Paura del cambiamento, svegliarci ci fa paura
Siamo fatti da tre cose, corpo, mente e anima. Per stare bene dobbiamo far in modo che queste tre parti funzionino in armonia
ANTHONY DE MELLO famoso gesuita, scrittore e psicoterapeuta indiano nel libro Messaggio per un'aquila che si crede un pollo (1995), dice una cosa interessante: "la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti", mentre ce ne stiamo addormentati aspettando che qualcosa succeda. Il suo non è solo un invito, è un grido: "Svegliatevi!".
Sin da quando noi nasciamo, veniamo chiusi in schemi, se sei una femmina ti vestono di rosa se sei maschio d'azzurro, gli uomini non devono piangere, le donne devono prepararsi ad accudire la prole e così via. In questo modo nessuno riesce mai ad essere pienamente se stesso. La paura di non essere accettati, di deludere chi amiamo, ci imprigiona giorno dopo giorno e ci uniforma gli uni agli altri rendendoci grigi e senza forma. Le religioni ci hanno insegnato come vivere, cosa mangiare e come comportarci in tutte le situazioni. Quindi, che succede quando qualcuno sente di essere diverso, fuori da questi schemi, quando ha voglia di fare quello che non potrebbe fare, pena il deludere i genitori, il partner o i figli o la sua voce interiore inculcata fin dall'asilo con tutte le sue regole? Di solito ci si reprime, si cerca di tenere sotto controllo queste pulsioni definendole strane e fuori luogo e cerchiamo di farle sparire continuando a vivere inglobati nella nostra vita quotidiana, in pratica non le ascoltiamo. Poi un giorno qualcosa si rompe. Ci compare una strana ansia a fare quella cosa o quell'altra, ci prende un attacco di panico improvviso, magari in treno mentre andiamo al lavoro e improvvisamente abbiamo paura di salire su quel treno, senza un motivo, senza una ragione e ci chiediamo "che succede?", "cosa mi capita?" e gli schemi cominciano a saltare, abbiamo paura, smettiamo di fare cose che abbiamo sempre fatto. Questo è un male? Chi lo sa, forse no, forse tutto questo sta avvenendo per "svegliarci", per farci chiedere: ma noi, cosa vogliamo veramente? Allora si ricorre ad uno specialista, sperando che ci tolga il sintomo che disturba la nostra vita per poi continuare come prima. Si prende un farmaco poi quell'altro, si va di qui e di la come delle palline, ma alla fine niente sembra servire veramente, al massimo si può ottenere un minimo controllo sul sintomo ma non lo si risove veramente perchè? Perchè si ha paura del cambiamento, perchè svegliarci ci fa paura. Preferiamo vivere nelle nostre scatolette rassicuranti come dei criceti sulla ruota anzichè andare a scoprire la bellezza della vita, la grandezza della vita, l'unicità della nostra vita.
L'anima racconta
Noi siamo fatti da tre cose, corpo, mente e anima. Per stare bene dobbiamo far in modo che queste tre parti funzionino in armonia. Il corpo è il nostro biglietto da visita, è la cosa che gli altri vedono per prima di noi, quindi è giusto dedicargli una certa importanza. Coltivare il benessere fisico è un dovere che dobbiamo al nostro tempio, come si ristruttura la casa così dobbiamo fare col nostro corpo. Questo ci aiuterà indubbiamente a stare meglio con noi stessi e con gli altri.
La mente ci da i limiti, le regole di vita, ci guida ma cerca di stare comoda chiusa in uno schema rassicurante senza troppi rischi, in pratica è quella che ci dice: stai attento, non rischiare, pensaci bene, ragionaci sopra, costruisci e organizza la tua vita mattone su mattone.
L'anima vuole l'opposto, l'anima vuole che viviamo, che rompiamo gli schemi che rischiamo, che ci emozioniamo costi quel che costi. Infatti, è lei che ogni tanto ci suona il campanello per farci cambiare direzione anche se non vogliamo. Qundo non l'ascoltiamo ci ammaliamo, fisicamente e psichicamente. La maggior parte delle malattie e dei disagi deriva da questo. Dal non ascolto di chi siamo del cosa vogliamo e di quanto siamo disposti a rischare per questo, insomma di quanto abbiamo paura di svegliarci e di iniziare a vivere.
Sin da quando noi nasciamo, veniamo chiusi in schemi, se sei una femmina ti vestono di rosa se sei maschio d'azzurro, gli uomini non devono piangere, le donne devono prepararsi ad accudire la prole e così via. In questo modo nessuno riesce mai ad essere pienamente se stesso. La paura di non essere accettati, di deludere chi amiamo, ci imprigiona giorno dopo giorno e ci uniforma gli uni agli altri rendendoci grigi e senza forma. Le religioni ci hanno insegnato come vivere, cosa mangiare e come comportarci in tutte le situazioni. Quindi, che succede quando qualcuno sente di essere diverso, fuori da questi schemi, quando ha voglia di fare quello che non potrebbe fare, pena il deludere i genitori, il partner o i figli o la sua voce interiore inculcata fin dall'asilo con tutte le sue regole? Di solito ci si reprime, si cerca di tenere sotto controllo queste pulsioni definendole strane e fuori luogo e cerchiamo di farle sparire continuando a vivere inglobati nella nostra vita quotidiana, in pratica non le ascoltiamo. Poi un giorno qualcosa si rompe. Ci compare una strana ansia a fare quella cosa o quell'altra, ci prende un attacco di panico improvviso, magari in treno mentre andiamo al lavoro e improvvisamente abbiamo paura di salire su quel treno, senza un motivo, senza una ragione e ci chiediamo "che succede?", "cosa mi capita?" e gli schemi cominciano a saltare, abbiamo paura, smettiamo di fare cose che abbiamo sempre fatto. Questo è un male? Chi lo sa, forse no, forse tutto questo sta avvenendo per "svegliarci", per farci chiedere: ma noi, cosa vogliamo veramente? Allora si ricorre ad uno specialista, sperando che ci tolga il sintomo che disturba la nostra vita per poi continuare come prima. Si prende un farmaco poi quell'altro, si va di qui e di la come delle palline, ma alla fine niente sembra servire veramente, al massimo si può ottenere un minimo controllo sul sintomo ma non lo si risove veramente perchè? Perchè si ha paura del cambiamento, perchè svegliarci ci fa paura. Preferiamo vivere nelle nostre scatolette rassicuranti come dei criceti sulla ruota anzichè andare a scoprire la bellezza della vita, la grandezza della vita, l'unicità della nostra vita.
L'anima racconta
Noi siamo fatti da tre cose, corpo, mente e anima. Per stare bene dobbiamo far in modo che queste tre parti funzionino in armonia. Il corpo è il nostro biglietto da visita, è la cosa che gli altri vedono per prima di noi, quindi è giusto dedicargli una certa importanza. Coltivare il benessere fisico è un dovere che dobbiamo al nostro tempio, come si ristruttura la casa così dobbiamo fare col nostro corpo. Questo ci aiuterà indubbiamente a stare meglio con noi stessi e con gli altri.
La mente ci da i limiti, le regole di vita, ci guida ma cerca di stare comoda chiusa in uno schema rassicurante senza troppi rischi, in pratica è quella che ci dice: stai attento, non rischiare, pensaci bene, ragionaci sopra, costruisci e organizza la tua vita mattone su mattone.
L'anima vuole l'opposto, l'anima vuole che viviamo, che rompiamo gli schemi che rischiamo, che ci emozioniamo costi quel che costi. Infatti, è lei che ogni tanto ci suona il campanello per farci cambiare direzione anche se non vogliamo. Qundo non l'ascoltiamo ci ammaliamo, fisicamente e psichicamente. La maggior parte delle malattie e dei disagi deriva da questo. Dal non ascolto di chi siamo del cosa vogliamo e di quanto siamo disposti a rischare per questo, insomma di quanto abbiamo paura di svegliarci e di iniziare a vivere.
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