Pensa magro. Dimagrire senza dieta è possibile
Non ingrassiamo solo perché mangiamo troppo. Spesso è un problema di stress e di metabolismo lento. Dobbiamo modificare la gestione dello stress
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In questi anni, per non dire decenni, il tema del sovrappeso ha pian piano occupato uno spazio sempre maggiore ogniqualvolta si parlasse di benessere, di salute. La risposta a questa evidente preoccupazione, nella quasi totalità dei casi, è stata il mettersi a "Dieta". Un "regime" alimentare costituito da una modificazione spesso radicale delle abitudini nell’assunzione dei cibi; dai modi, ai tempi, ma soprattutto alle quantità e alle qualità dei cibi. Se possiamo dire che oggi sicuramente non mangiamo più in maniera "casuale", rimane di fatto un certo sgomento nell’osservare che questo processo di irregimentazione verso una alimentazione "corretta" non pare aver prodotto i risultati attesi. Continuiamo ad ingrassare, a mangiare male (evidentemente), ma soprattutto pare che non abbiamo ancora compreso la ragione profonda di questo "fallimento". Sembra quasi, sembrerebbe di poter dire, che mettersi a dieta non serva; anzi, una volta terminata la dieta tutto sembra tornare come prima, a volte peggio di prima.
Oggi sappiamo quale capitale importanza abbia nella quotidianità la gestione dello stress. La vita di oggi, frenetica, spesso incerta e mutevole, per di più invasa da migliaia di informazioni tra loro frequentemente in contraddizione è in grado di elevare il tasso di quel "distress" responsabile di enormi disagi ad ogni livello: psicologico, relazionale ma anche somatico, fisico. Mai forse si è vista un’epoca capace di stimolare tassi di cortisolo (ormone dello stress) così elevati e per periodi così prolungati. L’"eustress" (la porzione positiva, quella che ci motiva, ci spinge ad incuriosirci, a coinvolgerci con il mondo e le sue sfide) pare quasi un lusso riservato a chi se lo possa permettere. Il cibo è molto spesso l’antistress preferibile, vista la sua apparente (ormai possiamo ben dirlo) innocuità e il suo alto potenziale di disattivazione emozionale. Insomma il cibo è il più generico antistress ma anche quello con il più elevato potenziale di innesco di situazioni di dipendenza.
Quindi, come la Psicosomatica sostiene da molto tempo, sarà perfettamente inutile se non controproducente iniziare una dieta senza, contemporaneamente, mettere a dieta i nostri atteggiamenti, i nostri convincimenti, i nostri obblighi morali, le nostre opinioni. In altre parole, bisogna iniziare a far dimagrire la nostra parte razionale, bisogna iniziare a PENSARE MAGRO.
1) Non metterti a Dieta; il dovere è nemico di chi vuole dimagrire
Il senso del dovere, il non fa altro che innescare pericolosi circoli viziosi, dove ad ogni passo posso intravvedere la possibilità, attraverso le trasgressioni alimentari, di farla pagare a questa parte di me così giudicante e severa
2) Cambia atteggiamento mentale. Inizia ad accettarti come sei
Essere sovrappeso, grassi, non è una condanna, tantomeno è accaduto per caso. Partiamo dalla semplice constatazione che non abbiamo più intenzione di esserlo, che quella forma corporea non ci appartiene più. Prendere atto di come si è e che una ragione per come si è esiste è il primo atto necessario di consapevolezza. Assieme al grasso c’è qualcosa di altro che ho nascosto la sotto. Dimagrire è il miglior modo per riscoprire quel
3) Stop all'autocritica
Nessun cambiamento, tantomeno quello corporeo, è possibile se sottoposto continuamente a giudizio. Impariamo a sostenere la voci critiche che ci giudicano, dall’esterno e dall’interno, come elementi che ci vorrebbero identici a noi stessi per tutta la vita. Io non sono la garanzia per la vita di nessuno
4) Svuota la testa dai troppi pensieri e impara a stare nel presente
Anche la mente può "dimagrire". Una chiave di tutto il processo sta nell’accorgersi della propria "fame biologica", la fame del corpo; al contrario della "fame mentale" sa esattamente su quali cibi orientarci, su quali sapori, odori, colori e quantità indirizzare la nostra scelta. Per conoscerla serve liberarsi di progetti, rimorsi, rancori, delusioni, tutti elementi capaci solo di allontanarci dal presente, il tempo del corpo. La mente, allora, potrà nutrirci con le informazioni sui cibi più adatti a raggiungere un nuovo orizzonte, una nuova forma corporea, una nuova visione di noi stessi.
Oggi sappiamo quale capitale importanza abbia nella quotidianità la gestione dello stress. La vita di oggi, frenetica, spesso incerta e mutevole, per di più invasa da migliaia di informazioni tra loro frequentemente in contraddizione è in grado di elevare il tasso di quel "distress" responsabile di enormi disagi ad ogni livello: psicologico, relazionale ma anche somatico, fisico. Mai forse si è vista un’epoca capace di stimolare tassi di cortisolo (ormone dello stress) così elevati e per periodi così prolungati. L’"eustress" (la porzione positiva, quella che ci motiva, ci spinge ad incuriosirci, a coinvolgerci con il mondo e le sue sfide) pare quasi un lusso riservato a chi se lo possa permettere. Il cibo è molto spesso l’antistress preferibile, vista la sua apparente (ormai possiamo ben dirlo) innocuità e il suo alto potenziale di disattivazione emozionale. Insomma il cibo è il più generico antistress ma anche quello con il più elevato potenziale di innesco di situazioni di dipendenza.
Quindi, come la Psicosomatica sostiene da molto tempo, sarà perfettamente inutile se non controproducente iniziare una dieta senza, contemporaneamente, mettere a dieta i nostri atteggiamenti, i nostri convincimenti, i nostri obblighi morali, le nostre opinioni. In altre parole, bisogna iniziare a far dimagrire la nostra parte razionale, bisogna iniziare a PENSARE MAGRO.
1) Non metterti a Dieta; il dovere è nemico di chi vuole dimagrire
Il senso del dovere, il
2) Cambia atteggiamento mentale. Inizia ad accettarti come sei
Essere sovrappeso, grassi, non è una condanna, tantomeno è accaduto per caso. Partiamo dalla semplice constatazione che non abbiamo più intenzione di esserlo, che quella forma corporea non ci appartiene più. Prendere atto di come si è e che una ragione per come si è esiste è il primo atto necessario di consapevolezza. Assieme al grasso c’è qualcosa di altro che ho nascosto la sotto. Dimagrire è il miglior modo per riscoprire quel
3) Stop all'autocritica
Nessun cambiamento, tantomeno quello corporeo, è possibile se sottoposto continuamente a giudizio. Impariamo a sostenere la voci critiche che ci giudicano, dall’esterno e dall’interno, come elementi che ci vorrebbero identici a noi stessi per tutta la vita. Io non sono la garanzia per la vita di nessuno
4) Svuota la testa dai troppi pensieri e impara a stare nel presente
Anche la mente può "dimagrire". Una chiave di tutto il processo sta nell’accorgersi della propria "fame biologica", la fame del corpo; al contrario della "fame mentale" sa esattamente su quali cibi orientarci, su quali sapori, odori, colori e quantità indirizzare la nostra scelta. Per conoscerla serve liberarsi di progetti, rimorsi, rancori, delusioni, tutti elementi capaci solo di allontanarci dal presente, il tempo del corpo. La mente, allora, potrà nutrirci con le informazioni sui cibi più adatti a raggiungere un nuovo orizzonte, una nuova forma corporea, una nuova visione di noi stessi.
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