Pac e Pir per investire a lungo termine


Piani di accumulo e Piani individuali di Risparmio. Solo i secondi offrono anche il vantaggio fiscale.
Pac e Pir  per investire a lungo termine
Tra le soluzioni disponibili per il risparmiatore che vuole investire in un'ottica di lungo termine, minimizzando così gli effetti nocivi delle oscillazioni nel breve periodo, un posto d'onore spetta ai Pac (piani di accumulo del capitale) e ai Pir (piani individuali di risparmio).

Il Pac è un programma che consente di investire gradualmente in strumenti finanziari tramite versamenti periodici, a scadenze regolari e con importii costanti. Offre molti vantaggi al risparmiatore, che non deve impegnare subito grandi cifre e che con il versamento graduale e periodico viene messo al riparo da eventuali scelte emotive basate sulle oscillazioni giornaliere dei mercati, evitando quindi di investire quando i prezzi sono sui massimi e premettendogli di perseguire degli obiettivi di lungo periodo.

Un funzionamento non dissimile da quello dei Pir introdotti dalla legge di stabilità del 2017 per promuovere l'investimento nell'economia reale italiana.
In pratica offrono svariati vantaggi, tra cui l'esenzione dalla tassazione delle rendite finanziarie se si detiene per almeno 5 anni e l'esenzione sulle imposte di successione. Non hanno comunque una durata minima o massima: anche prima dei 5 anni è possibile uscire dall'investimento. La soglia massima di investimento esentasse è di 30mila euro annui per un totale massimo di 150mila euro in cinque anni.
Anche nei Pir i versamenti possono essere rateizzati, come in un piano di accumulo.

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di Piraccini Nicolò

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