Quando e perché rivolgersi ad uno Psicologo?


Analisi generale delle motivazioni che portano una persona a rivolgersi ad uno Psicologo, dopo aver valutato diverse opzioni, spesso inadeguate per la nostra felicità
Quando e perché rivolgersi ad uno Psicologo?

 

Chi è lo psicologo? Come mai nasce la necessità di rivolgersi ad uno psicologo?

Nel corso della nostra vita, quante volte capita di trovarsi in situazioni di stress, di infelicità, di disagio, di sofferenza, di blocco decisionale, di tristezza, di disperazione, di depressione, di euforia artificiale, di bassa autostima e svalutazione, o di incomprensione? Molto spesso purtroppo.

In questi momenti ci chiediamo frequentemente: “Cosa sta succedendo? Chi può aiutarmi?”.

Le risposte che ci diamo sono molte, ma troppo spesso inadeguate a tranquillizzarci oppure a calmarci: oppure ci rivolgiamo ad altri come “il prete, la madre, il padre, un amico, un’amica, il partner, il medico, (con la paura di pensare… perché sono malata/o?, oppure nessuno, con la sciocca convinzione di poter gestire o risolvere tutto/i da sola/o), ecc”…

A volte, semplicemente non si trova una risposta e ci si sente soli e abbandonati.

Talvolta, però, viene in mente lo psicologo, troppo spesso come ultima spiaggia, dopo aver provato e tentato di tutto.

 

Ma chi è lo psicologo? Cosa fa realmente?

L’assenza di una cultura psicologica in Italia ha fatto nascere molti luoghi comuni riguardo la definizione di psicologo, che spesso viene visto come il dottore dei matti, una specie di metaldetector che ti psicanalizza, colui che ha tutte le risposte, l’impiccione che vuole solo farsi gli affari tuoi, una persona buona che ti consiglia e ti conforta, il mago che ti cambia, il dottore che ti cura e ti guarisce, un’inutile spreco di soldi e di tempo, colui che poteva farci stare bene ma ormai è troppo tardi.

In realtà non è niente di tutto questo!

Lo psicologo e/o psicoterapeuta è un professionista che lavora nel campo della salute mentale con competenze e funzioni specifiche. Il suo lavoro consiste, tra le altre cose, nel favorire un cambiamento a livello psicologico e comportamentale, attraverso degli strumenti specifici; nel dare un nuovo significato agli eventi, alle relazioni e alle rappresentazioni di esse.

La possibilità di condividere ed esplorare in profondità, con un professionista competente, all’interno di una relazione empatica, i propri vissuti, le proprie ansie e debolezze, e capirle insieme, porta all’acquisizione di nuovi strumenti a livello psicologico, relazionale e comportamentale, il cui ultimo scopo consiste nel diventare gli psicologi di se stessi, riuscendo così a volersi più bene e riuscire a bilanciare entrambe le nostre parti interiori ed esteriori che contribuiscono alla nostra felicità.

Oltre alle situazioni di sofferenza e malattia psicologica più o meno gravi, in cui l’intervento di uno specialista è necessario, chiunque in qualsiasi momento della propria vita può avere bisogno, o meglio avere voglia, di rivolgersi ad uno psicologo; in questi casi sta esprimendo il desiderio di prendersi cura di se stesso per tornare o iniziare a stare meglio!

La salute non consiste nell’assenza di malattia e sofferenza, ma si esprime dalla presenza di benessere e gratificazione, acquisiti strada facendo.

Da un punto di vista legale per la legge italiana, la definizione di Psicologo, è un titolo che si acquisisce dopo un corso di laurea in Psicologia di almeno cinque anni (quello previsto nel vecchio Ordinamento fino al 2002, credo), quindi, era necessario almeno 1 anno di tirocinio presso strutture pubbliche riconosciute per legge dall’Università come le ASL (Aziende Sanitarie Locali), infine vi era l’esame di Stato (che richiede almeno altri sei/otto mesi di preparazione e di 3 prove tra scritti ed orali).
Al termine di questo processo si può accedere all’ iscrizione all’ Albo degli Psicologi della propria regione, ma che ovviamente, ha validità Nazionale.

Nel mio caso specifico e personale, lo psicologo è una persona molto curiosa, nei confronti della vita e delle persone, che adora comprendere e capire il perché, come mai troppo spesso, le persone facciano cose o cerchino quelle situazioni che, a lungo andare non risultino né positive né salutari per il proprio equilibrio o benessere psicofisico. Sebbene si sia consapevoli di tutto questo, si continua a ripetere gli stessi errori, come se un ostacolo si opponesse tra ciò che desideriamo e ciò che realmente otteniamo.

Qualcuno, ha detto una volta, che uno psicologo, è una persona che ha dei problemi personali e che decide di studiare psicologia per cercare di risolvere i propri problemi personali. Onestamente, credo che ci sia una parte di verità in queste parole, e che la ricerca della comprensione di se stessi, costituisca quella parte motivazionale che spinge noi futuri psicologi, in seguito a studiare psicologia e quindi, questo periodo diventerà una parte formativa della nostra professione futura.

 

Dr. Massimo A. Mancini, LMFT

 

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di Dr. Mancini Massimo A. LMFT

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