificare gli investimenti su più strumenti finanziari. Ad esempio, si può investire in un mix di obbligazioni di piccolo taglio, ETF obbligazionari, ETF bilanciati, ETF azionari.

5) Sapere con precisione il proprio livello di accettazione del rischio: gli intermediari tramite cui si fanno le operazioni provvedono a questa classificazione tramite la c.d. “intervista MIFID”. Rispondendo con esattezza alle domande dell'intervista si ottiene il proprio livello di rischio. Non si può avere un portafoglio complessivamente più rischioso del livello che risulta dall'intervista. Non è prudente alterare la correttezza delle risposte per ottenere una attribuzione ad una classe di rischio superiore al solo scopo di poter sottoscrivere strumenti più rischiosi (anche se sono quasi sempre più redditizi).

6) Per quasi tutti gli strumenti finanziari sono disponibili i KID (Key Information Document) composti da una descrizione sintetica (2 pagine) dello strumento finanziario, in cui sono chiaramente evidenziati, fra l'altro, il livello di rischio dello strumento (in una scala da 1 a 5) e i costi di gestione. In calce sono evidenziate le parti di un KID che illustra un ETF azionario relative al livello di rischio e ai costi.
Gli intermediari sono tenuti a fornire il KID prima delle operazioni di acquisto e vendita; è assolutamente opportuno valutare il KID (specie per quanto riguarda livello di rischio e costi) prima di procedere all'acquisto di ogni strumento finanziario.

7) E' inoltre opportuno sapere per quanto tempo si possono lasciare investiti i propri risparmi: dover vendere uno strumento finanziario prima del periodo che si era programmato può comportare un rischio maggiore di dover “svendere” il titolo, oppure – nel caso di liquidazione anticipata di una polizza vita – di dover sostenere commissioni a debito.

8) Ora vanno di moda gli investimenti in ESG (Environmental, Social, Governance): molti fondi e ETF selezionano le azioni o le obbligazioni in cui investono privilegiando le imprese emittenti che adottano politiche adeguate ai criteri ESG. Poiché non è facile controllare con quali criteri i gestori di fondi ed ETF effettuano questa selezione (apparentemente ormai quasi tutte le imprese adottano criteri ESG ma... quali sono effettivamente valide?). Un sistema semplice per avere un minimo di certezza di stare effettivamente facendo un investimento ESG è privilegiare fondi con criteri ESG nati almeno due anni fa.

 

 

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di Dott. Guido Giovannardi

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