Perchè non si deve avere l’auto più bella del capo


Coloro che mettono alla prova il senso di autostima dell’interlocutore rischiano molto
Perchè non si deve avere l’auto più bella del capo
Durante il regno di Luigi XIV c'era un intelligente e colto Ministro delle Finanze di nome Fouquet. Era indispensabile al Re e brillante, troppo brillante. Amava le feste lussuose ed un giorno fece, in buona fede, un errore imperdonabile. Per aumentare il favore presso il sovrano organizzò una festa in suo onore. Nel suo splendido castello, nel giardino più bello di Francia, il Ministro non si accorse del rischio di avere conquistato gli sguardi di ammirazione dei presenti, sottraendoli al sovrano. Il giorno dopo Fouquet fu arrestato e processato per aver derubato il suo paese. Luigi XIV, il Re sole, non voleva che nessuno splendesse più di lui.

Nominò Colbert Ministro delle Finanze, notoriamente tirchio e parco nei ricevimenti. Costruì la reggia più bella di Francia, Versailles, in modo che nessuno osasse avere giardini più grandi di lui. Coloro che mettono alla prova il senso di autostima dell’interlocutore rischiano molto. I venditori ed i formatori sanno che una cosa è dimostrare la propria competenza altra far sentire inadeguato chi ti ascolta. Se poi è il tuo capo quell’errore vale doppio.

Una volta un dirigente d'azienda confessò che non avrebbe mai assunto un dipendente o una segretaria con un'auto migliore della sua. L'auto è un simbolo, come il giardino.
In contesti orientati al potere come la politica, o sei veramente meno bravo del capo o devi apparirlo. Se in altri ambiti si tende a simulare bravura, nei partiti c'è un'asticella che è pericolosissimo varcare: il livello di abilità di chi ti sta sopra. Ed allora o sei mediocre, e il tuo compito è decisamente più semplice o devi contenere la volontà di palesare certe forme di abilità. Ciò non significa che quelli abili non posso emergere ma fanno il doppio della fatica e, a volte rinunciano, perché la spesa di tempo ed energia non vale l'impresa. E’ bene saper riconoscere la cultura organizzativa: quel mix di regole, valori, atteggiamenti, modi di comunicare, che si riassumono nell’espressione "qui da noi si fa così". Puoi scegliere strategie molto diverse ma sempre ricordando la fine di Fouquet!

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di Armando Floris

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