Pensiero positivo o negativo?


Come bilanciarsi tra questi due stati mentali? Se si utilizzano entrambi si possono migliorare le nostre risorse e performance
Pensiero positivo o negativo?
Se, come molti di noi, sei un navigatore del web, avrai certamente notato che sui social esiste una mole incredibile di affermazioni sul pensiero positivo, tante belle frasi, parole, pensieri che diventano a volte stucchevoli. Il pensiero positivo non è, per me, pensare semplicemente agli aspetti piacevoli dei fatti della vita. Cosa succede se, parlando dell’ambito lavorativo, la concorrenza è spietata, le dinamiche aziendali sono in stallo? La soluzione per migliorare la tua azienda risiede nel pensiero positivo?

In questo caso il pensiero positivo, da solo, ti rende simile alla Vispa Teresa: "avevamo temuto anche peggio, altre aziende hanno addirittura chiuso, be’ almeno la sede è in una bella zona".

Questo approccio porta ad un indubbio miglioramento del morale, rischia però di portare ad adeguarsi eccessivamente ad una situazione, a non fare nulla, nella disperata convinzione di vedere il "bicchiere mezzo pieno".

D’altro canto nemmeno il pensiero negativo ti sarà di molto aiuto, se diventa un buco nero in cui finisci ogni volta che cerchi di analizzare la situazione della tua impresa: "le risorse non sono sufficienti, l’innovazione non viene accettata, questa crisi non ci permette di migliorare..."

Questo approccio di certo mette in luce i problemi, ma non li affronta realmente, li considera come ostacoli insuperabili facendo perdere il senso della prospettiva, della direzione: tutto si ferma.

Vediamo come si può uscire da questa alternativa impossibile. Senti di avere sufficiente positività per immaginare un obiettivo da raggiungere? Senti di "avere una traccia da seguire"?

Il segreto sta proprio in questa risposta: avere il coraggio di vedere e fronteggiare gli ostacoli che si frappongono tra noi e il futuro immaginato.

Mettere a fuoco l’obiettivo è, dunque, il primo punto da affrontare. Immagina di dover gareggiare per una maratona: il tuo obiettivo è arrivare al traguardo. Ma esserne consapevoli non basta, devi analizzare le risorse a tua disposizione: hai resistenza fisica sufficiente? Sei abbastanza tenace? Solo a questo punto potrai creare un piano d’azione per aumentare queste qualità, ritenute essenziali per raggiungere la meta che ti eri prefissato.

Arriviamo dunque ad affermare che il pensiero positivo o negativo diventano secondari rispetto ad un’analisi profonda basata sulla consapevolezza. O meglio che combinandoli possiamo avere la positività di porci obiettivi anche ambiziosi e la capacità di vedere gli aspetti negativi da trasformare.

Nella mia esperienza di coach sistemico (www.coachingsistemicoitalia.it) ciò che suggerisco ai miei clienti è semplice: se hai un sogno, analizzalo e rendilo concreto con un piano di azione. Se vedi gli ostacoli non scoraggiarti, ma guardali da vicino, non avere paura di coglierne sfaccettature e peculiarità. Solo così potrai trovare le strade per superarli. Del resto se non hai sogni e obiettivi non vai da nessuna parte e se non riesci a capire quali problemi affrontare tanto quanto. Profondità e movimento, non serve altro.

Perché in questi casi l’approccio sistemico è vincente? Il percorso di coaching sistemico agevola l’analisi di meccaniche complesse rendendole concrete. Agevola tutte quelle attività che ci consentono di sostituire il "pensare positivo" (concetto astratto) al "darsi una meta" (applicazione concreta) e, ancora, il pensare negativo (concetto astratto) alla "capacità di riconoscere i problemi per superarli" (applicazione concreta).

Stiamo parlando di una visione prospettica che ti spinge verso il punto di arrivo e ti aiuta a compiere azioni efficaci per raggiungere i tuoi obiettivi, imparando a superare gli ostacoli che incontrerai sulla tua strada.


Qualunque sia il tuo ruolo in azienda, il mio consiglio è il seguente: guarda dritto alla meta, analizza e pianifica le tue mosse, così potrai tenere saldo il timone e essere pronto a cogliere tutte le opportunità evitando i rischi. Solo così trasformerai il pensiero positivo in agire positivo.

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di Alberto Penna

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