Progettare l’impianto elettrico
Come progettare da soli l’impianto elettrico del proprio appartamento
Tra le molte questioni alle quali pensare quando ci si imbarca in una ristrutturazione rimane sempre un po’ in disparte il discorso dell’impianto elettrico.
Che, in realtà, per la buona riuscita di un progetto, è fondamentale.
Una volta definito il progetto di massima è bene infatti concentrarsi subito sulla futura disposizione degli arredi.
E se non avete richiesto al vostro architetto di occuparsene, allora dovrete pensarci voi.
Io consiglio sempre di iniziare a farsi un’idea il più presto possibile, perché la posizione dove andrà il letto, o la parete attrezzata con la tv, o l’angolo studio, definiscono la posizione dei punti luce, delle prese di servizio e degli interruttori.
Se non avrete fatto questo lavoro preliminare, vi troverete in difficoltà quando l’impresa vi chiederà (se vi va bene) di tracciare insieme l’impianto, o nel peggiore dei casi farà di testa sua.
Una volta definito e schematizzato sulla planimetria l’impianto, chiederete al capocantiere di incontrarvi per tracciare direttamente in loco tutti i punti.
Infine, mentre vengono realizzate e prima che vengano chiuse le tracce, fate un rilievo fotografico completo, indicando in una planimetria i punti di presa delle foto. Questo lavoro vi sarà utilissimo negli anni perché, ogni qualvolta dovrete forare una parete,ad esempio per posizionare delle mensole, potrete controllare dove passano gli impianti sottotraccia.
E’ bene inoltre farsi consigliare da chi è più esperto di voi per decidere la tipologia dei corpi illuminanti, per farvi guidare tra quelli che producono una luce puntuale o diffusa, una luce più calda o più fredda, e per definire la potenza necessaria stanza per stanza.
Naturalmente se vi affiderete ad un architetto, tutto questo lavoro lo farà lui per voi.
Che, in realtà, per la buona riuscita di un progetto, è fondamentale.
Una volta definito il progetto di massima è bene infatti concentrarsi subito sulla futura disposizione degli arredi.
E se non avete richiesto al vostro architetto di occuparsene, allora dovrete pensarci voi.
Io consiglio sempre di iniziare a farsi un’idea il più presto possibile, perché la posizione dove andrà il letto, o la parete attrezzata con la tv, o l’angolo studio, definiscono la posizione dei punti luce, delle prese di servizio e degli interruttori.
Se non avrete fatto questo lavoro preliminare, vi troverete in difficoltà quando l’impresa vi chiederà (se vi va bene) di tracciare insieme l’impianto, o nel peggiore dei casi farà di testa sua.
Una volta definito e schematizzato sulla planimetria l’impianto, chiederete al capocantiere di incontrarvi per tracciare direttamente in loco tutti i punti.
Infine, mentre vengono realizzate e prima che vengano chiuse le tracce, fate un rilievo fotografico completo, indicando in una planimetria i punti di presa delle foto. Questo lavoro vi sarà utilissimo negli anni perché, ogni qualvolta dovrete forare una parete,ad esempio per posizionare delle mensole, potrete controllare dove passano gli impianti sottotraccia.
E’ bene inoltre farsi consigliare da chi è più esperto di voi per decidere la tipologia dei corpi illuminanti, per farvi guidare tra quelli che producono una luce puntuale o diffusa, una luce più calda o più fredda, e per definire la potenza necessaria stanza per stanza.
Naturalmente se vi affiderete ad un architetto, tutto questo lavoro lo farà lui per voi.
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