Punizione si o no?


Questo breve articolo vuole essere una riflessione per tutti coloro che si confrontano con il dilemma se punire o meno il proprio bambino
Punizione si o no?
Un dilemma che spesso i genitori si trovano a dover affrontare è quello se punire o meno il proprio bambino.
Le punizioni sono efficaci se promuovono lo sviluppo. Quelle che terrorizzano il bambino o lo costringono alla sottomissione non sono utili.
Che cosa rende sicuro un bambino?
E' il sapere che i genitori si danno da fare per lui, gli dedicano del tempo e sono pronti ad affrontare conflitti per il suo bene.
Un aspetto importante della punizione è che deve essere rivolta in primis al bambino e non a voi.
Molte volte durante i colloqui con i genitori mi è stata spesso rivolta la seguente domanda: "Dottoressa quale atteggiamento devo avere nel punire mio figlio?".
Il genitore dovrebbe assumere un atteggiamento fermo in relazione alla posizione assunta. Dovrebbe parlare con il bambino con un tono di voce adeguato senza urlare.
La punizione dovrebbe essere preceduta, la prima volta, da un avvertimento; successivamente il vostro bambino non avrà bisogno di essere minacciato che verrà punito. Va applicata subito così il bambino apprenderà che c'è un nesso tra causa e effetto.
Spiegate, brevemente. il perché della punizione. Il genitore non deve cedere alle lamentele del bambino.
Di regola, la punizione dovrebbe essere breve. Ad esempio, se avete tolto un gioco, restituitelo dopo uno o due giorni, non andate oltre, perchè le punizioni troppo severe non vengono comprese e il bambino rischierà di fare confusione.
Fate seguire al castigo un atteggiamento di fiducia e di amore, non tenete il broncio e non pretendete da lui delle scuse per quello che ha fatto.
Se il comportamento di vostro figlio peggiora di fronte a una punizione non dovete preoccuparvi perché vi sta mettendo alla prova. Questa situazione potrebbe durare due o tre giorni. Il genitore non si deve scoraggiare perché sta aiutando il vostro bambino a crescere.
Questo breve scritto vuole essere una linea guida per quei genitori che si trovano a dover affrontare questo problema.

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di Dott.ssa Lina Robertiello

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