Parenti pregiudicati? Si al rilascio delle licenze


Il Consiglio di Stato ritiene irrilevanti le relazioni parentali con pregiudicati nel caso di licenze per la raccolta di scommesse
Parenti pregiudicati? Si al rilascio delle licenze
Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, interviene in materia di rapporti parentali ed intestazione fittizia, con riferimento alle autorizzazioni e/o licenze per poter esercitare attività di raccolta di scommesse.

La sezione Terza del Consiglio di Stato, nel riformare una pronuncia del TAR Campania, detta delle linee importanti da seguire nei casi in questione.
La vicenda è relativa ad una istanza di autorizzazione richiesta ai sensi dell’art. 88 Tulps, affinché venisse autorizzata l’attività di raccolta di scommesse di giochi. La Questura di Caserta aveva negato l’autorizzazione sul presupposto che i richiedenti annoverassero tra i familiari "soggetti pregiudicati" e legati a clan camorristici. Il Tar Campania, in sede di ricorso, aveva confermato la decisione della Questura di Caserta.
Adito il Consiglio di Stato, con la pronuncia n°3678/14 del 14/07/2014, la Terza Sezione ha riformato la decisione dei Giudici di prime cure.
La premessa, richiamando l’indirizzo giurisprudenziale prevalente, è che i requisiti attitudinali o di affidabilità dei richiedenti una licenza di pubblica sicurezza "devono sempre essere desunti dalle condotte del soggetto interessato".
Per cui non è ammissibile che condotte tenute da altri soggetti possano incidere sui richiedenti.
Del resto la valutazione su questi soggetti deve essere complessiva e si deve comprendere "in concreto" l’incidenza "in termini di giudizio, affidabilità e/o probabilità di abuso della licenza" derivante dal rapporto di parentela.

Operata questa premessa generale, il Consiglio di Stato indica anche quello che è il percorso che la Pubblica Amministrazione deve seguire nella valutazione da eseguirsi per il rilascio eventuale della licenza. Secondo il Consiglio di Stato occorre anche verificare, al fine di scongiurare infiltrazioni della criminalità organizzata in attività come quella della raccolta di scommesse, la capacità dei richiedenti di avviare una autonoma attività di impresa, anche dal punto di vista economico. Ciò, si ribadisce, allo scopo di evitare intestazioni fittizie.
Per appurare ciò, la Pubblica Amministrazione dovrebbe anche svolgere una indagine di tipo patrimoniale volta ad accertare se e in quale misura vi siano finanziamenti da parte di altri soggetti, al fine di poter estendere l’indagine anche a questi soggetti. Dunque una pronuncia importante che, se da un lato esclude che la presenza di relazioni parentali con soggetti pregiudicati non è motivo valido a rigettare la richiesta, dall’altro avverte la Pubblica Amministrazione sulla necessità di estendere l’istruttoria anche alla sfera della capacità economica del richiedente.

Articolo del:


di Avv. Vincenzo Guida

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse