Privacy 2018: manca il decreto di coordinamento


Il Regolamento UE 679/2016 entrerà in vigore il prossimo 25 maggio, ma mancano ancora dei punti da approvare
Privacy 2018: manca il decreto di coordinamento
Il Regolamento dell’Unione Europea 679/2016, che ha dato realtà al c.d. General Data Protection Regulation (GDPR) e che entrerà in vigore, senza proroghe, il prossimo 25 maggio rappresenta una novità, nella disciplina del trattamento di dati riferiti alle persone fisiche, che sta creando notevoli difficoltà interpretative e di attuazione. Diventerà applicativo il 25 maggio 2018 ed entro il 21 maggio dovrà essere approvato in via definitiva il decreto legislativo di coordinamento con la normativa privacy in vigore. Tale decreto è stato approvato in prima lettura il 21 marzo 2018 dal Consiglio dei Ministri e da allora ha subito modifiche e ritocchi, tra cui il parziale ripristino delle sanzioni penali, che nel testo approvato non erano presenti. Infatti il forte inasprimento delle sanzioni amministrative contenute nel testo europeo, approvato il 24 maggio 2016 e attuativo dal 25 maggio 2018, avevano eliminato le sanzioni penali. Come chiarito dallo stesso Garante per la Privacy non è possibile procedere a proroghe in quanto non sono tecnicamente in potere delle singole Autorithy della riservatezza, perciò il 25 maggio il nuovo regolamento entrerà in vigore portando con se tutte le criticità del mancato coordinamento. Il maggior cambiamento contenuto nel GDPR riguarda l’accountability, o "responsabilizzazione" di titolari e responsabili cioè "l’adozione di comportamenti attivi che dimostrino la concreta adozione di misure finalizzate alla corretta applicazione del regolamento privacy". Tutti i titolari e i responsabili di trattamento, devono tenere un registro delle operazioni di trattamento tranne gli organismi con meno di 250 dipendenti che non effettuano trattamenti a rischio. Anche la designazione di un "responsabile della protezione dati" (RPD, ovvero DPO se si utilizza l’acronimo inglese: Data Protection Officer) riflette l’approccio responsabilizzante che è proprio del regolamento essendo finalizzata a facilitare l’attuazione del regolamento da parte del titolare/responsabile.

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di Studio Molinaro

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