Quanto costa non avere un buon Consulente?
Con Mifid 2 la consulenza e i relativi costi sono un tema centrale per chi investe. Ma quanto costano gli errori del fai da te?
Con l'introduzione della Mifid 2 l'attenzione sul tema costi della gestione del risparmio è sempre più alta. Ed è un argomento interessante.
Le indagini e le statistiche ci dicono che, in Italia, il livello di cultura finanziaria è ancora molto basso e meno del 30% dei risparmiatori si avvale di un consulente finanziario. Il Fai da te e i consigli degli amici sono ancora dominanti.
Quanto può costare a un risparmiatore non avere un buon consulente finanziario e una gestione professionale?
Nella mia esperienza ventennale, i costi del "fai da te" che ho visto pagare a molte persone incontrate, sono stati a volte enormi e di vario genere:
Costi principalmente generati dalla concentrazione dei rischi in portafoglio, dalla scarsa diversificazione e dalle scelte errate (quanti titoli sono andati i default negli ultimi 10 anni? Quanti titoli con minusvalenze oltre il 70%?. E nei prossimi 10 anni?). Costi generati dalla mancanza di conoscenza delle regole di base degli investimenti e da comportamenti gestionali errati:
- Sovraesposizione alla liquidità quando non ci sono esigenze di liquidità, subendo cosi l'inflazione e perdendo opportunità di crescita del capitale (il famoso "restare alla finestra")
- Entrare e uscire dai mercati guidati dall'emotività o dalla presunzione di prevedere gli andamenti, perdendo così opportunità o consolidando perdite
- Portafogli frammentati su tanti prodotti e banche senza una visione globale del proprio patrimonio e delle proprie esigenze. Con doppioni e costi inutili.
Sovraesposizione a investimenti immobiliari non strategici per la famiglia con conseguenti problemi di gestione, alto carico fiscale e illiquidabilità. Costi e conflitti tra gli eredi per una comunione ereditaria che non consente la vendita di immobili frazionati e che si possono evitare con una successione pianificata. Costi e pensieri legati al tenore di vita nel post lavoro per non avere pianificato e diversificato per tempo i propri redditi/rendite Costi e situazioni drammatiche per non aver trasferito in capo a un'assicurazione i principali rischi legati alla vita e al patrimonio.
Le criticità legate alla gestione del patrimonio e al ciclo di vita della famiglia sono diverse e spesso sottovalutate. I costi che si possono pagare per delle scelte errate sono alti. Molto alti.
Va fatta attenzione a promuovere il fai da te, a far credere che qualche ora di informazione a settimana consenta di gestire in autonomia il proprio patrimonio.
Una maggior informazione e una maggior cultura potrà essere utile a scegliere un bravo consulente finanziario. Come si sceglie un bravo commercialista, un bravo avvocato o un bravo medico.
E già questo non è semplice.
Le indagini e le statistiche ci dicono che, in Italia, il livello di cultura finanziaria è ancora molto basso e meno del 30% dei risparmiatori si avvale di un consulente finanziario. Il Fai da te e i consigli degli amici sono ancora dominanti.
Quanto può costare a un risparmiatore non avere un buon consulente finanziario e una gestione professionale?
Nella mia esperienza ventennale, i costi del "fai da te" che ho visto pagare a molte persone incontrate, sono stati a volte enormi e di vario genere:
Costi principalmente generati dalla concentrazione dei rischi in portafoglio, dalla scarsa diversificazione e dalle scelte errate (quanti titoli sono andati i default negli ultimi 10 anni? Quanti titoli con minusvalenze oltre il 70%?. E nei prossimi 10 anni?). Costi generati dalla mancanza di conoscenza delle regole di base degli investimenti e da comportamenti gestionali errati:
- Sovraesposizione alla liquidità quando non ci sono esigenze di liquidità, subendo cosi l'inflazione e perdendo opportunità di crescita del capitale (il famoso "restare alla finestra")
- Entrare e uscire dai mercati guidati dall'emotività o dalla presunzione di prevedere gli andamenti, perdendo così opportunità o consolidando perdite
- Portafogli frammentati su tanti prodotti e banche senza una visione globale del proprio patrimonio e delle proprie esigenze. Con doppioni e costi inutili.
Sovraesposizione a investimenti immobiliari non strategici per la famiglia con conseguenti problemi di gestione, alto carico fiscale e illiquidabilità. Costi e conflitti tra gli eredi per una comunione ereditaria che non consente la vendita di immobili frazionati e che si possono evitare con una successione pianificata. Costi e pensieri legati al tenore di vita nel post lavoro per non avere pianificato e diversificato per tempo i propri redditi/rendite Costi e situazioni drammatiche per non aver trasferito in capo a un'assicurazione i principali rischi legati alla vita e al patrimonio.
Le criticità legate alla gestione del patrimonio e al ciclo di vita della famiglia sono diverse e spesso sottovalutate. I costi che si possono pagare per delle scelte errate sono alti. Molto alti.
Va fatta attenzione a promuovere il fai da te, a far credere che qualche ora di informazione a settimana consenta di gestire in autonomia il proprio patrimonio.
Una maggior informazione e una maggior cultura potrà essere utile a scegliere un bravo consulente finanziario. Come si sceglie un bravo commercialista, un bravo avvocato o un bravo medico.
E già questo non è semplice.
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