Protezione del patrimonio, questa sconosciuta!


Quando supereremo la cronica mancanza di pianificazione e l'assenza della gestione dei rischi?
Protezione del patrimonio, questa sconosciuta!

 

Parole come “assicurarsi”,” pianificare”,” tutelare la propria famiglia e il proprio patrimonio”, “progettare il futuro” sembrano non appartenere troppo al vocabolario degli italiani e, tanto meno, alle loro azioni.

 

Gli italiani infatti non pianificano, non tutelano adeguatamente la propria famiglia, non progettano il futuro.

 

Gli Italiani sono notoriamente anche refrattari ad assicurarsi anche perché, tralasciando altre considerazioni, non hanno la percezione del bisogno assicurativo. Così facendo però, al verificarsi di eventi rilevanti, si espongono a possibili pesanti conseguenze. Tali eventi, per quanto straordinari, sono reali e terribilmente concreti, ma, e questa è la “bella notizia”, anche prevedibili e gestibili.

 

Da una recente indagine risulta che la maggior parte degli intervistati riescono a stimare quasi correttamente il rischio di furti e rapine. Del tutto sottostimati invece gli altri rischi. Infatti, per fare qualche esempio, vengono quasi dimenticati i rischi di possibili incidenti gravi in auto, quello di infortuni/invalidità sul lavoro (e al di fuori da esso), la responsabilità civile verso terzi, i “rischi” di lunga vita, etc.

 

Solo il 16% delle famiglie italiane (Fonte IVASS) detiene prodotti assicurativi “ramo danni” (esclusa la copertura della RC auto, obbligatoria). Per un banalissimo confronto è sufficiente rapportarsi a Paesi come Francia, Olanda o Gran Bretagna, dove invece la percentuale delle famiglie che detiene coperture assicurative è vicina al 40%.

 

Questa italica sottostima dei rischi porta con sé, inevitabilmente, la mancanza di idonee coperture assicurative che potrebbero risolvere problemi anche gravi in cui, purtroppo, possiamo incorrere.

Fortunatamente le soluzioni esistono, eccome!

 

Queste sono eventualità che ogni capo famiglia dovrebbe contemplare affinchè i propri congiunti non debbano trovarsi in gravi situazioni, con inevitabili e pesanti ripercussioni economiche.

A questo proposito riporto quanto, tempo addietro, mi è stato riferito in merito ad una situazione particolarmente grave verificatasi in una famiglia del nord Italia.

Questa la ricostruzione.

Vi è un capo famiglia, stimato imprenditore (come decine di migliaia in Italia).

Da lui dipende economicamente l’intera famiglia, in quanto unico percettore di reddito derivante dall’attività imprenditoriale.

Da lui dipende la sorte di circa venti famiglie della zona, in quanto lavoratori presso la sua azienda (per non parlare dell’indotto).

Da lui dipende l’esistenza dell’azienda stessa, da lui creata, da lui condotta e totalmente “dipendente” dalla sua creatività e capacità imprenditoriale.

 

Ebbene, in un tragico giorno, causa un grave incidente stradale, l’imprenditore muore.

Nessuna assicurazione sulla vita, nessuna pianificazione patrimoniale, nessuna organizzazione di un passaggio generazionale in azienda o una ben che minima progettazione del “passaggio del testimone” ad uno dei suoi piu’ fidati collaboratori.

  Niente di niente!

Facile immaginare le conseguenze per la sua famiglia.

Evidentemente, ad essa, oltre alla tragica mancanza del congiunto, venne a mancare, da subito, il reddito che in passato proveniva dall’azienda. Certo ereditarono uno stabilimento, da quel momento però di fatto inservibile e poco appetibile sul mercato, peraltro gravato da mutui aziendali (pure quelli ereditati).

I problemi finanziari non tardarono a manifestarsi.

Non migliore sorte ebbero i dipendenti (e le loro famiglie) di quell’azienda che, inevitabilmente, persero il lavoro.

Un’unica beffarda conseguenza per i famigliari: da quell’incidente “guadagnarono” una nuova lussuosa auto! Quella stessa, amata, auto che il capofamiglia aveva pensato bene di assicurare con una polizza kasko e che, pertanto, venne rimborsata.

Magra consolazione: auto nuova, ma una famiglia distrutta, anche economicamente.

La morale di tutto cio’ è che troppo spesso ci limitiamo a valutare (e assicurare) possibili “piccoli” inconvenienti, ad essere previdenti per questi, ma non preoccuparci per le cose veramente fondamentali, quelle che possono cambiare e stravolgere la vita.

 

Allora permettetemi di invitarvi a fare una riflessione.

Non sarebbe forse utile che ciascuno di noi si prendesse un po’ di tempo per analizzare la propria situazione?

Non varrebbe forse la pena pensare al bene della propria famiglia sotto un’angolazione nuova?

Fare questo significa essere piu’ responsabili e meno fatalisti, piu’ lungimiranti e meno concentrati sull’oggi.

Significa anche avere piu’ attenzione alla protezione delle proprie ricchezze e non solo a come allocare i propri risparmi.

 

Il momento di farlo è ora!     Per il bene della nostra famiglia e nostro.

Cio’ indipendentemente dall’essere un imprenditore, un operaio, un professionista, etc.

Ogni famiglia va tutelata: secondo le proprie possibilità, secondo le proprie esigenze.

 

Per fare questo può essere opportuno farsi aiutare da professionisti preparati che sono in grado di dare utili suggerimenti e, osservando dall’esterno, riescono a:

- identificare possibili rischi latenti,

- valutare correttamente il rischio legato alla mancanza o insufficienza di adeguate coperture assicurative (situazione riscontrabile in pressochè ogni famiglia),

- suggerire possibili accorgimenti in ottica di pianificazione patrimoniale e di salvaguardia del “capitale umano” (di quest’ultimo aspetto vi parlerò in una prossima occasione).

 

A presto.

 

 

          “E’ probabile che le cose improbabili accadano”, Aristotele

Articolo del:


di Michele Passarini

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