Piano Individuale di Risparmio, mi conviene?


PIR, cosa vorremmo sapere? Come trovare il Piano di Risparmio su misura?
Piano Individuale di Risparmio, mi conviene?
PIR, Piano Individuale di Risparmio, ovvero la possibilità di investire a medio/lungo termine usufruendo di diverse agevolazioni fiscali, facendo oltretutto ciò che abbiamo sempre fatto, o meglio ancora, avremmo voluto fare noi investitori italiani, per tanti anni.
Non è forse vero che le banche in questi anni hanno concentrato le risorse dei loro clienti sul mercato italiano? Dalle azioni delle banche ai titoli di stato, alle obbligazioni dei maggiori gruppi societari nazionali, passando per i nuovi collocamenti sempre fortemente sponsorizzati? E non è altrettanto vero che invece le opportunità migliori si presentano tra quelle piccole/medie imprese, che sono la vera forza dell’economia italiana nel mondo, e che mai come oggi, a causa di un settore bancario profondamente in crisi, hanno difficoltà a reperire risorse? Anche gli OICR che investono in questo asset sono pochi. Di fatto si tenderebbe così al modello USA, dove esiste ancora il finanziamento dell’ idea..
La buona notizia è che, attraverso il PIR, rispettando una percentuale ben definita di investimento in tali aziende ci viene riconosciuto: innanzitutto l’azzeramento dell’imposta sulle rendite del 26%, e in aggiunta, l’azzeramento delle imposte di successione.
Il PIR è un contenitore fiscale, può contenere cioè OICR, gestione patrimoniale, contratto di assicurazione, deposito titoli e anche liquidità, ma di fatto la convenienza sarà nell’utilizzare quelli proposti dalle Società che gestiranno a monte il rispetto delle condizioni che riepilogo sommariamente:
Investimento vincolato di un ammontare minimo del 70% in strumenti finanziari emessi o stipulati con imprese residenti in Italia, o in Stati membri dell’UE aventi stabile organizzazione in Italia, di questo 70% almeno il 30% deve essere investito in strumenti finanziari emessi da imprese diverse da quelle inserite nel FTSE MIB di Borsa Italiana io di indici equivalenti di altri mercati regolamentati. Il patrimonio del PIR non potrà essere investito per una quota superiore al 10% in strumenti emessi dallo stesso emittente o gruppo.
Tecnicamente come funziona: può essere sottoscritto solo da persone fisiche, con un primo limite di 30.000 euro annui ed un limite complessivo di 150.000 euro.
Il vincolo di detenzione è di 5 anni, in ogni caso il mancato rispetto di tali limiti comporta esclusivamente il versamento delle imposte ordinarie dovute aumentate degli interessi.
Riassumendo, un’ottima opportunità per:
azzerare la tassazione sui guadagni e un ulteriore mezzo per ovviare alla minaccia di aumento delle imposte di successione,
investire nelle azioni e anche nelle obbligazioni delle aziende italiane, in questo caso riducendo il rischio di credito rispetto all'acquisto di una singola emissione, e storicamente coi rendimenti più alti,
investire comunque altrove, una buona fetta del 30% può restare investita nel resto del mondo,
utilizzare la modalità Piano di Accumulo Capitale (PAC) per ulteriormente frazionare i prezzi e i tempi di acquisto.

Un piccolo consiglio, valutiamo la soluzione in base alle nostre esigenze e soprattutto ricordiamo che fatto un PIR non se ne possono fare altri, evitiamo di sottoscrivere "il PIR della casa"...

Articolo del:


di Cristina Bergamini

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