Pecunia Olet!
Siamo veramente sicuri che i nostri soldi non puzzino?
Ma come, ma il detto non era "Pecunia non olet"? Ci sarà un refuso! E invece no, caro lettore, nessun refuso. "Pecunia olet"! E spiego perché.
L’origine della frase è attribuita a Vespasiano, l’imperatore romano inventore della latrina. Il figlio Tito lo aveva criticato in quanto il padre aveva imposto una tassa sull’urina raccolta nei vespasiani a gestione privata. Sembra che, in segno di sfida, Tito avesse gettato alcune monete nell’urina e Vespasiano, per nulla intimorito, le avesse raccolte e, odorandole, abbia detto: "Pecunia non olet"!
Quindi è vero. Il detto recita, effettivamente, "Pecunia non olet".
Il punto in questione è un altro. Il Corriere della Sera del 27/1/2018 riportava che sui conti correnti e depositi bancari sono parcheggiati circa 1.000 miliardi di euro. I motivi di tale inoperosità possono essere i più disparati: mancanza di investimenti remunerativi, preoccupazione per il futuro, ignoranza sulle opportunità di investimento, paura, e che più ne ha più ne metta. La cosa è oltremodo singolare in quanto esiste una normativa sul bail-in che dovrebbe spingere le persone a non tenere troppi soldi sui conti e sui depositi.
Ma, arrivando al dunque, perché "Pecunia olet"?
Un giorno, un mio cliente imprenditore agricolo mi disse: "Vede, dottore, i soldi sono come lo sterco di mucca. Se lo si lascia nella stalla, puzza. E basta! Se, invece, lo si raccoglie e lo si porta nei campi, concima! E tutti ne beneficiano: la terra, le colture, il raccolto, l’azienda agricola."
Ecco, lasciare i soldi sui conti correnti e nei depositi è, esattamente, come lasciare lo sterco di mucca nella stalla: lo fa puzzare!
Prendiamo, prendete i soldi e investiteli, mettete in circolo il denaro seguendo dei piani finanziari personalizzati e disegnati ad hoc sulle vostre necessità e vedrete che il vostro denaro, veramente, non puzzerà più!
L’origine della frase è attribuita a Vespasiano, l’imperatore romano inventore della latrina. Il figlio Tito lo aveva criticato in quanto il padre aveva imposto una tassa sull’urina raccolta nei vespasiani a gestione privata. Sembra che, in segno di sfida, Tito avesse gettato alcune monete nell’urina e Vespasiano, per nulla intimorito, le avesse raccolte e, odorandole, abbia detto: "Pecunia non olet"!
Quindi è vero. Il detto recita, effettivamente, "Pecunia non olet".
Il punto in questione è un altro. Il Corriere della Sera del 27/1/2018 riportava che sui conti correnti e depositi bancari sono parcheggiati circa 1.000 miliardi di euro. I motivi di tale inoperosità possono essere i più disparati: mancanza di investimenti remunerativi, preoccupazione per il futuro, ignoranza sulle opportunità di investimento, paura, e che più ne ha più ne metta. La cosa è oltremodo singolare in quanto esiste una normativa sul bail-in che dovrebbe spingere le persone a non tenere troppi soldi sui conti e sui depositi.
Ma, arrivando al dunque, perché "Pecunia olet"?
Un giorno, un mio cliente imprenditore agricolo mi disse: "Vede, dottore, i soldi sono come lo sterco di mucca. Se lo si lascia nella stalla, puzza. E basta! Se, invece, lo si raccoglie e lo si porta nei campi, concima! E tutti ne beneficiano: la terra, le colture, il raccolto, l’azienda agricola."
Ecco, lasciare i soldi sui conti correnti e nei depositi è, esattamente, come lasciare lo sterco di mucca nella stalla: lo fa puzzare!
Prendiamo, prendete i soldi e investiteli, mettete in circolo il denaro seguendo dei piani finanziari personalizzati e disegnati ad hoc sulle vostre necessità e vedrete che il vostro denaro, veramente, non puzzerà più!
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