PMI e accesso al credito: come ottenere liquidità?
A causa della pandemia, come sappiamo, si è generato un clima di grande incertezza e gli imprenditori temono per il futuro delle loro attività. Soprattutto le aziende più piccole, si ritrovano a dovere fronteggiare problemi di liquidità.
Sono, in molte, quindi a chiedersi quali siano le migliori opportunità di accesso al credito. Vediamole insieme nelle prossime righe.
Il Fondo di Garanzia PMI
Si tratta di uno strumento istituito con la L. 662/92, ma divenuto operativo nel 2000, con lo scopo di aiutare le PMI ad ottenere liquidità, attraverso garanzie pubbliche. In tal modo le imprese possono ottenere finanziamenti in modo più semplice, senza ricorrere a fidejussioni o polizze assicurative.
Il Fondo è stato potenziato per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, diventando la principale misura adottata dal Governo per aiutare le imprese. Con il Decreto Cura Italia, infatti, sono state disposte garanzie al 100% per finanziamenti fino a 30 mila euro.
In modo particolare le garanzie sono:
- del 100% se si tratta di prestiti fino a 30 mila euro;
- del 100% (10% da Confid e 90% dallo Stato) se si tratta di prestiti fino a 800 mila euro;
- del 90% per tutti gli altri casi, con un tetto massimo di 5 milioni di importo garantito.
L’importo massimo garantito, comunque, non può superare il 25% dei ricavi presenti nell’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale.
Gli Istituti di Credito non devono effettuare valutazioni sul merito creditizio dei soggetti richiedenti, per prestiti fino a 30 mila euro, negli altri casi è prevista un’istruttoria bancaria, ovvero una considerazione fatta analizzando l’andamento prospettico della società.
Per rendere la procedura più veloce, con il Decreto Liquidità, è stata introdotta la possibilità di procedere con un’autocertificazione da parte dell’imprenditore. Tale soluzione, da un lato senza dubbio consente di rendere più rapida e flessibile la procedura, ma dall’altro comporta un aumento di responsabilità in carico all’azienda.
Non tutte le PMI, infatti, sono dotate di asset adeguati per poter valutare la loro situazione economica e per portare avanti in modo corretto il rapporto con la banca. Per questo motivo affidarsi a un professionista del settore può essere utile, non sono per riuscire ad ottenere il finanziamento più in velocemente, ma anche per scongiurare possibili problematiche future.
Accesso al credito: soluzioni alternative
I canali alternativi o complementari al credito bancario possono essere:
- Minibond: titoli obbligazionari emessi da imprese italiane sul mercato mobiliare e sottoscritti da investitori qualificati, che a fronte della raccolta di capitale, offrono una remunerazione;
- Crowdfunding: ricerca di finanziatori attraverso portali internet
- Invoice trading: smobilizzo di fatture commerciali online, ovvero cessione delle fatture in cambio di anticipo di denaro;
- Direct lending: erogazione diretta di finanziamenti da parte di soggetti non bancari, solitamente fondi in investimento alternativi specializzati;
- Private equity e venture capital: operazioni finanziarie nelle quali investitori professionali rilevano quote del capitale di rischio di un’impresa;
- Initial Coin Offerings (ICOs): le criptovalute e la tecnologia blockchain vengono utilizzate per raccogliere capitale online.
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