Possibile convivere con i narcisisti nella vita sociale e lavorativa?
Convivere o interagire con una persona narcisista - uomo o donna - in ambiente lavorativo, sociale o politico, che sia un collega, un superiore o una figura pubblica, può essere una delle esperienze più complesse da gestire. Il narcisista tende a occupare tutto lo spazio emotivo disponibile, esigendo attenzione, ammirazione e conferme costanti del proprio valore.
Eppure, come afferma Wendy Behary, è possibile costruire una forma di convivenza o collaborazione che non ci svuoti, ma che consenta di preservare equilibrio e dignità. Non è realistico pensare di cambiare il narcisista: l’obiettivo deve essere invece modificare la relazione e il proprio modo di reagire. Gli strumenti proposti da Behary servono a “disarmare” l’altro o l'altra non con la forza, ma attraverso la consapevolezza e la gestione dei propri confini emotivi.
Il lavoro, quindi, inizia da sé stessi: imparando a riconoscere i tratti narcisistici altrui, ma anche riflettendo sui propri punti di forza e di vulnerabilità, per non cadere nella trappola del bisogno di approvazione che il narcisista tende a sfruttare. Spirito critico, capacità di valutazione, autoconsapevolezza e attenzione alla nostra autostima sono competenze indispensabili quando si entra in contatto con personalità fortemente narcisistiche.
Comprendere il mondo del narcisista
Il narcisismo può abitare tutte le relazioni, manifestandosi in forme diverse: fragili o contundenti. Per questo, come osserva Vittorio Lingiardi, serve una “bussola psichica” per navigare nei mari insidiosi della stima di sé, tra isole chiamate Insicurezza, Egocentrismo, Rabbia, Invidia e Vergogna.
Per difendersi da un narcisista nel lavoro o nella società, è essenziale comprendere non solo i suoi comportamenti offensivi (bisogno di essere al centro, manipolazione, mancanza di empatia, svalutazione, sadismo, ecc.) ma anche il modo in cui percepisce il mondo e i meccanismi che lo guidano. Dietro la facciata di sicurezza e superiorità, infatti, si nasconde spesso una profonda fragilità. Il bisogno di controllo e la mancanza di empatia sono strategie inconsce di difesa contro sentimenti di vuoto o inadeguatezza.
Capire questo aiuta a “premere i bottoni verdi, non quelli rossi”: a mantenere il distacco emotivo, evitando di reagire impulsivamente alle sue provocazioni. Inutile tentare di convincerlo o renderlo più rispettoso. Come ricorda Freud, il narcisismo è una tappa dello sviluppo umano che, se non integrata, può bloccare la capacità di amare e riconoscere l’altro. Ne risulta una corazza che impedisce non solo di esprimersi, ma anche di ascoltare: la relazione perde simmetria e reciprocità.
L’empatia strategica: la chiave della comunicazione
Affrontare un narcisista richiede una comunicazione calibrata. Behary propone l’uso dell’“empatia strategica”, una forma di ascolto che aiuta a riconoscere le emozioni dell’altro senza farsi travolgere dalle proprie, mantenendo saldi i confini. Dire, ad esempio, “Capisco che per te sia importante sentirti rispettato”, può disinnescare un conflitto senza cedere sul piano dei principi.
Il narcisista “vive di reazioni”: più ci si lascia trascinare dalle emozioni, più si alimenta la sua sensazione di potere. Meglio tacere o allontanarsi piuttosto che cadere nella dinamica distruttiva che sa orchestrare con abilità. Spesso ha imparato, nel tempo, a manipolare e indebolire l’altro: sottrarsi al suo gioco è la migliore difesa.
Quando il narcisismo non è solo un tratto della personalità, ma un vero disturbo, la persona può diventare aggressiva e provocare “rabbia, dolore, confusione, senso di colpa e paura”. La soluzione - scrive Les Carter - è riconoscere il gioco manipolativo e rispondere con fermezza, non con rabbia. Solo così si pongono limiti autorevoli e si evita l’escalation emotiva.
Strategie relazionali nel mondo del lavoro
• Documentare tutto. In ambito lavorativo e associativo è utile mantenere prove scritte, verbali dettagliati, e seguire le procedure ufficiali. La concretezza dei fatti è l’unico antidoto alla distorsione manipolativa e un chiaro segnale di limite.
• Mantenere la propria posizione. Essere assertivi ma pacati: la fermezza, la calma comunicano rispetto per sé e per l’altro. L’autoconsapevolezza è la chiave per non essere sopraffatti.
• Agire con professionalità. Rispondere con autorevolezza e compostezza, evitando scontri diretti che il narcisista potrebbe sfruttare. Reagire emotivamente alle provocazioni significherebbe offrirgli terreno fertile.
• Non condividere informazioni personali. Riconoscere l’inaffidabilità relazionale del narcisista aiuta a evitare di esporsi. Come osserva Umberta Telfener, l’apparente disponibilità del narcisista è spesso una trappola relazionale: una “danza” che solo lui vuole condurre. Occorre imparare a sottrarsi alla sua “tela di ragno”.
Fattori di protezione personale
• Non dare retta alle provocazioni. Le svalutazioni servono al narcisista per mantenere il controllo emotivo. Lingiardi parla di un’“eco del sé” che si nutre delle reazioni dell’altro.
• Rafforzare l’autostima. Coltivare interessi e relazioni sane al di fuori del contesto tossico. Federica Lanza ricorda che “ritrovare il proprio centro significa sottrarsi al bisogno di conferme altrui”.
• Cercare supporto. Confrontarsi con amici e professionisti aiuta a uscire dal senso di isolamento e rafforza la resilienza
• Attuare il “non-contatto”. Quando possibile, ridurre al minimo i contatti. Secondo Carter è funzionale diventare emotivamente neutri per togliere carburante al narcisista.
L’arte di convivere senza perdersi
Convivere con un narcisista non significa accettarne ogni comportamento, ma imparare a interagire senza perdere integrità. Occorre “disarmare il narcisista” non attraverso lo scontro, ma interrompendo il gioco di potere: smettere di reagire per riflettere, rispondere con empatia ma senza sottomissione.
In fondo, convivere con un narcisista è un percorso di crescita personale: imparare a restare empatici senza diventare vittime, comprendere senza giustificare, relazionarsi senza perdersi, valorizzare le sue competenze ed aspetti positivi, ma anche proteggersi dai suoi tratti narcisistici. È una via per trasformare la sopravvivenza in autodeterminazione.
Bibliografia
- Behary, W. T. (2022). Disarmare il narcisista. Sopravvivi all’egocentrico e migliora la tua vita. Milano: Mimesis.
- Carter, L. (2023). Come non farsi rovinare la vita da chi pensa solo a se stesso. Cesena: Tea.
- Freud, S. (1977). Introduzione al narcisismo. Torino: Bollati Boringhieri.
- Lanza, F. (2024). Narcisismo. Il grande dolore. BookSprint edizioni.
- Lingiardi, V. (2021). Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo. Milano: Einaudi.
- Telfener, U. (2019). Ho sposato un Narciso. Roma: Lit Edizioni.
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