Qual è il problema di tutti i problemi?
L'intera vita è segnata da una serie continua di problemi che necessitano una soluzione.
Molti problemi sono di carattere personale, altri investono la famiglia, altri ancora il paese in cui viviamo ed infine altri riguardano l’umanità intera. I problemi personali coinvolgono la sfera del nostro io e dobbiamo affrontarli da soli.
Ma cos'è effettivamente un problema?
Diciamo che è una situazione in cui ci troviamo e in cui dobbiamo considerare le risorse a nostra disposizione per poterla superare e risolvere. Ci sono problemi che siamo costretti a risolvere perché di vitale importanza, almeno per noi, altri invece che semplicemente ci interessano e che vogliamo risolvere anche se non sono indispensabili alla nostra sopravvivenza, ma ci condizionano.
Sono "problemi" tutte le situazioni negative in cui veniamo coinvolti: per esempio avere fame o sete, sentirsi in pericolo, non essere in salute, sentirsi soli, non avere soldi per soddisfare i nostri desideri. I problemi a livello familiare possono coinvolgere i rapporti pratici, sentimentali con gli altri della famiglia.
I problemi sociali possono essere moltissimi e riguardare la sicurezza, il nostro modo di vivere la vita, le minacce alla propria libertà o l'assenza di libertà, l'idea di subire un danno o un incidente che ci provoca dolore fisico, un ambiente inospitale, ecc. Infatti, per eliminare il dolore non è sufficiente prendere un semplice antidolorifico perché non elimina la causa, dall’altro lato curare il sintomo senza capire il perché non ci porta alla soluzione della questione di partenza.
Per individuare la fonte principale del problema si deve fare una analisi profonda e completa. Ma attuare questo proposito richiede un enorme dispendio di energie e cioè formazione per acquisire le competenze necessarie, una accurata valutazione finale in modo tale da inquadrare il problema in maniera precisa e formulare una soluzione fattibile e adeguata.
Spesso noi affrontiamo le vicende che viviamo con la mentalità sbagliata e non riusciamo a seguire i vari passi necessari per affrontare e risolvere i problemi. Questo capita verso i grandi problemi che coinvolgono noi personalmente, ma anche tutti gli esseri umani. Consideriamo, per esempio, il problema sociale che stiamo attraversando.
La causa primaria della difficile situazione economica in molti Paesi non è dovuta a Conte, perché con o senza il suo governo il problema principale rimarrebbe, dato che esula e di molto, dai suoi limitati poteri. Non è la Merkel, per lo stesso motivo, tantomeno il PIL o l’assenza di una crescita...
Ovvero nessuna delle cose appena citate è la causa primaria di tutti i problemi che la razza umana sta attraversando e quindi che anche noi italiani stiamo subendo.
Il vero problema è che nella nostra società, entrata nel terzo millennio, la struttura è ancora fondamentalmente basata sul SISTEMA MONETARIO, che è in vigore da millenni, ma che condiziona la nostra vita in maniera globale solo negli ultimi decenni, a causa dell'enorme potere che gli abbiamo concesso.
Questo è la causa primaria dalla quale si diramano, in modo autonomo e diverso, tutti gli altri problemi che ci affliggono quotidianamente. Ma evitare la questione provocherà solo un ulteriore decadimento, trionferanno le ingiustizie, il divario tra ricchi e poveri sarà ancora più accentuato, riusciremo solo a dissipare le risorse dell'intero pianeta.
Siccome nessuno riesce ad affrontare la questione in questi termini, salvo un gruppo ancora ristretto di persone, è evidente che il nostro futuro non dà alcuna speranza di miglioramento, se non diffondiamo un pensiero che ci aiuti ad aprire gli occhi e visualizzare la meta finale, cioè la nostra serenità e felicità. Una società basata sul vil denaro provoca situazioni fuori controllo; la storia dell’umanità è costellata della perenne differenza tra le classi più abbienti e quelle dei poveri perché i soldi ci condizionano talmente tanto che ci ha reso suoi schiavi ed abbiamo fatto sì che pochi individui potessero gestire il suo potere ricattatorio e speculativo.
Il sopravvento della tecnologia applicata ai processi produttivi automatizzati, hanno soppiantato il lavoro umano. L'espansione dei posti di lavoro è terminata e andrà sempre più riducendosi, in tutto il mondo. Un contadino oggi lavora la terra ma un tecnico specializzato gestisce una catena produttiva che sostituisce 1000 operai. Ma il denaro causa molte altre reazioni negative. Nessun governo ha la forza, né tantomeno la voglia, di arrestare processi come la speculazione finanziaria, la produzione di armi, lo sfruttamento dei giacimenti fino al loro completo prosciugarsi, la deforestazione, gli scempi della pesca. I grandi poteri mondiali, le multinazionali hanno la volontà di tenerci sotto il loro giogo, perché solo così il loro manipolarci può continuare a controllarci.
La leva del denaro è lo strumento più forte che ha reso l'umanità schiava. Ma gli uomini devono avere la forza di cambiare rotta e imporre un sistema sociale completamente diverso e non più basato sul denaro. Dobbiamo alzare la testa e cercare di liberarci da questa oppressione ma senza rinunciare alla nostra felicità, anzi, lottando per poter migliorare le nostre vite. Una soluzione di questo genere non era auspicabile prima che la tecnologia irrompesse nelle nostre vite. È da pochi anni che si è aperta una alternativa percorribile e realizzabile. Noi dobbiamo sostituire l'elemento più importante della nostra vita, una montagna di carta straccia, con l'ammontare reale di risorse mondiali disponibili per l'umanità.
Tutte le risorse possono essere gestite ed utilizzate in modo scientifico e tecnologico ed essere disponibili in egual misura per essere distribuite a tutti i cittadini del mondo. Oggi si può fare. Oggi si DEVE fare! Oggi grazie all’enorme progresso tecnologico siamo in grado di risolvere il problema dell'inquinamento, siamo in grado di produrre beni che durano, di ottima fattura ma vengono sostituiti con quelli che invece hanno una durata limitata, per la smania del profitto. Oggi siamo in grado di sfamare miliardi di individui, che hanno tutti gli stessi diritti e la stessa dignità, possiamo produrre tutta l'energia che ci serve, ricavandola da fonti rinnovabili e lasciare al petrolio un ruolo circoscritto, in attesa che si esaurisca completamente, insieme al carbone ed altri materiali fossili.
Dobbiamo “ripulire" il nostro pianeta, per sanarne i mali che noi gli abbiamo inflitto e che lo stanno distruggendo. Oggi il nostro dovere principale è di salvaguardare la natura attorno a noi, che è ci permette di sopravvivere, così come aver cura di tutti i popoli del mondo. Tutto ciò è realizzabile perché oggi abbiamo la conoscenza e le competenze che la scienza continua a metterci davanti agli occhi. Oggi, nel 2020, non possiamo trascurare un fattore che ha condizionato la vita del mondo intero e di conseguenza ha portato enormi cambiamenti nelle nostre vite quotidiane.
Il virus COVID-19, che non solo ci sta distruggendo fisicamente, uccidendo centinaia di migliaia di persone ovunque, ma sta provocando un radicale cambiamento nella struttura della nostra società, sia economica che sociale. L'impreparazione alla pandemia, la paura del presente, le possibilità di ricostruzione quando l'emergenza sarà superata, questi sono i principali temi che oggi dobbiamo affrontare. Ogni giorno viviamo nella spasmodica ricerca di notizie che possano riportarci ad una illusoria normalità. Quando finirà il contagio? Quando potremo tornare di nuovo alla normalità? Quando non avremo più paura, anche di respirare vicino ad un amico/parente? Sono domande che quotidianamente ci affliggono, e alle quali non riusciamo dare risposta. La nostra fame di notizie spesso non trova soddisfazione, e allora ci si affida a informazioni inattendibili, le bufale e fake news si diffondono a macchia d’olio nelle solite chat come WhatsApp, Instagram, ecc. dove le informazioni girano in salotti di disinformazione, ma talvolta anche i media tradizionali ci danno notizie non vere alimentando la nostra paura.
Le notizie sconcertanti che ci arrivano in maniera massiccia e prepotente, sono quelle che si riferiscono al lavoro in tempo di pandemia. Ma dopo, come sarà la nuova normalità? Il lavoro dopo il coronavirus sarà diverso, basta guardare alcune situazioni: un avvocato che spadella e mangia mentre telefona, un impiegato seduto al computer impossibilitato a muoversi con gli occhi rivolti verso la montagna, una donna che lavora dal terrazzo. Il cambiamento del modo di lavorare insomma è già mutato ed è stato il primo vero cambiamento, avvenuto velocemente, allo scoppio della pandemia. Le nostre case sono diventati gli uffici, un angolo del salone, della cucina, del terrazzo o della camera da letto. In questo modo lo smartworking, strumento usato fino a poco tempo fa da una piccola fetta di persone, ha avuto un incredibile incremento; pensiero impossibile fino a qualche mese fa. In realtà, l’avvento del lavoro on line si propinava già da tempo, ma la pandemia ha messo il piede nell’acceleratore, provocando cambiamenti repentini. Anche le aziende rimaste aperte durante il lockdown, hanno dovuto munirsi di mascherine e guanti, l'ascensore è stato bandito dalle abitudini, ci si è allontanato dai colleghi e abbiamo imparato a conoscere il «distanziamento sociale».
Dobbiamo prepararci a vivere ed affrontare le prossime fasi, la fase di passaggio e quella di trasformazione che determineranno come le cose cambieranno nel tempo.
Secondo Harvard quella del Coronavirus sarà un'emergenza che ci porteremo avanti fino al 2022 con alcune categorie di lavori a rischio che solo restando in casa potranno tutelarsi adeguatamente.
Ma come fare per non subire lo stress del cambiamento? dobbiamo prepararci adeguatamente, a livello fisico e mentale. Allora cominciamo quella che sarà la nostra nuova vita, ORA…
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