PIANIFICAZIONE SUCCESSORIA: motivi e strumenti
Perché iniziare a pensare ad una pianificazione successoria e quali sono gli strumenti per affrontarla
L’argomento legato alla pianificazione successoria in Italia è ancora troppo spesso un argomento tabù e se ne parla solo - o quasi - in casi di patrimoni davvero ingenti.
In realtà la pianificazione successoria dovrebbe essere considerata da tutti una normale attività a cui dedicare tempo per ottenere diversi scopi, come ad esempio ottimizzare fiscalmente la successione (riducendone i prelievi fiscali) oppure rendere meno possibili eventuali litigi tra gli eredi o ancora destinare i beni di cui disponiamo.
Esistono diversi strumenti per gestire la pianificazione successoria (polizze vita, patti di famiglia, trust, testamento ...), ma scegliere quello/quelli più adatti alle proprie esigenze non sempre è semplice e quindi affidarsi ad un consulente di fiducia è la cosa migliore per gestire al meglio la pianificazione.
Tra i vari motivi per iniziare a pensare ad una pianificazione, uno dei più importanti è senza dubbio quello finanziario/economico, inteso come imposte di successione.
Infatti le imposte di successione possono rappresentare una voce molto importante sui beni ereditati: tuttavia l’Italia - ad oggi e rispetto ad altri paesi europei - applica imposte di successione molto basse, in virtù della presenza di franchigie molto alte.
Ad esempio, se un genitore lasciasse in eredità un milione di euro al suo unico figlio, le tasse di successione - per successioni in linea retta - ammonterebbero a:
circa 300 mila euro in Gran Bretagna (imposta del 40% oltre 325.000£);
circa 450 mila euro in Francia (imposta del 45%);
circa 300 mila euro in Germania (imposta del 30%);
zero in Italia, in virtù della franchigia di 1 milione per ogni erede/beneficiario in linea retta (oltre il milione, imposta di successione del 4%)
Uno strumento molto efficace e versatile nel gestire una corretta pianificazione è senza dubbio l’assicurazione vita: la polizza vita è uno strumento di tutela e segregazione patrimoniale ed è, seppure entro alcuni limiti, impignorabile e insequestrabile. Questa impignorabilità e insequestrabilità distingue la polizza dal testamento (che non beneficia della impignorabilità né della insequestrabilità, così come vi si applicano le tasse successorie), sia dai patti di famiglia (stessa cosa), sia dal trust (niente vantaggio fiscale). A livello fiscale poi, a tutt’oggi, la polizza vita garantisce dei vantaggi sia rispetto alla successione per testamento (soggetta, per l’appunto, alle tasse successorie a differenza della prestazione prevista dalla polizza), sia rispetto al regime applicato al trust.
Non ultimo la polizza vita garantisce, rispetto al testamento (che viene pubblicato all’apertura della successione), la privacy del beneficiario seppure sempre nel rispetto dei diritti ereditari.
In realtà la pianificazione successoria dovrebbe essere considerata da tutti una normale attività a cui dedicare tempo per ottenere diversi scopi, come ad esempio ottimizzare fiscalmente la successione (riducendone i prelievi fiscali) oppure rendere meno possibili eventuali litigi tra gli eredi o ancora destinare i beni di cui disponiamo.
Esistono diversi strumenti per gestire la pianificazione successoria (polizze vita, patti di famiglia, trust, testamento ...), ma scegliere quello/quelli più adatti alle proprie esigenze non sempre è semplice e quindi affidarsi ad un consulente di fiducia è la cosa migliore per gestire al meglio la pianificazione.
Tra i vari motivi per iniziare a pensare ad una pianificazione, uno dei più importanti è senza dubbio quello finanziario/economico, inteso come imposte di successione.
Infatti le imposte di successione possono rappresentare una voce molto importante sui beni ereditati: tuttavia l’Italia - ad oggi e rispetto ad altri paesi europei - applica imposte di successione molto basse, in virtù della presenza di franchigie molto alte.
Ad esempio, se un genitore lasciasse in eredità un milione di euro al suo unico figlio, le tasse di successione - per successioni in linea retta - ammonterebbero a:
circa 300 mila euro in Gran Bretagna (imposta del 40% oltre 325.000£);
circa 450 mila euro in Francia (imposta del 45%);
circa 300 mila euro in Germania (imposta del 30%);
zero in Italia, in virtù della franchigia di 1 milione per ogni erede/beneficiario in linea retta (oltre il milione, imposta di successione del 4%)
Uno strumento molto efficace e versatile nel gestire una corretta pianificazione è senza dubbio l’assicurazione vita: la polizza vita è uno strumento di tutela e segregazione patrimoniale ed è, seppure entro alcuni limiti, impignorabile e insequestrabile. Questa impignorabilità e insequestrabilità distingue la polizza dal testamento (che non beneficia della impignorabilità né della insequestrabilità, così come vi si applicano le tasse successorie), sia dai patti di famiglia (stessa cosa), sia dal trust (niente vantaggio fiscale). A livello fiscale poi, a tutt’oggi, la polizza vita garantisce dei vantaggi sia rispetto alla successione per testamento (soggetta, per l’appunto, alle tasse successorie a differenza della prestazione prevista dalla polizza), sia rispetto al regime applicato al trust.
Non ultimo la polizza vita garantisce, rispetto al testamento (che viene pubblicato all’apertura della successione), la privacy del beneficiario seppure sempre nel rispetto dei diritti ereditari.
Articolo del: