Perform poco perform...ante!


il papà di DAZN sotto pressione dopo l'iniziativa di Altroconsumo
Perform poco perform...ante!

Quando si ha a che fare con i diritti televisivi, soprattutto in ambito sportivo, correttezza, qualità e trasparenza non sempre vanno di pari passo. E a pagare un conto salato sono spesso i consumatori.

E' ormai nota, anche ai non appassionati di calcio, la querelle sui diritti televisivi per il prossimo triennio del campionato di Serie A TIM, che ha visto vincitrici Sky e Perform Group.

Il colosso di Murdoch ed l'ideatore di DAZN (si pronuncia dazson) sono le uniche piattaforme, televisive e digitali, su cui i numerosi appassionati di calcio potranno assistere alle gare dei loro beniamini.

Sebbene anche nei confronti del colosso dell'informazione siano rimproverabili alcune recenti scelte comunicative sull'offerta dei pacchetti sportivi, vogliamo qui concentrare l'attenzione sul nuovo servizio DAZN offerto da Perform e sui profili di criticità che ha presentato e continua a presentare lo stesso in ambito comunicativo.

DAZN è un servizio di video streaming online, a cui si può, dunque, accedere solo se in possesso di una connessione internet, di un dispositivo e di un proprio account sullo stesso DAZN. Come tale, questa piattaforma digitale offre un servizio in un libero mercato e deve, dunque, rispettarne le regole e le prescrizioni, a partire da quelle poste a tutela dei diritti dei consumatori.

La serie A Tim dove vuoi, quando vuoi”, “serve solo una connessione internet”, “il primo mese di prova gratis” sono solo tre degli messaggi utilizzati da DAZN per promuovere la propria offerta e che hanno, unitamente all'erogazione del servizio, richiamato l'attenzione di Altroconsumo, la più numerosa associazione italiana a difesa dei diritti dei consumatori.

Quest'ultima non ha esitato a definire tali slogan quali pubblicità ingannevole e conseguentemente ha segnalato gli stessi alle Autorità competenti: AGCM e AGCOM.

Il Codice del Consumo (D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206) tutela, infatti, i consumatori dalle c.d. pratiche commerciali scorrette e, a ben vedere, la condizione della qualità della connessione internet (alcuni utenti, che hanno provato in queste settimane il nuovo servizio di streaming, si sono imbattuti in disservizi, quali pause, difetti di audio, rallentamenti, vere e propri interruzioni, immagine sgranate) contrapposta agli slogan “dove vuoi, quando vuoi ... serve solo una connessione ...” e “il primo mese di prova gratis” sembrerebbero rientrare proprio nella fattispecie richiamata da detta normativa. Invero, solo ed esclusivamente nelle condizioni generali di contratto di DAZN accenna alla possibilità che una connessione di medio-bassa qualità non permetterebbe una perfetta fruizione del servizio, ed in merito alla promozione della gratuita del primo mese, contrariamente da quanto pubblicizzato da DAZN, si può usufruire della stessa solo ed esclusivamente se si stipula un vero e proprio contratto, scaricando la relativa App, creando un proprio account ed inserendo i dati della propria carta di credito o di debito: alla scadenza del mese gratuito, è necessario inviare una disdetta formale a DAZN per non incorrere nei successivi prelievi mensili, avendo stipulato un vero e proprio contratto con tale società.

E' di questi giorni anche la notizia della diffida formalizzata dalla stessa Altroconsumo nei confronti di Perform Media Service S.r.l. (società del gruppo Perform che opera in Italia) ed a mezzo della quale detta associazione ha chiesto: a) la risoluzione delle problematiche riscontrate nella trasmissione delle gare sportive, b) la concessione di un'ulteriore mensilità gratuita agli abbonati di DAZN che hanno subito tali disservizi, c) la modifica delle clausole inserite nelle condizioni generali di DAZN e che violano gli artt. 33 e ss del Codice del Consumo.

Vedremo come Perform risponderà alla (condivisibile) diffida di Altroconsumo e, più in generale, alle esigenze dei tanti consumatori che desiderano solamente potere seguire lo sport che vanta il numero maggiore di appassionati nel mondo.

Che sia, dunque, una bella e...leale partita!

Articolo del:


di Avv. Valerio Valensin

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