Post referendum in Catalogna: quali scenari?
La crisi in Catalogna, può impattare - e come - sullo scenario macroeconomico dell'Eurozona? E sui tuoi investimenti? Una mia riflessione
Il movimento a favore della indipendenza regionale è uno dei principali problemi della Spagna, così come di altri Paesi dell’Europa occidentale, ormai da decenni.
Negli ultimi anni la crisi dell’Eurozona potrebbe aver acuito le tensioni in Catalogna, creando di fatto una vera e propria resistenza aperta verso il governo di Madrid ed alimentando una riluttanza, latente da secoli, di questa regione a condividere la propria ricchezza con il resto del Paese. Questo aspetto però è probabilmente meno preoccupante rispetto alla crescita di partiti di protesta - di estrema destra o estrema sinistra - in tutta Europa. Bisogna riconoscere che l’architettura dell’Eurozona porta i partiti "regionali" indipendentisti a credere o almeno sostenere che l’indipendenza possa essere raggiunta attraverso un mero processo all’interno delle istituzioni sovranazionali esistenti, malgrado tale visione sia in aperto conflitto con i trattati europei.
Notiamo così che mentre l’attuale situazione catalana è ufficialmente considerata dagli altri governi europei come un problema "domestico" spagnolo, qualsiasi progresso della Catalogna verso l’indipendenza potrebbe avere grandi ripercussioni sui Paesi che stanno affrontando movimenti simili.
A scanso di equivoci e "rebus sic stantibus", ritengo l’indipendenza catalana molto improbabile nei prossimi anni.
A priori in tutta l’Eurozona il rischio geopolitico non è cambiato, malgrado l’emergere di pulsioni anti europeiste, soprattutto considerando i risultati delle ultime elezioni tedesche. Tutto questo però non assume ancora il livello di rischio per la sicurezza dell’Eurozona stessa.
Il rischio sistemico, a voler considerare l’Eurozona, è diminuito in maniera considerevole dopo le elezioni olandesi e francesi nel primo semestre, e dunque rimane basso in un orizzonte a breve termine.
Una delle conseguenze più probabili delle recenti elezioni tedesche è che diminuirà l’interesse dei tedeschi verso il rafforzamento delle istituzioni dell’Eurozona, specie nelle questioni che implicano una maggiore condivisione dei rischi. Potremo addirittura ipotizzare che la Germania rimanga molto prudente su questo punto. D’altro canto in Catalogna la situazione potrebbe degenerare nei prossimi giorni e il risultato più probabile rimane una soluzione negoziata senza indipendenza, anche se non si possono escludere elezioni anticipate come conseguenza.
Tutto questo come impatterà sull’Euro?
La situazione catalana non è una minaccia diretta per le istituzioni dell’area euro e non ci si aspettano rilevanti conseguenze economiche, tenuto conto delle piccole dimensioni di questa regione e della ripresa ancora vigorosa in Spagna. Il suo impatto sull’Euro dovrebbe rimanere del tutto marginale. Su un orizzonte di un anno, è lecito aspettarsi un rafforzamento moderato dell’Euro rispetto al dollaro americano, in previsione della forte ripresa nell’Eurozona e delle prossime variazioni al programma di Quantative Easing1 da parte della BCE.
Nel breve periodo, la situazione potrebbe essere funestata dal flusso di notizie anche contraddittorie provenienti dai Mercati USA, inclusi nuovi annunci relativi alle politiche fiscali e monetarie statunitensi, che potrebbero portare ad un rimbalzo temporaneo del dollaro statunitense.
Per quanto riguarda i comparti obbligazionari, in special modo sul fronte delle obbligazioni governative, lo spread tra il titolo spagnolo governativo a dieci anni e il Bund Tedesco è aumentato di circa 20 punti base e di circa 10 punti base rispetto al BTP italiano dopo il recente referendum. Il movimento è stato finora contenuto sia in termini di grandezza che di flusso. Gli investitori nazionali, dopo un alleggerimento estivo, potrebbero rientrare nel corso dell’autunno. È possibile che la volatilità generata dalla crisi catalana sia di breve durata. Il Mercato sconta il fatto che le obbligazioni spagnole possano offrire opportunità in una prospettiva a lungo termine, dato che sembrano ben sostenute dal miglioramento dei fondamentali economici, mentre le obbligazioni della Catalogna non presentano al momento le medesime garanzie, e ancor meno in un’ottica di medio termine.
Rimango come di consueto a disposizione per ogni commento, e per una analisi più dettagliata di come questo scenario può impattare sul tuo portafoglio: contattami!
Negli ultimi anni la crisi dell’Eurozona potrebbe aver acuito le tensioni in Catalogna, creando di fatto una vera e propria resistenza aperta verso il governo di Madrid ed alimentando una riluttanza, latente da secoli, di questa regione a condividere la propria ricchezza con il resto del Paese. Questo aspetto però è probabilmente meno preoccupante rispetto alla crescita di partiti di protesta - di estrema destra o estrema sinistra - in tutta Europa. Bisogna riconoscere che l’architettura dell’Eurozona porta i partiti "regionali" indipendentisti a credere o almeno sostenere che l’indipendenza possa essere raggiunta attraverso un mero processo all’interno delle istituzioni sovranazionali esistenti, malgrado tale visione sia in aperto conflitto con i trattati europei.
Notiamo così che mentre l’attuale situazione catalana è ufficialmente considerata dagli altri governi europei come un problema "domestico" spagnolo, qualsiasi progresso della Catalogna verso l’indipendenza potrebbe avere grandi ripercussioni sui Paesi che stanno affrontando movimenti simili.
A scanso di equivoci e "rebus sic stantibus", ritengo l’indipendenza catalana molto improbabile nei prossimi anni.
A priori in tutta l’Eurozona il rischio geopolitico non è cambiato, malgrado l’emergere di pulsioni anti europeiste, soprattutto considerando i risultati delle ultime elezioni tedesche. Tutto questo però non assume ancora il livello di rischio per la sicurezza dell’Eurozona stessa.
Il rischio sistemico, a voler considerare l’Eurozona, è diminuito in maniera considerevole dopo le elezioni olandesi e francesi nel primo semestre, e dunque rimane basso in un orizzonte a breve termine.
Una delle conseguenze più probabili delle recenti elezioni tedesche è che diminuirà l’interesse dei tedeschi verso il rafforzamento delle istituzioni dell’Eurozona, specie nelle questioni che implicano una maggiore condivisione dei rischi. Potremo addirittura ipotizzare che la Germania rimanga molto prudente su questo punto. D’altro canto in Catalogna la situazione potrebbe degenerare nei prossimi giorni e il risultato più probabile rimane una soluzione negoziata senza indipendenza, anche se non si possono escludere elezioni anticipate come conseguenza.
Tutto questo come impatterà sull’Euro?
La situazione catalana non è una minaccia diretta per le istituzioni dell’area euro e non ci si aspettano rilevanti conseguenze economiche, tenuto conto delle piccole dimensioni di questa regione e della ripresa ancora vigorosa in Spagna. Il suo impatto sull’Euro dovrebbe rimanere del tutto marginale. Su un orizzonte di un anno, è lecito aspettarsi un rafforzamento moderato dell’Euro rispetto al dollaro americano, in previsione della forte ripresa nell’Eurozona e delle prossime variazioni al programma di Quantative Easing1 da parte della BCE.
Nel breve periodo, la situazione potrebbe essere funestata dal flusso di notizie anche contraddittorie provenienti dai Mercati USA, inclusi nuovi annunci relativi alle politiche fiscali e monetarie statunitensi, che potrebbero portare ad un rimbalzo temporaneo del dollaro statunitense.
Per quanto riguarda i comparti obbligazionari, in special modo sul fronte delle obbligazioni governative, lo spread tra il titolo spagnolo governativo a dieci anni e il Bund Tedesco è aumentato di circa 20 punti base e di circa 10 punti base rispetto al BTP italiano dopo il recente referendum. Il movimento è stato finora contenuto sia in termini di grandezza che di flusso. Gli investitori nazionali, dopo un alleggerimento estivo, potrebbero rientrare nel corso dell’autunno. È possibile che la volatilità generata dalla crisi catalana sia di breve durata. Il Mercato sconta il fatto che le obbligazioni spagnole possano offrire opportunità in una prospettiva a lungo termine, dato che sembrano ben sostenute dal miglioramento dei fondamentali economici, mentre le obbligazioni della Catalogna non presentano al momento le medesime garanzie, e ancor meno in un’ottica di medio termine.
Rimango come di consueto a disposizione per ogni commento, e per una analisi più dettagliata di come questo scenario può impattare sul tuo portafoglio: contattami!
Articolo del: