Pianificazione finanziaria e rischio di liquidità
La sfida in questo contesto è individuare delle strategie per gestire in modo adeguato e preventivo il rischio liquidità
Oramai da quasi un decennio la PMI, per sua natura poco patrimonializzata e legata al capitale di debito in maniera inscindibile, si è scontrata con la contrazione dei fatturati e dei margini aziendali, legati al contesto generale di crisi/stagnazione.
In questo contesto, il sistema bancario si è orientato verso una sensibile riduzione degli affidamenti bancari. Tutto ciò ha messo in evidenza la grande fragilità di molte strategie aziendali, focalizzate sul perseguimento di risultati economici, ma accompagnate da una diffusa sottovalutazione degli impatti sulla cassa delle stesse.
La sfida in questo contesto è individuare delle strategie per gestire in modo adeguato, preventivo e proattivo il rischio liquidità connesso alle scelte aziendali.
L'attenzione della piccola media impresa principalmente legata a logiche di redditività è stata a lungo rivolta verso l'approvvigionamento di risorse finanziarie a buon mercato piuttosto che sulla solidità e affidabilità delle fonti.
La crisi che stiamo vivendo da anni, ha evidenziato le debolezze di questo modello, centrato primariamente sulla redditività piuttosto che sulla capacità di generare liquidità.
In questo quadro, la diminuzione dei ricavi ha sottolineato:
- la presenza di una struttura finanziaria inadatta
- la forte instabilità delle fonti di finanziamento sbilanciate verso il breve termine e con una struttura degli affidamenti "a revoca".
Il rinnovo regolare di linee di credito a breve termine è diventato ora molto difficile da perseguire.
Risulta, quindi, di fondamentale importanza che l’azienda si doti oggi di strumenti per:
- misurare l’equilibrio finanziario su diversi scenari prospettici, anche estremi;
- sviluppare un processo di pianificazione integrata, in cui strumenti derivanti dal piano economico pluriennale e dal budget annuale siano integrati con strumenti orientati alla misurazione delle dinamiche di cassa sia nel corso dell'anno (budget finanziario), sia nel breve termine (preventivo di tesoreria);
- organizzare la funzione tesoreria, in modo da coordinare tutte le leve operative andando, in caso di gruppo, ad ottimizzare le risorse finanziarie interne.
Rischio liquidità e processo di pianificazione finanziaria
Il corretto sviluppo delle strategie aziendali passa per dotare l'azienda del giusto mix di capitale e debito, in grado di tollerare lo sviluppo nel tempo, tenendo conto delle caratteristiche e delle dinamiche del settore in cui l'azienda è coinvolta.
Il processo di pianificazione aziendale è strutturato in una serie di strumenti che hanno l'obiettivo di rispondere da un lato ad esigenze strategiche (piano pluriennale e budget) e dall’altro ad una dimensione più operativa (cash flow preventivo con proiezione dei saldi).
Basandosi sull’orizzonte temporale, le fasi/strumenti della pianificazione finanziaria per la PMI possono così suddividersi:
- la pianificazione finanziaria strategica: connessa a decisioni riguardanti un orizzonte temporale più lontano (3 anni) ed è rivolta a considerazioni di carattere strategico e collegate ai piani di sviluppo aziendale
- la programmazione finanziaria: riguarda le scelte della gestione operativa nell'anno di budget.
A tale fine viene per l’appunto predisposto il budget annuale, elaborato generalmente negli ultimi mesi dell'anno precedente e revisionato periodicamente (2-3 volte durante l'anno).
Approvato il budget, questo diventa uno strumento operativo di supporto per le esigenze decisionali della direzione finanziaria.
E’ buona cosa strutturare questo strumento, in modo da avere la possibilità di impostare confronti con gli strumenti previsionali di breve termine (cash flow preventivo) e con i consuntivi.
- Il cash flow preventivo/previsionale di tesoreria: riguarda la gestione operativa di breve termine (con previsioni settimanali e mensili); questo strumento ha la finalità di supportare la manovra di tesoreria e la scelta ottimale degli strumenti finanziari operativi. E’ lo strumento principale per monitorare le dinamiche di cassa ed il rischio di liquidità.
Tramite la preparazione del "previsionale di tesoreria" l’ufficio amministrativo può avere proiezioni dei flussi di cassa:
- più aggiornate e dettagliate rispetto al budget finanziario poiché aggiornate circa con cadenza settimanale;
- amministrare in maniera anticipata i saldi dei conti correnti bancari.
Infine, nel caso di un'impresa con una molteplicità di rapporti bancari, esso rappresenta uno strumento basilare per la manovra di girofondo, diretta ad ottimizzare la distribuzione delle disponibilità liquide complessive, in maniera che non vi siano contemporaneamente presenza di giacenze pigre su alcuni conti ed utilizzo di "fido cassa" o sconfinamenti in altri.
In questo contesto, il sistema bancario si è orientato verso una sensibile riduzione degli affidamenti bancari. Tutto ciò ha messo in evidenza la grande fragilità di molte strategie aziendali, focalizzate sul perseguimento di risultati economici, ma accompagnate da una diffusa sottovalutazione degli impatti sulla cassa delle stesse.
La sfida in questo contesto è individuare delle strategie per gestire in modo adeguato, preventivo e proattivo il rischio liquidità connesso alle scelte aziendali.
L'attenzione della piccola media impresa principalmente legata a logiche di redditività è stata a lungo rivolta verso l'approvvigionamento di risorse finanziarie a buon mercato piuttosto che sulla solidità e affidabilità delle fonti.
La crisi che stiamo vivendo da anni, ha evidenziato le debolezze di questo modello, centrato primariamente sulla redditività piuttosto che sulla capacità di generare liquidità.
In questo quadro, la diminuzione dei ricavi ha sottolineato:
- la presenza di una struttura finanziaria inadatta
- la forte instabilità delle fonti di finanziamento sbilanciate verso il breve termine e con una struttura degli affidamenti "a revoca".
Il rinnovo regolare di linee di credito a breve termine è diventato ora molto difficile da perseguire.
Risulta, quindi, di fondamentale importanza che l’azienda si doti oggi di strumenti per:
- misurare l’equilibrio finanziario su diversi scenari prospettici, anche estremi;
- sviluppare un processo di pianificazione integrata, in cui strumenti derivanti dal piano economico pluriennale e dal budget annuale siano integrati con strumenti orientati alla misurazione delle dinamiche di cassa sia nel corso dell'anno (budget finanziario), sia nel breve termine (preventivo di tesoreria);
- organizzare la funzione tesoreria, in modo da coordinare tutte le leve operative andando, in caso di gruppo, ad ottimizzare le risorse finanziarie interne.
Rischio liquidità e processo di pianificazione finanziaria
Il corretto sviluppo delle strategie aziendali passa per dotare l'azienda del giusto mix di capitale e debito, in grado di tollerare lo sviluppo nel tempo, tenendo conto delle caratteristiche e delle dinamiche del settore in cui l'azienda è coinvolta.
Il processo di pianificazione aziendale è strutturato in una serie di strumenti che hanno l'obiettivo di rispondere da un lato ad esigenze strategiche (piano pluriennale e budget) e dall’altro ad una dimensione più operativa (cash flow preventivo con proiezione dei saldi).
Basandosi sull’orizzonte temporale, le fasi/strumenti della pianificazione finanziaria per la PMI possono così suddividersi:
- la pianificazione finanziaria strategica: connessa a decisioni riguardanti un orizzonte temporale più lontano (3 anni) ed è rivolta a considerazioni di carattere strategico e collegate ai piani di sviluppo aziendale
- la programmazione finanziaria: riguarda le scelte della gestione operativa nell'anno di budget.
A tale fine viene per l’appunto predisposto il budget annuale, elaborato generalmente negli ultimi mesi dell'anno precedente e revisionato periodicamente (2-3 volte durante l'anno).
Approvato il budget, questo diventa uno strumento operativo di supporto per le esigenze decisionali della direzione finanziaria.
E’ buona cosa strutturare questo strumento, in modo da avere la possibilità di impostare confronti con gli strumenti previsionali di breve termine (cash flow preventivo) e con i consuntivi.
- Il cash flow preventivo/previsionale di tesoreria: riguarda la gestione operativa di breve termine (con previsioni settimanali e mensili); questo strumento ha la finalità di supportare la manovra di tesoreria e la scelta ottimale degli strumenti finanziari operativi. E’ lo strumento principale per monitorare le dinamiche di cassa ed il rischio di liquidità.
Tramite la preparazione del "previsionale di tesoreria" l’ufficio amministrativo può avere proiezioni dei flussi di cassa:
- più aggiornate e dettagliate rispetto al budget finanziario poiché aggiornate circa con cadenza settimanale;
- amministrare in maniera anticipata i saldi dei conti correnti bancari.
Infine, nel caso di un'impresa con una molteplicità di rapporti bancari, esso rappresenta uno strumento basilare per la manovra di girofondo, diretta ad ottimizzare la distribuzione delle disponibilità liquide complessive, in maniera che non vi siano contemporaneamente presenza di giacenze pigre su alcuni conti ed utilizzo di "fido cassa" o sconfinamenti in altri.
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