Rischio sismico: la tua casa è sicura?


Solo una famiglia su 15 può ritenersi relativamente al sicuro in caso di terremoto. La tua famiglia è fra quelle?
Rischio sismico: la tua casa è sicura?

Solo nell'ultimo decennio si è cominciato a discutere, con un adeguato grado di sensibilità, al tema della sicurezza sismica degli edifici, perché finalmente solo nel 2002 le normative tecniche italiane introducono il concetto di "rischio sismico": gli eventi sismici de L'Aquila, dell'Emilia e di Amatrice dimostrano la catastroficità dell'evento. Si pensi che fino al 2002, nella maggior parte del territorio italiano, le case non erano progettate secondo criteri antisismici, ed è solo dal 2008 che il progetto strutturale è realmente antisismico.

Tutta l'Italia è soggetta ad eventuali terremoti. Sì, tutta. Basta osservare l'immagine allegata che mostra gli eventi sismici registrati negli ultimi 100 anni circa (fonte Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - INGV): a parte la Sardegna, non c'è una Regione che non è interessata, e le Provincie colpite di rado sono veramente pochissime. Le norme tecniche hanno diviso il territorio in quattro zone con sismicità crescente, e non esiste più alcuna zona considerata non sismica.

Quindi, non raccontiamoci che "il terremoto qui da noi non ha mai colpito", "qui da noi siamo sicuri perché non mi ricordo di nessun terremoto", anche "la mia casa è su da tanti anni..." oppure "chissà se e quando verrà il terremoto, e dove sarò, sempre se ci sarò ancora". Queste frasi piene di luoghi comuni, che oramai mi son sentito ripetere infinite volte nella mia carriera, dimostrano la bassissima conoscenza della nostra terra.

Mentre credo di aver smentito le prime frasi con l'immagine dell'INGV, l'ultima frase introduce una caratteristica del terremoto molto importante, l'imprevedibilità: ad oggi non è possibile stabilire quando, dove e con che intensità si scatenerà il prossimo evento sismico. Ricordando i più recenti eventi sismici (L'Aquila, Emilia e Amatrice) è necessario prevenirci mettendoci in una situazione difensiva e protettiva, che non punta a farvi risparmiare soldi in una successiva riparazione dei danni, bensì punta essenzialmente a salvarvi la vita.

Secondo alcuni dati del censimento ISTAT, il totale degli edifici residenziale è di oltre 29 milioni di abitazioni per circa 60 milioni di residenti; di queste, 10 milioni circa sono costruite nelle zone sismiche più a rischio (1,4 milioni sono ubicate nella zona 1 e circa 9 milioni in zona 2), mentre sono 8,5 milioni le abitazioni collocate in zona 3 e 9,4 milioni, infine, in zona 4. Di queste 30 milioni di case il 60% (cioè circa 18 milioni) sono state costruite prima del 1974, cioè senza alcun tipo di progetto e controllo sulla costruzione. Delle restanti circa 10 milioni sono state costruite prima dell'uscita delle norme antisismiche, infine sono solo circa 2 milioni su 30 le case sicure dal punto di vista di un eventuale terremoto. Due su trenta. Significa che solo una famiglia su 15 può ritenersi relativamente al sicuro in caso di terremoto.

La tua famiglia è fra quelle?

Ormai esasperato dalle frasi udite dalle varie situazioni (anche durante i sopralluoghi post-terremoto in Emilia e ad Amatrice) questo articolo vuole richiamare l'attenzione del lettore nei riguardi del rischio a cui tutti noi siamo esposti: la possibilità che da un istante all'altro possa scatenarsi un evento sismico più o meno intenso, ed è quindi essenziale farci trovare il più possibile preparati di fronte ad un evento naturale di una forza immensa.

 

Articolo del:


di Nicola Zanotti

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