Perchè investire nei PIR?
ll senso della nuova normativa sui Pir e quali sono le opportunità e i rischi di questo investimento
L‘aspetto più importante della nuova normativa sui Pir è quello di favorire la creazione di un ponte tra l’economia reale (le imprese) e il mondo del risparmio privato (famiglie).
Nei sistemi finanziariamente evoluti, le famiglie finanziano le aziende sottoscrivendo azioni e obbligazioni da loro emesse.
Le aziende con la liquidità raccolta dai risparmiatori investono in progetti industriali, vengono creati nuovi posti di lavoro, aumentano i consumi, aumenta il gettito fiscale, cresce l’azienda e il valore dei titoli azionari per i maggiori utili prodotti.
Si crea nuova ricchezza e l‘intero sistema economico ne beneficia.
Quali sono gli obiettivi della normativa?
La normativa vuole favorire il circolo virtuoso descritto e lo fa offrendo vantaggi sia alle aziende che ai risparmiatori.
Le aziende quotandosi in borsa potranno finanziare il loro progetti con un costo minore rispetto al credito bancario.
I risparmiatori oltre a beneficiare delle potenzialità di crescita del mercato, godranno di vantaggi fiscali importanti:
L’esenzione della tassazione su utili, interessi, cedole e dividendi generati dall’investimento e l’esenzione dalle imposte di successione, a patto di investire per un periodo superiore ai cinque anni. Orizzonte temporale minimo per considerare adeguato un investimento azionario. Si vuole favorire la cultura dell’investimento reale a scapito dell’investimento speculativo.
I vantaggi fiscali sono importanti anche se limitati ad un importo massimo di euro 150.000 spalmato su cinque anni, quindi massimo 30.000 euro annui.
In che modo affrontare l’investimento in Pir?
Sottolineato il senso della normativa e i vantaggi per imprese e risparmiatori, sarà importante per il risparmiatore inserire l’investimento nei Pir nel giusto contesto della pianificazione delle sue esigenze e del suo portafoglio globale.
La valutazione del rischio è fondamentale.
Investendo prevalentemente sul mercato azionario italiano e, con almeno una quota su piccole e medie imprese, i Pir, offrono un profilo di rischio alto. Le oscillazioni dei prezzi potranno essere significative.
Un risparrmiatore deve essere consapevole che potrebbero esserci fasi in cui il valore del suo investimento nel Pir potrà scendere anche ben oltre il 15-20%. E sarebbe normale e fisiologico per questo tipo di investimento.
L’investimento nel Pir, va quindi inserito nella parte del portafoglio che copre le esigenze di lungo termine e in una percentuale che mantenga in equilibrio il rischio complessivo del portafoglio.
Una delle cattive abitudini degli italiani è investire in prodotti in modo a sé stante. È fondamentale, invece, avere una visione complessiva del patrimonio e delle proprie esigenze.
Se inserito in modo corretto nel proprio portafoglio, l`investimento nei Pir è certamente un ottima opportunità, sia per le potenzialita di crescita del mercato italiano nel lungo termine e per i vantaggi fiscali offerti.
Nei sistemi finanziariamente evoluti, le famiglie finanziano le aziende sottoscrivendo azioni e obbligazioni da loro emesse.
Le aziende con la liquidità raccolta dai risparmiatori investono in progetti industriali, vengono creati nuovi posti di lavoro, aumentano i consumi, aumenta il gettito fiscale, cresce l’azienda e il valore dei titoli azionari per i maggiori utili prodotti.
Si crea nuova ricchezza e l‘intero sistema economico ne beneficia.
Quali sono gli obiettivi della normativa?
La normativa vuole favorire il circolo virtuoso descritto e lo fa offrendo vantaggi sia alle aziende che ai risparmiatori.
Le aziende quotandosi in borsa potranno finanziare il loro progetti con un costo minore rispetto al credito bancario.
I risparmiatori oltre a beneficiare delle potenzialità di crescita del mercato, godranno di vantaggi fiscali importanti:
L’esenzione della tassazione su utili, interessi, cedole e dividendi generati dall’investimento e l’esenzione dalle imposte di successione, a patto di investire per un periodo superiore ai cinque anni. Orizzonte temporale minimo per considerare adeguato un investimento azionario. Si vuole favorire la cultura dell’investimento reale a scapito dell’investimento speculativo.
I vantaggi fiscali sono importanti anche se limitati ad un importo massimo di euro 150.000 spalmato su cinque anni, quindi massimo 30.000 euro annui.
In che modo affrontare l’investimento in Pir?
Sottolineato il senso della normativa e i vantaggi per imprese e risparmiatori, sarà importante per il risparmiatore inserire l’investimento nei Pir nel giusto contesto della pianificazione delle sue esigenze e del suo portafoglio globale.
La valutazione del rischio è fondamentale.
Investendo prevalentemente sul mercato azionario italiano e, con almeno una quota su piccole e medie imprese, i Pir, offrono un profilo di rischio alto. Le oscillazioni dei prezzi potranno essere significative.
Un risparrmiatore deve essere consapevole che potrebbero esserci fasi in cui il valore del suo investimento nel Pir potrà scendere anche ben oltre il 15-20%. E sarebbe normale e fisiologico per questo tipo di investimento.
L’investimento nel Pir, va quindi inserito nella parte del portafoglio che copre le esigenze di lungo termine e in una percentuale che mantenga in equilibrio il rischio complessivo del portafoglio.
Una delle cattive abitudini degli italiani è investire in prodotti in modo a sé stante. È fondamentale, invece, avere una visione complessiva del patrimonio e delle proprie esigenze.
Se inserito in modo corretto nel proprio portafoglio, l`investimento nei Pir è certamente un ottima opportunità, sia per le potenzialita di crescita del mercato italiano nel lungo termine e per i vantaggi fiscali offerti.
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