Pericolosità e previsione degli eventi sismici


I terremoti non si possono evitare né, ad oggi, è possibile prevederli con precisione
Pericolosità e previsione degli eventi sismici
I terremoti non si possono evitare né, ad oggi, è possibile prevederli con precisione. L’irregolarità e, a volte, la notevole distanza temporale con cui i forti terremoti si succedono nelle diverse zone contribuiscono alla riduzione della consapevolezza del rischio sismico (determinato dalla combinazione della pericolosità, della vulnerabilità e dell’esposizione) e quindi alla limitatezza delle risorse dedicate alla sua mitigazione.
La previsione della pericolosità sismica è uno dei principali aspetti della sismologia poiché le stime di pericolosità sismica sono di primaria importanza per diminuire la devastazione economica e sociale prodotte dai terremoti.
Per pericolosità sismica si intende il verificarsi di un sisma in un dato momento, luogo e range di magnitudo.
Lo studio della pericolosità sismica è in genere basato su analisi statistiche della storia sismica di una determinata area. Molti di questi metodi sono puramente statistici e fanno uso di un principio noto come stazionarietà (PSHA - Probabilistic Seismic Hazard Assesment).
Questo sostiene che la pericolosità sismica in un punto è costante nel tempo, vale a dire l'intensità prevista in 50 anni è la stessa sia per i 50 anni che iniziano ad esempio nel 1996 o nel 2006. Il buon senso suggerisce che questo non è probabilmente vero: nel caso di una zona dove ci è stato di recente un grande terremoto, l'energia sismica è stata dissipata e dovrebbe trascorrere un determinato periodo prima che si accumuli di nuovo, al contrario ci sono altre aree in cui un grande terremoto sembra essere dovuto o addirittura in ritardo.
Questi metodi seguono le leggi di Gutenberg-Richter e di Poisson, sono in pratica dei sistemi che modellano la sismicità come un sistema "senza memoria" della temporalità degli eventi precedenti (memory-less system).
Per tener conto di ciò sono state apportate modifiche al PSHA per introdurre parametri che siano in grado di tener conto, ad esempio, del tempo trascorso dall’ultimo terremoto.

Allo stato attuale, le ricerche stanno evolvendo in tal senso; questo non permetterà una previsione precisa temporalmente e geograficamente degli eventi sismici ma consentirà di valutarli non solo con un approccio probabilistico ma anche in virtù della memoria storica degli eventi accaduti.

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di Ing. Alessio Ronca

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