Perché la privacy online è importante e come possiamo proteggerla


La privacy online è un diritto, ma raramente viene considerata tale dai servizi online che dai nostri dati ricavano profitti
Perché la privacy online è importante e come possiamo proteggerla

Perché la privacy online è importante e come possiamo proteggere i nostri dati

È diventato quasi impossibile navigare online “in incognito”. La tecnologia evolve giorno per giorno e il “tracciamento” è ormai la norma. Da un bel po’ non è certo una sorpresa che Google o Facebook ci augurino buon compleanno, o che ci arrivino continui suggerimenti basati sui nostri acquisti online. Ma non si tratta solo di marketing, e queste cose dovrebbero preoccuparci. Quindi, perché la privacy online è importante?

È uno dei diritti umani fondamentali

 

 

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU all’articolo 12 recita: “Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni”.

La tecnologia mette a dura prova l’applicazione pratica di questo principio, costringendo legislatori ed organizzazioni internazionali a lavorare duramente per rafforzare le protezioni. Nel 2015 il Consiglio delle Nazioni Unite sui Diritti Umani ha nominato un esperto per monitorare l’argomento. La legge dell’Unione Europea nota come GDPR [General Data Protection Regulation]*, in vigore dal 2018, è il cambiamento più importante sulla materia degli ultimi venti anni.

La mancanza di privacy online rende vulnerabili

Qualsiasi nostra attività online si lascia dietro una scia, permanente, di dati e informazioni, nota come “orme digitali”. Le nostre orme digitali permettono di rendere noti i nostri comportamenti, il nostro stato di salute, come dormiamo, i nostri acquisti, e molto altro. Tutti questi dati sono a disposizione degli attori del business digitale a scopo di targeting, cioè a scopi di classificazione, di catalogazione, che fanno di noi un “bersaglio”. Questo può mettere a repentaglio non solo la nostra reputazione, ma perfino la nostra identità: una insidia molto comune è la creazione di finte identità online che sfruttano foto e dati biografici di altre persone. Più dati si condividono, meno controllo si ha su come essi vengono utilizzati.

Il rischio per la libertà di espressione

La privacy è una componente fondamentale della libertà di espressione. La sua protezione è cruciale per chi, come giornalisti, politici, attivisti, deve evitare intimidazioni ed in generale rischi per le proprie attività ed idee. La privacy è certamente importante per una persona “normale”, ma in questi casi è un elemento centrale della democrazia. Ecco perché è interesse di tutti difendere il diritto alla privacy online.

Può andarci di mezzo la reputazione

Nell’era digitale sopravvive tutto, grazie(!) alle orme digitali. Dati personali raccolti online, tolti dal loro contesto originale, possono seriamente mettere a rischio la nostra reputazione e magari il nostro futuro professionale. Pensate ai like che mettete su certe pagine, o su certi eventi, o anche alle petizioni online che firmate. Non ci vuole molto ad essere etichettati. Per non pensare al fatto che chi detiene il potere ha la possibilità di usare i dati personali per classificare i cittadini secondo i criteri che ritiene più convenienti, cosa che la Cina, in realtà, sta facendo da anni.**

 

 

Proteggere la privacy online

Non c’è modo di impedire del tutto di lasciare le proprie orme digitali, e nemmeno di cancellarle completamente, ma si possono prendere delle precauzioni per minimizzare le informazioni che condividiamo online, e riprenderci anche in misura notevole il controllo dei nostri dati. Qualche esempio? La navigazione in incognito, il collegamento internet attraverso una VPN, l’uso di sistemi mail e di messaging che utilizzano la end-to-end encryption, la crittografia “da un estremo all’altro”, ma anche l’uso di password sicure e la crittografia del contenuto dei device.

Se l’argomento vi interessa, e volete approfondire, contattatemi!

Buona giornata a tutti.

Marco

*   https://gdpr.eu/
** http://www.bbc.com/news/world-asia-china-34592186

Articolo del:


di Marco Spina - Tovis Consulenze IT

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