Perchè investire?
E se invece di investire, iniziassimo a parlare di come pianificare?
INVESTIRE.
Perché investire?
Rischiare?
Ma non stanno bene i soldi sul conto?
E se poi perdo tutto?
E se poi ho bisogno dei miei soldi e non posso ritirarli?
Sono le obiezioni più frequenti da parte di chi si trova una piccola, o più spesso ancora, una grande somma sul conto corrente e, vuoi per pigrizia o per poca volontà nel cercare di capire, più spesso per paura, ti senti opporre.
Investire è necessario, è d’obbligo direi, per difendere il potere di acquisto dei nostri risparmi, ma soprattutto per creare una serie di "contenitori" che dobbiamo "denominare" (nel senso di dare un vero e proprio nome per ognuno di essi) per dare sostanza e concretezza ai nostri desideri, ai nostri piani futuri, ai nostri progetti e a quelli della famiglia e soprattutto dei nostri figli, per dare consistenza, perché no, anche a qualche nostro sogno, nell’immediato domani o nel futuro più lontano .
Quindi se trasformassimo la parola Investire in PIANIFICARE? PROGETTARE? Forse ci avvicineremmo all’argomento con un atteggiamento un po’ più disponibile.
Il mondo della finanza è purtroppo un mondo ancora per pochi, veramente troppo pochi. La mancanza di cultura finanziaria a vari livelli, non solo nelle fasce con cultura scolastica un po’ più bassa, ma anche in professionisti e laureati che si occupano di tutt’altro, è un problema enorme e che consente, ancora troppo spesso, vendite sui portafogli di strumenti non sempre adatti al cliente, ma più spesso adatti alle Banche e a consulenti un po’ più spregiudicati.
Informarsi, o forse meglio, lasciarsi informare mettendosi in una posizione di ascolto aperta, parlando, facendo domande a volte apparentemente elementari, ascoltando, leggendo, non è tempo perso, ma è investire sul proprio futuro.
La finanza, per quanto ognuno di noi spesso dica: "non mi interessa", entra comunque nella nostra casa. Ci entra, tanto per fare un esempio, tramite un mutuo ancorato all’Euribor o all’Irs (questi sconosciuti) che ti fanno indebitare per 20 o 30 anni; e non capire in che modo ti stai indebitando è molto grave, è importante per scegliere il giusto tasso, che è diverso per ognuno di noi.
Questo è il messaggio che dovrebbe passare, che ognuno di noi ha esigenze diverse e non esiste il Portafoglio Modello da calare sui risparmi, ma ciascuno ha le sue caratteristiche e i suoi orizzonti temporali, dati proprio dalle scadenze della vita quotidiana, l’acquisto della casa, l’università dei figli e la pensione un domani.
Esistono, sempre per la stessa persona, più portafogli ognuno con la sua finalità, il suo obiettivo e soprattutto il suo orizzonte temporale.
Il cliente, a modo suo, ti dice cosa acquistare e inserire nel suo portafoglio, te lo dice raccontandoti la sua vita, la sua professione, la sua famiglia, la sua percezione di rischio, di pericolo, ciò che proprio non vuole che accada mai, e ciò che invece vuole e desidera assolutamente.
Spesso te lo dice in maniera molto semplice, a noi la capacità di comprendere e andargli incontro, capire la sua soglia di stress su ogni investimento e fargli passare il concetto che l’orizzonte temporale che ci si prefigge su ogni "idea" va rispettato con rigore e fermezza, con tanta disciplina, perché il tempo è da sempre il miglior ottimizzatore di rischio.
Il cliente va supportato e seguito con costanza, soprattutto nei momenti di stress dei mercati dove anche il più azzardato investitore può essere sopraffatto dalla "pancia" e perdere la "testa".
Questo è il percorso che vorrei iniziare ad intraprendere, partire da pochi e semplici concetti, costringerci un attimo a fermarci e pensare proprio a noi, cercare di non farci sorprendere dalle tempeste della vita, ma farci trovare pronti ad affrontarle, perché avevamo pensato che prima o poi sarebbero arrivate .
La prossima volta inizieremo a parlare di piccoli progetti, la strada è lunga, ma la voglia verrà mano a mano, con tranquillità e semplicità.
Perché investire?
Rischiare?
Ma non stanno bene i soldi sul conto?
E se poi perdo tutto?
E se poi ho bisogno dei miei soldi e non posso ritirarli?
Sono le obiezioni più frequenti da parte di chi si trova una piccola, o più spesso ancora, una grande somma sul conto corrente e, vuoi per pigrizia o per poca volontà nel cercare di capire, più spesso per paura, ti senti opporre.
Investire è necessario, è d’obbligo direi, per difendere il potere di acquisto dei nostri risparmi, ma soprattutto per creare una serie di "contenitori" che dobbiamo "denominare" (nel senso di dare un vero e proprio nome per ognuno di essi) per dare sostanza e concretezza ai nostri desideri, ai nostri piani futuri, ai nostri progetti e a quelli della famiglia e soprattutto dei nostri figli, per dare consistenza, perché no, anche a qualche nostro sogno, nell’immediato domani o nel futuro più lontano .
Quindi se trasformassimo la parola Investire in PIANIFICARE? PROGETTARE? Forse ci avvicineremmo all’argomento con un atteggiamento un po’ più disponibile.
Il mondo della finanza è purtroppo un mondo ancora per pochi, veramente troppo pochi. La mancanza di cultura finanziaria a vari livelli, non solo nelle fasce con cultura scolastica un po’ più bassa, ma anche in professionisti e laureati che si occupano di tutt’altro, è un problema enorme e che consente, ancora troppo spesso, vendite sui portafogli di strumenti non sempre adatti al cliente, ma più spesso adatti alle Banche e a consulenti un po’ più spregiudicati.
Informarsi, o forse meglio, lasciarsi informare mettendosi in una posizione di ascolto aperta, parlando, facendo domande a volte apparentemente elementari, ascoltando, leggendo, non è tempo perso, ma è investire sul proprio futuro.
La finanza, per quanto ognuno di noi spesso dica: "non mi interessa", entra comunque nella nostra casa. Ci entra, tanto per fare un esempio, tramite un mutuo ancorato all’Euribor o all’Irs (questi sconosciuti) che ti fanno indebitare per 20 o 30 anni; e non capire in che modo ti stai indebitando è molto grave, è importante per scegliere il giusto tasso, che è diverso per ognuno di noi.
Questo è il messaggio che dovrebbe passare, che ognuno di noi ha esigenze diverse e non esiste il Portafoglio Modello da calare sui risparmi, ma ciascuno ha le sue caratteristiche e i suoi orizzonti temporali, dati proprio dalle scadenze della vita quotidiana, l’acquisto della casa, l’università dei figli e la pensione un domani.
Esistono, sempre per la stessa persona, più portafogli ognuno con la sua finalità, il suo obiettivo e soprattutto il suo orizzonte temporale.
Il cliente, a modo suo, ti dice cosa acquistare e inserire nel suo portafoglio, te lo dice raccontandoti la sua vita, la sua professione, la sua famiglia, la sua percezione di rischio, di pericolo, ciò che proprio non vuole che accada mai, e ciò che invece vuole e desidera assolutamente.
Spesso te lo dice in maniera molto semplice, a noi la capacità di comprendere e andargli incontro, capire la sua soglia di stress su ogni investimento e fargli passare il concetto che l’orizzonte temporale che ci si prefigge su ogni "idea" va rispettato con rigore e fermezza, con tanta disciplina, perché il tempo è da sempre il miglior ottimizzatore di rischio.
Il cliente va supportato e seguito con costanza, soprattutto nei momenti di stress dei mercati dove anche il più azzardato investitore può essere sopraffatto dalla "pancia" e perdere la "testa".
Questo è il percorso che vorrei iniziare ad intraprendere, partire da pochi e semplici concetti, costringerci un attimo a fermarci e pensare proprio a noi, cercare di non farci sorprendere dalle tempeste della vita, ma farci trovare pronti ad affrontarle, perché avevamo pensato che prima o poi sarebbero arrivate .
La prossima volta inizieremo a parlare di piccoli progetti, la strada è lunga, ma la voglia verrà mano a mano, con tranquillità e semplicità.
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