Perché gli anfibi?
Da fine gennaio il mare degli investimenti si è fatto più agitato. Dove l'oceano si ritrae sopravvivono gli anfibi
A fine gennaio, forse in un modo persino eccessivamente brusco, la bonaccia finanziaria che regnava sui mercati da diversi mesi si è interrotta.
Tutti gli investitori stanno pagando pegno, da qualche parte nel loro portafoglio. Ora è tempo di mettere mano a diversificazioni tattiche che nel medio/lungo periodo permettano vittorie strategiche.
Sul perché sia successo con tale pesantezza questo scherzo di carnevale, chiedetelo a tutti i trader con posizioni di vendita automatizzate. Sia ai trader professionisti sia ai trader creduloni che hanno speculato alla cieca, con meccanismi di "sell off" al presentarsi di certi ribassi. Ai trader che utilizzano piattaforme tecnologiche paragonabili alle slot machine, con cui copiano letteralmente le posizioni degli opinion leader che hanno fatto i soldi.
Doveva comunque accadere. Primo perché non esiste nulla di perennemente eretto. Secondo perché si stanno innescando meccanismi ciclici dell'economia per ora tenuti anche sotto controllo da meccanismi artificiali delle Banche Centrali di vari Paesi. Nominalmente, almeno alcuni: inflazione, tassi di interesse (entrambi in aumento), eccesso della valutazione di diversi titoli borsistici in rapporto agli utili reali prodotti dalle aziende (rapporto price/earnings).
Non è tempo di smettere di investire, semmai il contrario. I soldi nel materasso saranno erosi dall'inflazione a breve. E' come sempre il momento di guardare a come si comporta la natura nei momenti di cambio climatico. Osservando gli animali acquatici c'è sempre da considerare perché siano usciti, nella storia dell'evoluzione, dal loro brodo marino. Probabilmente perché a seguito di fattori climatici, cambi di posizione del nostro satellite lunare, aumento delle temperature e che altro (non c'ero...) si è verificata meno disponibilità di cibo o semplicemente il mare si è ritratto da altre zone. I pesci con capacità polmonari superiori e arti per il movimento magari non perfettamente adatti alla consistenza del mare si sono ritrovati di colpo idonei ad iniziare a solcare il terreno.
Quindi impariamo in questa situazione di mercato dai pesci:
- a diversificare il nostro atteggiamento verso gli investimenti: camminiamo come gli anfibi su più ambienti, senza insistere solo su quello che fino ad oggi ci ha consolato e rinfrancato;
- a perseguire comunque la nosta sopravvivenza ed il benessere del nostro gruppo famigliare: ragioniamo sul lungo periodo e non perdiamoci d'animo perché le perdite peggiori si realizzano proprio per la paura, quando si presentano minusvalenze finanziarie e si disinveste tutto;
- a scegliere prodotti finanziari che sappiano trasformarsi all'occorrenza, scegliendoli assieme ad un professionista ed evitando prodotti da frigo dei pesci surgelati;
- a studiare il terreno e l'ambiente in cui ci muoviamo: leggiamo di finanzia, studiamola un po'. Chiediamo a chi ci segue di darci spiegazioni ed evitiamo di fare passi che non capiamo prima di esserci informati almeno un po'.
Tutti gli investitori stanno pagando pegno, da qualche parte nel loro portafoglio. Ora è tempo di mettere mano a diversificazioni tattiche che nel medio/lungo periodo permettano vittorie strategiche.
Sul perché sia successo con tale pesantezza questo scherzo di carnevale, chiedetelo a tutti i trader con posizioni di vendita automatizzate. Sia ai trader professionisti sia ai trader creduloni che hanno speculato alla cieca, con meccanismi di "sell off" al presentarsi di certi ribassi. Ai trader che utilizzano piattaforme tecnologiche paragonabili alle slot machine, con cui copiano letteralmente le posizioni degli opinion leader che hanno fatto i soldi.
Doveva comunque accadere. Primo perché non esiste nulla di perennemente eretto. Secondo perché si stanno innescando meccanismi ciclici dell'economia per ora tenuti anche sotto controllo da meccanismi artificiali delle Banche Centrali di vari Paesi. Nominalmente, almeno alcuni: inflazione, tassi di interesse (entrambi in aumento), eccesso della valutazione di diversi titoli borsistici in rapporto agli utili reali prodotti dalle aziende (rapporto price/earnings).
Non è tempo di smettere di investire, semmai il contrario. I soldi nel materasso saranno erosi dall'inflazione a breve. E' come sempre il momento di guardare a come si comporta la natura nei momenti di cambio climatico. Osservando gli animali acquatici c'è sempre da considerare perché siano usciti, nella storia dell'evoluzione, dal loro brodo marino. Probabilmente perché a seguito di fattori climatici, cambi di posizione del nostro satellite lunare, aumento delle temperature e che altro (non c'ero...) si è verificata meno disponibilità di cibo o semplicemente il mare si è ritratto da altre zone. I pesci con capacità polmonari superiori e arti per il movimento magari non perfettamente adatti alla consistenza del mare si sono ritrovati di colpo idonei ad iniziare a solcare il terreno.
Quindi impariamo in questa situazione di mercato dai pesci:
- a diversificare il nostro atteggiamento verso gli investimenti: camminiamo come gli anfibi su più ambienti, senza insistere solo su quello che fino ad oggi ci ha consolato e rinfrancato;
- a perseguire comunque la nosta sopravvivenza ed il benessere del nostro gruppo famigliare: ragioniamo sul lungo periodo e non perdiamoci d'animo perché le perdite peggiori si realizzano proprio per la paura, quando si presentano minusvalenze finanziarie e si disinveste tutto;
- a scegliere prodotti finanziari che sappiano trasformarsi all'occorrenza, scegliendoli assieme ad un professionista ed evitando prodotti da frigo dei pesci surgelati;
- a studiare il terreno e l'ambiente in cui ci muoviamo: leggiamo di finanzia, studiamola un po'. Chiediamo a chi ci segue di darci spiegazioni ed evitiamo di fare passi che non capiamo prima di esserci informati almeno un po'.
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