Parlare di psicosomatica nell'infanzia
La psicosomatica rappresenta, per la crescita del bambino, un ambito di grande interesse
La psicosomatica rappresenta, per la crescita del bambino, un ambito di grande interesse.
Che cosa si intende con la parola psicosomatica?
Si intende quella disciplina che si occupa di quelle problematiche fisiche nella cui determinazione o evoluzione intervengono fattori psichici o conflittuali.
Per i disturbi psicosomatici infantili va sottolineato che il corpo rappresenta lo strumento prediletto di comunicazione e di espressione.
Le manifestazioni somatiche del neonato sono, primariamente, connesse con i processi di maturazione e sviluppo e permettono di esplorare la nascita e lo sviluppo mentale del bambino.
Quelle che si manifestano nei primi diciotto mesi di vita, riguardano problematiche relative ai processi di attaccamento del bambino al genitore.
Per quanto riguarda la frequenza con cui si manifestano, si registra la più alta frequenza all'età di due anni e si mantiene elevata durante il terzo e quarto anno di età, collocando il periodo più critico nel secondo anno di vita, dove i processi di attaccamento e della formazione di un proprio Sé non si sono sviluppati secondo i normali processi evolutivi.
Di seguito parlerò delle coliche dei primi tre mesi, argomento poco trattato dalla medicina, nonostante molto frequenti in ambito pediatrico.
Questa problematica insorge dopo dieci, venti giorni dalla nascita.
Si presentano dopo che il bambino ha mangiato, il quale comincia ad agitarsi e a urlare.
Due sono gli strumenti che spesso vengono utilizzati per ridimensionare questa situazione: la suzione e il dondolare.
Si parla di coliche del terzo mese quando si è certi di non essere in presenza di un disturbo di natura organica.
Si collegano a una eccessiva tensione e ansia che si genera nella relazione con il bambino.
Di solito la colica cessa quando la madre percepisce meglio i bisogni del suo bambino.
Questo articolo vuole essere una riflessione e una linea guida per tutti i genitori che si trovano a dover affrontare questa difficoltà.
Si suggerisce di consultare, in caso di necessità, un professionista esperto in tale ambito.
Che cosa si intende con la parola psicosomatica?
Si intende quella disciplina che si occupa di quelle problematiche fisiche nella cui determinazione o evoluzione intervengono fattori psichici o conflittuali.
Per i disturbi psicosomatici infantili va sottolineato che il corpo rappresenta lo strumento prediletto di comunicazione e di espressione.
Le manifestazioni somatiche del neonato sono, primariamente, connesse con i processi di maturazione e sviluppo e permettono di esplorare la nascita e lo sviluppo mentale del bambino.
Quelle che si manifestano nei primi diciotto mesi di vita, riguardano problematiche relative ai processi di attaccamento del bambino al genitore.
Per quanto riguarda la frequenza con cui si manifestano, si registra la più alta frequenza all'età di due anni e si mantiene elevata durante il terzo e quarto anno di età, collocando il periodo più critico nel secondo anno di vita, dove i processi di attaccamento e della formazione di un proprio Sé non si sono sviluppati secondo i normali processi evolutivi.
Di seguito parlerò delle coliche dei primi tre mesi, argomento poco trattato dalla medicina, nonostante molto frequenti in ambito pediatrico.
Questa problematica insorge dopo dieci, venti giorni dalla nascita.
Si presentano dopo che il bambino ha mangiato, il quale comincia ad agitarsi e a urlare.
Due sono gli strumenti che spesso vengono utilizzati per ridimensionare questa situazione: la suzione e il dondolare.
Si parla di coliche del terzo mese quando si è certi di non essere in presenza di un disturbo di natura organica.
Si collegano a una eccessiva tensione e ansia che si genera nella relazione con il bambino.
Di solito la colica cessa quando la madre percepisce meglio i bisogni del suo bambino.
Questo articolo vuole essere una riflessione e una linea guida per tutti i genitori che si trovano a dover affrontare questa difficoltà.
Si suggerisce di consultare, in caso di necessità, un professionista esperto in tale ambito.
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