Progettare il welfare aziendale le basi
Come si progetta un piano di welfare aziendale? Primo di una serie di articoli dedicati, oggi partiamo dai fondamentali
La mia nuova rubrica settimanale dedicata al mondo del welfare aziendale, in cui intendo percorrere insieme a te, le tappe fondamentali per la progettazione e la messa in campo delle migliori strategie che mettano in condizione l'imprenditore di poter recuperare quella competitività persa in questi anni.
Oggi andrò ad esplorare i principi fondamentali che dovrai tenere sempre a mente in ogni fase di sviluppo del tuo personale progetto di welfare.
- Anzitutto cos'è il welfare aziendale
Il welfare è un qualcosa di trasversale, che va a toccare tutti gli aspetti di quello che chiamiamo fare impresa.
Approcciarsi al welfare con l’idea di diventare più competitivi significa rivedere tutta la capacità di comunicazione e relazionale dell’impresa.
Welfare significa occuparsi dei reali bisogni dei clienti offrendo prodotti che siano in linea con la massima qualità possibile richiesta nonché con la massima puntualità e precisione nella gestione del cliente.
Significa avere un rapporto corretto con i propri fornitori così da ottenere il miglior trattamento possibile, significa produrre rispettando l’ambiente, creare un ambiente di lavoro che sia il più vivibile e sicuro possibile, significa preoccuparsi del benessere complessivo di chi lavora con te, in modo che i lavoratori siano soddisfatti sia da un punto di vista psicologico che remunerativo, significa occuparsi anche delle famiglie di chi lavora con noi, bisogna porre attenzione anche alle diversità non solo quelle di genere, ma anche diversità etniche e religiose.
Bisogna porre attenzione anche all’aging, quel fenomeno importante che è l’invecchiamento della popolazione lavoratrice, significa ripensare al meccanismo dei ricambi generazionali, monitorare costantemente i progressi e significa infine, strutturare un piano di comunicazione interno che sia in grado di diffondere una cultura del welfare fra il personale, ma anche esterno, per espandere anche sul territorio e verso i clienti i valori aziendali per rafforzare il proprio brand.
- Comprendere i bisogni
Cosa determina soddisfazione?
Cosa non la determina?
Quali sono i bisogni a cui si deve dare priorità?
Una risposta possibile si potrebbe cercare nella piramide di Maslow, il quale disegnò la piramide dei bisogni pensando all’uomo in generale, analizzando il rapporto fra bisogno e motivazione e definendo come motivazione l’insieme dei fattori che troviamo alla base del comportamento.
- La cultura di impresa
Trattare i lavoratori nel modo in cui vengono trattati i clienti, e viceversa, stabilire ad esempio il livello qualitativo che si vuole applicare ai propri prodotti ai beni od ai servizi che si intendono vendere.
Il welfare deve diventare parte integrante del piano strategico di qualsiasi azienda, non è più un oggetto sperimentale e nessuna azienda grande o piccola può far finta che non esista.
Se si desidera portare a casa risultati concreti, ma soprattutto stabili e continuativi nel tempo, in termini di produttività di vendita, di fidelizzazione al brand, occorre porsi 3 obiettivi principali:
Attrarre
Attrarre i migliori talenti possibili a qualsivoglia livello, dal manager al fattorino, intesi come le persone più utili con le migliori competenze possibili per la produzione, l'organizzazione e la vendita.
Motivare:
Coinvolgere le persone che lavorano nell’azienda, fare gruppo, stimolare il dialogo, la formazione continua, stimolare la crescita e la realizzazione personale.
Mantenere:
Mettere in campo tutte le strategie possibili per non farsi scappare i talenti, persone a cui si è dedicata tanta attenzione, che hanno acquisito competenze specifiche, sovente non distribuite dal sistema scolastico, mantenerle in azienda il più a lungo possibile. Il lungo periodo sarà per l'imprenditore la strategia di successo.
Il welfare aziendale come vedi è un concetto che va a toccare tutti gli aspetti del fare impresa e rappresenta per l'imprenditore la soluzione di lungo periodo per recuperare la perdita di competitività.
Ora però dimmi la tua, hai già pensato ad un piano di welfare nella tua impresa?
Oggi andrò ad esplorare i principi fondamentali che dovrai tenere sempre a mente in ogni fase di sviluppo del tuo personale progetto di welfare.
- Anzitutto cos'è il welfare aziendale
Il welfare è un qualcosa di trasversale, che va a toccare tutti gli aspetti di quello che chiamiamo fare impresa.
Approcciarsi al welfare con l’idea di diventare più competitivi significa rivedere tutta la capacità di comunicazione e relazionale dell’impresa.
Welfare significa occuparsi dei reali bisogni dei clienti offrendo prodotti che siano in linea con la massima qualità possibile richiesta nonché con la massima puntualità e precisione nella gestione del cliente.
Significa avere un rapporto corretto con i propri fornitori così da ottenere il miglior trattamento possibile, significa produrre rispettando l’ambiente, creare un ambiente di lavoro che sia il più vivibile e sicuro possibile, significa preoccuparsi del benessere complessivo di chi lavora con te, in modo che i lavoratori siano soddisfatti sia da un punto di vista psicologico che remunerativo, significa occuparsi anche delle famiglie di chi lavora con noi, bisogna porre attenzione anche alle diversità non solo quelle di genere, ma anche diversità etniche e religiose.
Bisogna porre attenzione anche all’aging, quel fenomeno importante che è l’invecchiamento della popolazione lavoratrice, significa ripensare al meccanismo dei ricambi generazionali, monitorare costantemente i progressi e significa infine, strutturare un piano di comunicazione interno che sia in grado di diffondere una cultura del welfare fra il personale, ma anche esterno, per espandere anche sul territorio e verso i clienti i valori aziendali per rafforzare il proprio brand.
- Comprendere i bisogni
Cosa determina soddisfazione?
Cosa non la determina?
Quali sono i bisogni a cui si deve dare priorità?
Una risposta possibile si potrebbe cercare nella piramide di Maslow, il quale disegnò la piramide dei bisogni pensando all’uomo in generale, analizzando il rapporto fra bisogno e motivazione e definendo come motivazione l’insieme dei fattori che troviamo alla base del comportamento.
- La cultura di impresa
Trattare i lavoratori nel modo in cui vengono trattati i clienti, e viceversa, stabilire ad esempio il livello qualitativo che si vuole applicare ai propri prodotti ai beni od ai servizi che si intendono vendere.
Il welfare deve diventare parte integrante del piano strategico di qualsiasi azienda, non è più un oggetto sperimentale e nessuna azienda grande o piccola può far finta che non esista.
Se si desidera portare a casa risultati concreti, ma soprattutto stabili e continuativi nel tempo, in termini di produttività di vendita, di fidelizzazione al brand, occorre porsi 3 obiettivi principali:
Attrarre
Attrarre i migliori talenti possibili a qualsivoglia livello, dal manager al fattorino, intesi come le persone più utili con le migliori competenze possibili per la produzione, l'organizzazione e la vendita.
Motivare:
Coinvolgere le persone che lavorano nell’azienda, fare gruppo, stimolare il dialogo, la formazione continua, stimolare la crescita e la realizzazione personale.
Mantenere:
Mettere in campo tutte le strategie possibili per non farsi scappare i talenti, persone a cui si è dedicata tanta attenzione, che hanno acquisito competenze specifiche, sovente non distribuite dal sistema scolastico, mantenerle in azienda il più a lungo possibile. Il lungo periodo sarà per l'imprenditore la strategia di successo.
Il welfare aziendale come vedi è un concetto che va a toccare tutti gli aspetti del fare impresa e rappresenta per l'imprenditore la soluzione di lungo periodo per recuperare la perdita di competitività.
Ora però dimmi la tua, hai già pensato ad un piano di welfare nella tua impresa?
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