Pianificare o lasciar decidere agli altri?
Successioni ed efficienza fiscale, un tema fondamentale per una corretta pianificazione patrimoniale
L’Italia è un paradiso fiscale, ma per quanto ancora?
Non sono impazzito, né voglio prendere in giro chi si accinge a leggere questo articolo ma, dati alla mano, siamo realmente un paradiso fiscale, almeno per quanto riguarda gli aspetti fiscali legati alle successioni.
Imposta di successione
"Le persone che ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, l’imposta di successione".
L’imposta di successione si applica sulle quote di beni mobili o immobili trasferiti all’erede e ciò che avvalora la convinzione di vivere in un paradiso fiscale è il confronto con altri Paesi europei:
- In Francia le aliquote vanno dal 5% al 45% per i parenti in linea retta, in funzione del valore del bene, con esenzione per il coniuge, ma franchigia (quota di patrimonio trasferibile senza che siano applicate imposte di successione) di soli 100.000€ per i figli.
- In Gran Bretagna è invece prevista una franchigia di 325.000 sterline, ma oltre questa cifra si è soggetti ad imposta del 40%.
- In Germania è prevista una franchigia che varia dai 100.000 ai 500.000 per trasferimenti in linea retta o tra coniugi, ma le aliquote variano dal 7% al 30% per i parenti in linea retta, dal 15% al 43% per fratelli, sorelle e nipoti e dal 30% al 50% per gli altri soggetti.
E l’Italia?
In Italia la situazione è totalmente differente (ma per quanto ancora?):
1) è prevista una franchigia di 1.000.000 di euro per coniuge e figli e di 100.000 euro per fratelli e sorelle;
2) superata la franchigia, si applicano aliquote che variano dal 4% - all'8%
Cosa attendersi in futuro?
É evidente che esiste una situazione di forte disparità rispetto a ciò che già accade nel resto d’Europa e non a caso, da diverso tempo, sono allo studio ipotesi di variazioni sostanziali alla normativa vigente, che potrebbero prevedere una riduzione significativa della franchigia e un aumento delle aliquote applicate.
Non è dato sapere quali saranno i tempi e le modalità di eventuali modifiche, ma ragionare sul passaggio generazionale e attuare una corretta pianificazione patrimoniale è una scelta comunque corretta per diverse ragioni:
1) Fiscalità: pianificare correttamente il passaggio generazionale, consente di ottimizzare la fiscalità del proprio patrimonio, con l'obiettivo di ridurre l'impatto delle imposte di successione attuali e future;
2) Controversie: predisporre in modo corretto il passaggio generazionale, riduce in modo sensibile possibili controversie tra gli eredi, con benefici evidenti sia nella sfera umana e affettiva, sia in quella economica;
3) Autonomia decisionale: in caso di mancata pianificazione, al momento della successione verrà applicata la normativa relativa alla successione legittima. Ciò vuol dire che, se non abbiamo deciso, per noi deciderà giustamente lo Stato e quindi perderemo la possibilità di dare corso realmente alle nostre volontà e tutelare chi magari ci è stato più vicino nel corso della nostra vita.
Non sono impazzito, né voglio prendere in giro chi si accinge a leggere questo articolo ma, dati alla mano, siamo realmente un paradiso fiscale, almeno per quanto riguarda gli aspetti fiscali legati alle successioni.
Imposta di successione
"Le persone che ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, l’imposta di successione".
L’imposta di successione si applica sulle quote di beni mobili o immobili trasferiti all’erede e ciò che avvalora la convinzione di vivere in un paradiso fiscale è il confronto con altri Paesi europei:
- In Francia le aliquote vanno dal 5% al 45% per i parenti in linea retta, in funzione del valore del bene, con esenzione per il coniuge, ma franchigia (quota di patrimonio trasferibile senza che siano applicate imposte di successione) di soli 100.000€ per i figli.
- In Gran Bretagna è invece prevista una franchigia di 325.000 sterline, ma oltre questa cifra si è soggetti ad imposta del 40%.
- In Germania è prevista una franchigia che varia dai 100.000 ai 500.000 per trasferimenti in linea retta o tra coniugi, ma le aliquote variano dal 7% al 30% per i parenti in linea retta, dal 15% al 43% per fratelli, sorelle e nipoti e dal 30% al 50% per gli altri soggetti.
E l’Italia?
In Italia la situazione è totalmente differente (ma per quanto ancora?):
1) è prevista una franchigia di 1.000.000 di euro per coniuge e figli e di 100.000 euro per fratelli e sorelle;
2) superata la franchigia, si applicano aliquote che variano dal 4% - all'8%
Cosa attendersi in futuro?
É evidente che esiste una situazione di forte disparità rispetto a ciò che già accade nel resto d’Europa e non a caso, da diverso tempo, sono allo studio ipotesi di variazioni sostanziali alla normativa vigente, che potrebbero prevedere una riduzione significativa della franchigia e un aumento delle aliquote applicate.
Non è dato sapere quali saranno i tempi e le modalità di eventuali modifiche, ma ragionare sul passaggio generazionale e attuare una corretta pianificazione patrimoniale è una scelta comunque corretta per diverse ragioni:
1) Fiscalità: pianificare correttamente il passaggio generazionale, consente di ottimizzare la fiscalità del proprio patrimonio, con l'obiettivo di ridurre l'impatto delle imposte di successione attuali e future;
2) Controversie: predisporre in modo corretto il passaggio generazionale, riduce in modo sensibile possibili controversie tra gli eredi, con benefici evidenti sia nella sfera umana e affettiva, sia in quella economica;
3) Autonomia decisionale: in caso di mancata pianificazione, al momento della successione verrà applicata la normativa relativa alla successione legittima. Ciò vuol dire che, se non abbiamo deciso, per noi deciderà giustamente lo Stato e quindi perderemo la possibilità di dare corso realmente alle nostre volontà e tutelare chi magari ci è stato più vicino nel corso della nostra vita.
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