Buco dell'ozono: può la finanza contribuire a risolvere il problema?

In continuità con gli articoli precedenti dove venivano svolte alcune riflessioni sulla necessità di pianificare (https://www.prontoprofessionista.it/articoli/protezione-del-patrimonio-questa-sconosciuta.html) e di salvaguardare il proprio capitale umano (https://www.prontoprofessionista.it/articoli/il-capitale-umano-cose-quanto-vale.html), desidero considerare un altro aspetto, altrettanto importante, che ognuno di noi, dovrebbe avere presente ogni giorno, direi ogni momento: la salvaguardia dell'ambiente in cui vive e, per estensione, la salvaguardia del pianeta.
Anche questo è pianificare il proprio futuro, il proprio benessere. Non di meno quello dei propri figli e nipoti.
A tutti i livelli, politici ed istituzionali e nell’opinione pubblica, sono noti i disastri ambientali e climatici a cui siamo sottoposti.
La necessità di salvaguardare il pianeta è ormai un dato incontrovertibile.
Proteggere il proprio habitat, ognuno per la propria parte, rende inevitabilmente migliore e più vivibile l'intero pianeta e la nostra vita.
La logica del "ognuno faccia la propria parte" è l'unica percorribile e la sola destinata al successo.
Ancora troppe persone, purtroppo, ritengono che debba essere qualcun altro ad occuparsene.
Quante volte abbiamo sentito affermazioni del tipo: " lo stato dovrebbe… “, "la società dovrebbe…", “ la scuola dovrebbe…”, dimenticando però che lo stato, la società, siamo noi.
E allora cominciamo, per meglio dire, ricominciamo dall’ “io”, dal “noi”, dando l'esempio e quindi un contributo alla “causa”.
I modi sono tanti, alcuni più efficaci altri meno, sicuramente tutti importanti e utili a cominciare dagli atti piu’ semplici, siano essi quelli di non sprecare acqua potabile oppure quello di effettuare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, oppure ancora quella di non utilizzare troppi prodotti di plastica monouso.
I comportamenti virtuosi di ciascuno sono essenziali, qualsiasi essi siano.
Tutte queste azioni, certamente molto importanti ma non sufficienti, andrebbero accompagnate da altri comportamenti virtuosi, spesso già consolidati in molti paesi stranieri, specialmente del nord Europa.
In Italia invece non hanno ancora assunto dimensioni sufficienti, ma proprio per questo può essere utile parlarne.
Occorre quindi sensibilizzare l'opinione pubblica in modo piu’ pressante ed efficace, utilizzando tutti gli strumenti possibili e di maggiore impatto.
Tra questi vorrei proporvene uno, forse non ancora molto diffuso, ma certamente ad alto potenziale.
Si tratta di esercitare il potere derivante da una giusta allocazione ed indirizzo dei nostri risparmi!
Mi spiego meglio.
Forse non ci siamo mai soffermati abbastanza a pensare come vengono impiegati i nostri risparmi.
Potremmo mai essere contenti di sapere che i nostri investimenti finanziari sono utilizzati per finanziare aziende che inquinano con i loro processi produttivi?
Quale soddisfazione potremmo mai trarre nel conoscere che le aziende su cui investiamo realizzano prodotti indirettamente dannosi per la salute o per l'ambiente?
Ecco allora che i risparmiatori, indirizzando adeguatamente le loro risorse, hanno la possibilità di contribuire a migliorare le cose prevenendo possibili sprechi, abusi, emissioni tossiche nell'atmosfera, cattiva gestione del bene pubblico.
In definitiva quindi i risparmiatori possono, con le loro scelte finanziarie, contribuire indirettamente a salvaguardare l'ambiente.
Gli strumenti ci sono, sono sufficientemente collaudati, sono efficacemente controllati da enti preposti e soprattutto rientrano ormai in un contesto assolutamente favorevole allo sviluppo di queste tematiche la cui importanza è ormai sancita da numerosissime direttive politiche a tutti i livelli.
Da parte delle Nazioni Unite, ad esempio, è stato stilato un programma che prevede, nei prossimi anni, il raggiungimento di obiettivi ben precisi per uno sviluppo sostenibile.
Tali principi sono stati e saranno di ispirazione per programmi pubblici e politiche economiche e sociali volte al raggiungimento di tali obiettivi.
In questi anni infatti si sono susseguiti accordi internazionali, direttive comunitarie, normative nazionali e private, tutte indirizzate a questi temi.
Forse possiamo solo immaginare quanto potente può essere la Finanza (non a caso uso la lettera maiuscola), se ben indirizzata.
Purtroppo la finanza (minuscola) viene più ricordata e biasimata, giustamente, quando è fonte di scandalo, di corruzione o di crack che coinvolgono spesso sfortunati risparmiatori.
Gli esempi non mancano di certo!
La Finanza (maiuscola) può essere però anche fonte di progresso e di benessere quando è attenta alle esigenze delle persone, delle famiglie, delle imprese, quando contribuisce ad un sano sviluppo economico della collettività.
Vi sono case di investimento ed i loro gestori che cercano di imprimere una direzione virtuosa fornendo i loro capitali (i risparmi dei clienti) a favore di quelle aziende che contribuiscono alla sostenibilità del pianeta e tenendo lontano il capitale da quelle società che invece lo danneggiano.
Si tratta indirettamente di un’opera di convinzione molto particolare a cui, a lungo andare, nessuno potrà sottrarsi se vorrà accedere al mercato dei capitali e non venirne pertanto brutalmente escluso.
Da qualche tempo ormai la Finanza è chiamata a svolgere un compito sociale, quello di indirizzare le risorse verso quelle aziende e quegli imprenditori virtuosi e lungimiranti che si preoccupano di realizzare, giustamente, un profitto ma allo stesso tempo sono attenti al fatto che cio’ non deve essere realizzato a scapito dei consumatori e della collettività.
Gli strumenti e le metodologie che possono essere utilizzati dal “mondo finanziario” sono varie.
In questa occasione mi limito a citare alcuni degli approcci possibili. Si puo' parlare infatti di investimenti socialmente responsabili (S. R. I.) , di investimenti E.S.G, di investimento ad “impatto”, etc.
Prossimamente vi parlerò piu’ nel dettaglio di come la Finanza agisce in questa direzione, e come noi possiamo assecondarla, ognuno esercitando la propria preferenza o attitudine, semplicemente avendo cura di indirizzare le proprie risorse verso quei consulenti, quelle isutuzioni finanziarie, quelle realtà economiche attente alla preservazione dell'ambiente, o ad una migliore eticità, o portatrici di politiche economiche ed industriali attente al benessere della comunità a cui appartengono e, in ultima analisi, al benessere di ognuno di noi.
Fortunatamente, sondaggi alla mano, le nuove generazioni risultano piu’ attente al tema ma, ad oggi, sono le generazioni piu’ mature a disporre di ingenti capitali che, però, se ben indirizzati, potranno creare una svolta favorevole.
Occorre quindi combinare i valori personali e la maggiore sensibilità nei riguardi dell’ambiente e della sostenibilità da parte delle ultime generazioni con i capitali e i mezzi finanziari delle generazioni più vecchie, il tutto “condito” con gli strumenti di investimento messi a disposizione dalle società finanziarie piu’ competenti e preparate in materia.
A presto con ulteriori approfondimenti
Auguri di Buon NATALE e Felice Anno Nuovo.
Michele Passarini
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'Il controllo sulle grandi cose, si ottiene imparando a gestire le piccole.' |
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